17 - Come With Me

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Ommiodio siamo già al 17esimo capitolo 😱😫 sparatemi.
.

Sono passate due settimane da quando hanno chiuso Johnson e suo figlio nel seminterrato.
Non è successo niente di nuovo,sono state due settimane piuttosto tranquille, escludendo le notti passate con Brandon, per niente tranquille. Ho conosciuto meglio Clare, abbiamo fatto molti pranzi insieme, è proprio una donna simpatica.
"Lasciami entrare" supplico Cody. È a braccia incrociate davanti alla porta della cella di Johnson. Sarà passato un quarto d'ora da quando sono arrivata a qui con l'intenzione di parlare con il mio caro amico John.
"No"
"Daaaaaiii" mi inginocchio e gli abbraccio le gambe. Lo sento sbuffare infastidito.
"Cosa devi farci dentro?" Mi alzo da terra con speranza.
"Voglio fare la mia entrata figa stile film -sorrido- del tipo 'pensavi fossi una semplice sconosciuta? E invece lavoro per il tuo nemico' hai presente che faccia farebbe?"
"Sul serio Brandon l'ha resa un nostro membro?" Sbuffa Cooper facendo un smorfia qualche passo più lontano. Ancora non mi va giù questo tipo.
"Chi ti ha interpellato?" Lo guardo male.
"Capo, Cooper, Capo, è il tuo capo, non prenderti tutti i comodi" lo rimprovera Cody.
"Moccioso" borbotta Cooper accendendosi una sigaretta. Lo squadro dalla testa ai piedi, con quella sua aria arrogante e superiore, dovrebbe solo cercare una buca per quando qualcuno gli sparerà alla testa.
"Allora?" Supplico Cody con lo sguardo.
"Lasciale avere quel che vuole, così la smette" borbotta Cooper sbuffando il fumo fuori.
"Vedi di far veloce" ringhia Cody aprendo la pronta.
"Grazie" mi alzo sulle punte dei piedi per dargli un bacio sulla guancia e mi infilo dentro la cella blindata.
"Hola gente" sorrido a Johnson e suo figlio che mi guarda schifato. Mh...Simpatico pure lui.
"Ivory -John non sembra per niente sorpreso di vedermi- come stai?" Il mio sorriso sparisce all'istante.
"Non c'è male" lo guardo curiosa e mi avvicino a lui. Il suo solito vestire elegante non sembra rovinato, non sembra stanco e nemmeno stressato.
"Chi è lei?" Sì intromette il figliolo. Fa uno sguardo da vero duro, mi fa quasi ridere.
"Ivory, ti ho parlato di lei -lo guardo sorpresa, cosa sta succedendo?- come sta tuo padre?"
"Mio padre? -annuisce sorridente- mio padre è morto"
"Oh giusto, che sbadato, mi sono quasi dimenticato che gli hanno sparato alla testa"
"Come fai a conoscermi?"
"Come posso non conoscerti? Era un brav'uomo Adam, Thomas usava le pistole alla perfezione -ride- Ti racconto un segreto, -mi fa segno di avvicinarmi ma rimango immobile- io so chi ha ucciso tuo padre e tuo fratello" sussurra.
Il mio corpo freme a quelle parole e sento i brividi salire sulla schiena.
"Non ci credo" faccio un passo indietro quasi schifata.
"Credici, lavori proprio per quella persona -scoppia a ridere- assurdo vero?" Sì diverte così tanto da piegarsi in due.
Non riesco ad ascoltare di più così batto contro la porta sperando che Cody non sia diventato improvvisamente sordo.
"E non erano lì per caso, sai, era tutto programmato" batto più forte finché la porta blindata non si apre e mi allontano a passo veloce cercando di coprire il suono della sua risata con i miei stessi pensieri. Provo a distrarmi cercando una canzone adatta alla situazione tra quelle che conosco: “All around me are familiar faces...”
"Ivory?" Cody mi urla dietro ma lo ignoro e salgo le scale che portano al pian terreno della casa abbandonata.
Entro nella stanza degli incontri dove so di trovare il capo. È al suo posto con un caffè in mano e dei fogli davanti.
"Mi puoi prestare la macchina?" Chiedo guardando ovunque tranne verso di lui.
"Cosa succede?"
"Niente, problemi femminili, posso tornare a casa?" Supplico mentalmente di non scoppiare a piangere davanti a lui.
"Va bene -la sua voce è insicura- attenta solo a non distruggerla" rimango immobile e paziente quando si avvicina a me e mi posa le chiavi nel palmo e mi stringe la mano.
"Sei sicura di star bene?" Mormora con tono veramente preoccuoato.
"Sì" annuisco mordendomi il labbro inferiore.
"Lo sai che puoi parlarmi di tutto, vero?" Annuisco di nuovo.
"Sto bene" Gli lascio un veloce bacio sulla mascella cercando di convincerlo ed esco di fretta in strada e salgo sulla macchina.
Dieci secondi dopo sono in strada verso casa, ogni tanto guardo il cruscotto, la lancetta ha raggiunto i 180 km/h.

