La'i lua ke kai

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Il mare era calmo. Tutto era tranquillo. 
La brezza marina faceva tentennare le foglie delle palme, che fremevano e frusciavano.
Le onde del mare si adagiavano sull'arenile candido, e si infransero dolcemente contro un paio di piedini candidi e minuti, bagnandoli completamente.
Il liquido cristallino non era freddo, ma sufficiente a causare un leggero brivido lungo le vertebre di Ronnie.
La ragazza, come ogni giorno, si era alzata prima degli altri abitanti del villaggio per ammirare l'alba che tingeva l'oceano di tenui colori velati.
Amava fissare la luce che brillava sulla linea in cui il mare accarezza il cielo, immaginandosi di comunicare con le acque della regione.
E quando la luce sulla superficie dello specchio d'acqua ondeggiava, Ronnie era convinta che il mare provasse le sue stesse emozioni.
Lei e il mare erano una cosa sola.
Uno spiraglio di vento caldo le scompigliò i lunghi boccoli corvini, e mentre guardava l'isola di Poni svegliarsi, nei suoi occhi scuri brillò una scintilla ambrata.
Sorrise. 
Un giorno avrebbe scoperto il mondo al di là della sua isola, e sapeva che non lo avrebbe fatto da sola: la sua Lapras l'avrebbe accompagnata anche questa volta, come aveva sempre fatto per tutta la sua vita. E con lei avrebbe portato anche il suo piccolo Litten e tutti gli altri compagni d'avventure.
Ronnie aveva già 19 anni ed era già diventata un'allenatrice provetta, ma non aveva esplorato nessun mondo al di fuori dell'isola di Poni, il suo luogo natìo. Nel piccolo villaggio dove viveva era molto benvoluta. Riconoscerla non era per nulla difficile poiché era la "bianca" del villaggio: la sua pelle, a differenza di quella dei suoi compaesani era candida, come quella della madre, originaria di Kalos. Oltre a questo piccolo particolare, Ronnie era anche una delle ragazze più belle dell'isola, ragion per la quale inoltre spiccava rispetto alle altre sue compaesane. E non era bella solo di aspetto: aveva un'indole determinata e decisa, ma anche dolce e di animo sensibile.
"Ronnie! Dove sei finita?" echeggiò una voce dalle fronde.
"Ronnie! Ti sei scordata che anche oggi devi esercitarti?"
La ragazza si voltò, per incontrare il viso di sua madre aggrottato in un'espressione di disappunto: "Ogni mattina ti ripeto sempre le stesse cose, non venirti a lamentare poi se sei sempre in ritardo! La lezione di danza sta per iniziare!"
Ronnie scattò di colpo: "Arrivo mamma, stavo solo...controllando la temperatura delle correnti marine!" farfugliò imbarazzata. "Sono pronta, arrivo!"
Mentre correva, sentiva in lontananza i tamburi suonare, e accelerò il passo.
Fortunatamente la lezione di danza era iniziata da un minuto, così Ronnie non avrebbe avuto motivi di essere ripresa dall'insegnante per il suo ennesimo ritardo. A giustificare ulteriormente il suo essere perennemente ritardataria era il suo innato talento per la danza; il suo insegnante le faceva occupare la posizione di prima ballerina, data la sua particolare grazia. 
Felice di averla scampata per l'ennesima volta, Ronnie raggiunse la sua posizione e iniziò la lezione di danza. 
Mentre si muoveva leggiadra, pensò: lei amava danzare, ma preferiva farlo per conto suo, assieme alle onde del mare. E chissà se sarebbe riuscita a seguire il ritmo delle onde anche nelle altre isole, se mai le avesse esplorate...

Aloha Aku No, Aloha Mai No - Pokemon Sun&MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora