Capitolo 3

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Mi ha colpita vedere Christian, l uomo che mi aveva colpita del quale mi innamorai all'istante, qui a cena con i suoi genitori e suo fratello.

"Elliot..non mi presenti questa ragazza?", dice Christian guardandomi dritta negli occhi..quel suo sguardo così magnetico..che ti scava dentro l'anima.
"Oh certo..lei è Anastasia, ci siamo conosciuti a Portland e così siamo diventati amici..poi direi qualcosa di più..quindi ho pensato di invitarla sopratutto per presentarvela", ho addosso gli occhi di Christian ma cerco di ignorarlo.
"Devo dire Anastasia che sei molto carina..sai finora nostro figlio non aveva mai portato nessuno a casa da farci conoscere, ma credo che abbia fatto un'ottima scelta", per un attimo arrossisco alle parole di Grace.
"Grazie a voi che mi avete accolta!", dico sorridendo.

Una volta terminata la cena, è Christian, il fratello di Elliot a prendere la parola: "beh Elliot..perche Non andiamo in giardino a fare due chiacchiere insieme alla tua fidanzata? Beviamo anche un drink..dai su..", fidanzata..parola grossa ora.
Stiamo insieme ok..ma non penso di ritenermi ora la fidanzata di Elliot.

Una volta arrivati in giardino, mi accomodo su una delle tante sdraio vicine alla piscina: "Che cosa fai Anastasia nella vita?", domanda Christian sorseggiando un drink.
"Lavoro in una ferramenta e sto per prendere la laurea in letteratura inglese", a tratti non so come comportarmi davanti Christian.
Infondo è il ragazzo di cui ero innamorata persa, il ragazzo a cui pensavo giorno e notte ma ora..vado avanti con Elliot nella mia testa e spero anche presto nel cuore.
"Allora fratellone..tu nessuna nuova fiamma?", domanda elliot a Christian.
"Credo proprio di no per ora fratellino..sto bene così e non credo di volermi legare ad una donna in questo momento", ha l aria di essere un don Giovanni, l'aria di un ragazzo che cambia una ragazza ogni sera.
"Si è fatto tardi ..scusatemi ma sono piuttosto stanca, Elliot ti dispiace se magari vado a dormire?", domando timidamente.
Voglio scappare da questa situazione che mi sembra imbarazzante!
"Ti accompagno subito Ana! Scusaci Christian noi andiamo a dormire..buonanotte".
"Buonanotte Christian, è stato un piacere", lo saluto e prendo Elliot per mano.

Passare la notte a Villa Grey ed il giorno seguente con la famiglia di Elliot è stato veramente piacevole, per tutto il tempo ho cercato di ignorare il più possibile Christian..sembrava che lo facesse apposta a guardarmi in modo intenso, farmi più domande possibili come ad impicciarsi dei fatti miei.
Ma io ho resistito alle sue provocazioni, infondo non abbiamo mai condiviso nulla io e lui è quindi non vedo il motivo di comportarsi nel modo in cui ha fatto.

Arrivo a lavoro e parcheggio come sempre la mia auto, oggi diluvia come non mai e fa anche abbastanza freddo.
Appena entro in negozio, noto subito il volto del mio secondo capo, Paul e la sua espressione non è delle migliori: "Ciao Paul! Ma è successo qualcosa? Hai una faccia!", dico visibilmente preoccupata.
"Ana ti prego siediti..ti devo parlare", ecco ti devo parlare..la classica frase che in un miliardo di situazioni mi ha rovinato la.vita.
"Così mi fai preoccupare Paul parla ti prego", prende fiato ed inizia a parlare.
"Vedi Ana..ti sarai accorta anche tu che purtroppo la ferramenta da qualche tempo a questa parte, non lavora più come prima..sono costretto purtroppo a doverti licenziare e lo faccio a malincuore! Ma tranquilla..ti pagherò il mese intero di stipendio", oddio e come farò Ora?!
"Paul io..non sai quanto mi dispiace, eravate come una famiglia per me..grazie davvero per tutto", la giornata al lavoro prosegue in modo tranquillo ma ora ho un solo chiodo fisso..trovarmi un altro lavoro perché non posso stare senza..
Oltretutto la prossima settimana ce la laurea mia e di Kate..lei poi partirà ed io..io cosa farò qui da sola a Portland?

Una volta tornata a casa da lavoro, decido di  chiamare Elliot, ho bisogno di parlare con qualcuno: "ciao piccola..ti stavo proprio pensando..come stai?", la sua voce è così bella e calda.
"A lavoro è andata uno schifo..è stato il mio ultimo giorno, Paul il mio capo mi ha licenziata perché dovrà chiudere il negozio, io ora dovrò trovarmi un'altra occupazione ma prima della laurea non posso".
"Beh posso provare a vedere per farti assumere nell'azienda di mio fratello..non è proprio il lavoro dei tuoi sogni perché comunque non si tratta di una casa editrice però..", lo ringrazio di aver pensato a questa possibilità ma voglio farcela da sola, senza nessuna raccomandazione.
"Ana davvero..non è un problema", continua a ribadirmi.
"Grazie davvero elliot ma stavo pensando ad un altra soluzione..una volta presa la laurea settimana prossima, volevo fare domanda per lo stage alla SiP di Seattle, è un'ottima casa editrice e sarebbe il lavoro dei miei sogni..pensa potremo anche essere più vicini cosi", spero di averlo tranquillizzato in questo modo ma sinceramente non me la sento di andare a lavorare li dove a capo ce l uomo di cui mi ero innamorata tempo fa..non mi sembra il caso.
"Ok piccola..come preferisci..ora pensa solo a prendere questa laurea e poi festeggeremo!", non vedo l Ora! Ì sogni miei e di Kate si realizzeranno e poi..lei andrà via da qui, da Portland e mi mancherà terribilmente come io spero di mancare a lei.

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