Parcheggio velocemente davanti a casa e corro dentro. Clare si avvicina all'entrata come sempre con un sorriso raggiante in volto: "Ben tornata a casa Ivory".
"Scusami Clare" la evito senza guardarla e corro in camera mia chiudendo la porta alle mie spalle.
"Non è vero" sussurro a me stessa.
Come può essere stata una cosa programmata... era andato solo a studiare a casa di un amico.
E mio padre?
Perché dovrei crede a lui quando Brandon mi ha mostrato di potermi fidare più volte?
Ho pure fatto sesso con lui! Non che sia una buona motivazione, mi ha dato baci fin troppo casti a volte, carezze che al pensiero potrei sentire ancora sulla mia pelle e sorrisi involotari che se chiudessi gli occhi potrei rivivere.
Non esco di casa per il resto della giornata.
Clare è venuta alla mia porta più volte a chiedere se stessi bene.
Probabilmente ad un certo punto è pure entrata, ma stavo dormendo. Quando mi sono svegliata avevo la coperta sopra il mio corpo e i fazzoletti che avevo lasciato sul letto non c'erano più, sarà stata sicuramente lei. Ma nel buio vedo un foglio bianco piegato che prendo in mano sbadigliando.

“Spero tu stia meglio, a domani -Boss ;)"

Sorrido per la firma e lascio cadere di nuovo la testa sul cuscino cercando di riaddormentarmi.
È mezzanotte quando un rumore proveniente dalla finestra mi sveglia.
Vedo un'ombra che sta cercando di entrare in camera così scendo velocemente dal letto e apro il cassetto del comodino dove trovo il mio tirapugni e la mia pistola.
La persona ormai è vicino al letto e sembra cercarmi nel buio. Sento i suoi occhi addosso e lo vedo raddrizzarsi.
"Sai chi ha ucciso le persone a cui tieni di più e continui a stare nella sua tana" riconosco la voce arrogante di Cooper e una consapevolezza si fa strada nella mia testa.
"Hai tradito il tuo capo per tutto questo tempo" guardo il suo viso contro luce con disprezzo.
"Lui non è il mio capo, suo padre era il mio capo. Sono rimasto fedele a lui fino al suo ultimo respiro" ribatte.
"Non è stato lui ad ucciderli" cambio discorso decidendo di non ascoltare le sue cazzate sulla fedeltà.
"Questi sono i proiettili che gli hanno uccisi -estrae dalla tasca due proiettili e ci punta la luce del telefono contro- abbiamo fatto un paio di ricerche, erano ricoperte dal loro sangue"
Cerco di rimanere ferma sul mio pensiero, con qualche difficoltà.
"Il proiettile di tuo fratello ha attraversato questa moneta" mi mostra la sottile medaglietta con incisa una 'T' che avevo creato prima che lui morisse, vicino al buco in cui una volta c'era legata una cordicella c'è il buco del proiettile.
Sento il mio cuore saltare dei battiti e vorrei che tutto ciò non fosse vero.
"Se vieni con me avrai la tua vendetta" le sue labbra si incurvano in un ghigno e mi porge una mano che stringo e seguo fuori dalla finestra.

Breve ma cambia radicalmente la storia.
Credo.

Ivory crede alle parole di Cooper, cosa succederà?
Avrà la sua vendetta come ha programmato e torturerà Brandon?
Oppure no?
Scopritelo nei prossimi capitoli di Lily&Guns

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