13 - Bullets

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"Cosa ti ha detto il capo?"
"Oh niente di che, voleva solo assicurarsi che la prossima volta non nasconda dettagli del genere -e in che modo- comunque, cosa stiamo comprando?" Chiedo scrivendo sull'ordine.
"Proiettili" timbra un paio di fogli.
"Finiscono così in fretta?"
"Abbastanza, ma la maggior parte vanno all'estero"
"All'estero?" Smetto di scrivere per guardarlo, probabilmente sulla mia faccia c'è disegnato un grosso punto di domanda.
"Siamo gli Aurelium Lilium di New York, il gruppo più grande e Brandon è il capo "supremo" siamo noi ha fornire armi e attrezzature" spiega continuando a timbrare fogli su fogli.
"Wow -commento tornando a compilare il foglio, sicuramente i soldi non sono un problema- Deve aver tanto a cui pensare"
"Pensare? -ride- ha tutta una dinastia sulla schiena, ha preso il posto di capo da giovane" scuote la testa.
Gli passo l'ordine che ho finito di compilare e osservo il suo lavoro: "Se siete così evoluti con le armi, perché non potete fare anche le fatture al computer?"
"Perché abbiamo lo stesso fornitore da anni, ancora prima che il padre di Brandon nascesse, e sono anche giri illegali, nessun assegno, solo cash"
Osservo i timbri che sta facendo, dei gigli con il nostro nome. Mi sembra ancora strano dire 'nostro', faccio parte di una gang dannazione!
"Interessante" annuisco e torno a compilare gli ultimi ordini.

Il simbolo dei fiori mi sembra famigliare ma cerco di non pensarci più di tanto, dato che ho già sbagliato a compilare una fattura.
Minuti di silenzio proseguono interrotti solo dal rumore del timbro che sbatte contro il tavolo.
"Cole -sospiro- devi farmi andare a casa di Johnson"
"Cosa?" I suoi movimenti si fermano di colpo.
"Devo andare a casa sua"
"Per quale malsano motivo hai intenzione di disobbedire agli ordini del capo?" Rotea gli occhi.
"La via mi sembra famigliare"
"Ti sembra un valido motivo?"
"È successo qualcosa lì che in questo momento non ricordo" mordo il tappo della penna.
"Continua a non essere un valido motivo, Ivory" scuote di nuovo la testa e i suoi capelli si muovono in lente onde.
Sono tornati di nuovo biondi come prima, gli avevano fatto uno scherzo con della tinta temporanea nera. Non voglio immaginare come ha reagito.
Imbusta un paio di fogli e ne mette a posto un altro mucchio.
Lo osservo muoversi, o meglio cerco di concentrarmi sui suoi movimenti per evitare di sbagliare un altro ordine.
"Ricordo di essere stata in quella via, una sola volta, ma non ricordo per cosa"
"Ci sono tantissime vie a New York, perché proprio così lontano?"
"Non lo so Cole, è quello che cerco di capire"
"Sarai andata al parco lì vicino? Avrai sbagliato pullman?" Dice delle ipotesi.
"Il pullman no avevo la mac... Oh Gesù Cristo" mi lascio cadere sullo schienale della sedia e mi porto le mani tra i capelli.
In un secondo comincio a vedere tutto grigio, Cole davanti a me sembra muoversi a rallentatore, mi manca il fiato e mi sembra di aver dimenticato come si respira.
"E..Ero lì" ansimo.
Chiudo gli occhi e cerco di calmare l'attacco di panico, non mi tornavano da troppo tempo, mi sembrava strano.
"Acqua.. Acqua" cerco di parlare.
"Ivory -sento la voce di Cole lontana- trattieni il respiro" le sue mani sono sul mio viso, ma non riesco a trattenere il respiro, come cazzo fa a dire di trattenere il respiro?! Non riesco a respirare!
"Ivory! Ivory!" Mi lascio scivolare giù dalla sedia e cerco di togliere le sue mani dal mio viso.
Lentamente il fiato torna e bevo il bicchiere d'acqua che Cole mi ha portato.
"Cosa ti ha preso? -Il suo sguardo è più sconvolto del solito- sei appena entrata e hai già intenzione di morire? Senza aver nemmeno sparato una volta". Sembra veramente una mamma che ha subito un shock che gli ha segnato la vita.
"Niente di nuovo, tranquilllo" ridacchio stringendo le ginocchia al petto.
"Oh mio Dio come cazzo fai a prendere tutto come un gioco?" Alza le braccia al cielo e le lascia cadere lungo i fianchi sbuffando.
"No Cole, non prendo più nulla come un gioco da due anni ormai" gli sorrido e allungo una mano per farmi aiutare ad alzarmi.
"Da due anni, sul serio?" La sua espressione dice chiaramente 'non mi prendere per il culo'.
"Vuoi tutti i dettagli, o un racconto di sette parole?" Rido sedendomi sulla mia sedia e aspetto che prenda anche lui posto.
Avvicina una sedia a me e si siede con il schienale contro il suo petto: "Vada per le sette parole" scrolla le spalle.
"Due anni fa mio fratello è morto" sospiro, fa ancora un certo effetto dirlo. Ma non mi faccio problemi a parlarne, è una cosa normale, credo.
"Sette esatte -alzò le sopracciglia- e posso sapere come?"
"Una sparatoria" sussurrai guardando le mie dita, giocai un po' con l'anello che mi era stato dato, è proprio carino.
"Nella via della casa di Johnson? Vorrei dire sia un caso strano" sospirò.
"In ogni caso -scattai cercando di far andare via tutta la triatezza- abbiamo finito qui?" Sorrisi.
"Ehm... Sì, abbiamo finito" si guardò intorno perplesso. Guardò un paio di fogli e annuì dinuovo.
"Bene, c'è anche la stanza dove si può sparare in questa casa?" Raggiungo la porta pronta ad uscire.
"Certo certo" mi segue ancora confuso.
Sì, è la mia specialità lasciar i problemi scorrere come acqua sul mio corpo.

Volevo mettere qualcosa di hot hot qui, ma forse nel prossimo capitolo :) forse
Insomma, abbiamo scoperto che Brandon è il capo supremo dei Aureum Lilium, presto scopriremo anche il perché di questo nome.
Il fratello di Ivory è morto vicino a casa di Johnson e non sembra una novità.
Quindi?
Cosa succederà poi, lo scoprirete nei prossimi capitoli 😉

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