4 - Very Big House

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(Probabilmente è un po' esagerato, ma ehi! Potere ai soldi!) 👆

La casa davanti a me mi mette in estrema soggezione. Forse palazzo è più appropriato. Il boss della gang ha parcheggiato fuori dalla recinzione alta bianca, vicino al cancello d'entrata, e sono rimasta a dir poco senza fiato.
"Hai intenzione di guardare da dietro il cancello come tutti quelli che passano di qua tutti i giorni?" Il Capo urla dagli scalini che portavano alla porta di quel dannato palazzo.
"Quanto hai sul tuo conto in banca?" Non distolgono lo sguardo da ciò che ho intorno mentre lo raggiungo. Scommetto che c'è una piscina sul retro. Le arcate dell'entrata e le colonne cilindriche sono in mattoni grigi, il tetto è blu, e tutta la composizione formata da vetrate enormi, scalinate con il scorrimano in marmo bianco, una torre di finestre con il tetto a cono dal lato sinistro, il tutto circondato da aiuole di gigli per la maggior parte gialli ed arancioni da l'aria di un castello fiabesco, vicino all'entrata cè un'insegna in marmo coon su scritto 'Reggia Larracuente'. "Dipende di quale stiamo parlando" risponde aprendo la porta e spostandosi per farmi passare. Riccone e se ne vanta.
"Ben tornato a casa signor Brandon, sto preparando la colazione come mi ha chiesto" una signora dai capelli bianchi ma in grandissima forma ci accoglie, o meglio accoglie il suo capo, io ancora intenta a guardare ogni centimetro di muro di quell'entrata, incredibile arredamento. Ci sono tantissimi vasi di gigli sparsi un po' ovunque. I muri sono tutti in marmo bianco, la scalinata davandi a noi è nera con i scorrimano sottili bianchi, un grosso lampadario sopra le nostre teste penso fatto di cristalli
"Ivory -il Boss, o meglio Brandon, da come ho sentito, mi chiama indicando la signora vestita in divisa bordeaux e bianca- Clare ti porterà dei vestiti puliti e ti accompagnerà in bagno".
Non dico nulla e seguo Clare sulle scale in religioso silenzio. Pure i suoi vestiti sembrano fatti di materiale costosissimo.
Entrata in bagno mi sento un po' meno fuori luogo. Sembra normale, né troppo grande né troppo piccolo, una vasca ovale con una tenda bianca, un lavandino enorme poggiato sopra un piano in marmo nero, accanto dei asciugamani, il water sembra quello della mia vecchia casa, e abitavo in un monolocale più vecchio del mio antenato giapponese, solo che il suo non ha residui di calcare. Tutto molto moderno, piastrelle grigie e luci neon a soffitto. Ma il bussare alla porta mi fa distrarre dal mio momento 'ma se lo tocco si rompe?'.

Clare fa capolino con dei vestiti in mano "Lascio questi qua, se non le vengono mi chiami pure. Ma non credo che ci saranno problemi" sorride ed esce chiudendo la porta. Non aspetto altro e lascio scorrere l'acqua nella vasca che si riempie subito.
"Ecco perché non avevo mai acqua all'inizio settimana" borbotto tra me e me e sospiro sollevata appena svestita. Mi immergo nell'acqua bollente e vorrei rimanerci fino alla morte. Sarà passato un secolo dal mio ultimo bagno bollente. Ma non ci impiego una vita, una colazione mi sta aspettando e magari sarei potuta tornarci in qualche malsano modo in questo fantastico bagno. Finito di lavarmi mi vesto e cerco di non perdermi nel tragitto.
Fortunatamente Clare viene in mio aiuto e mi accompagna in cucina dicendo "Il signor Larracuente, la sta aspettando" Il Boss sta mangiando seduto a capotavola dando più attenzione al suo cellulare che a tutto il ben di Dio presente sul tavolo.
"Mangia quel che vuoi, vado a farmi una doccia, -si alza quando finsce il pancake al cioccolato- dopo dobbiamo parlare". Ignoro le sue parole muovendo la mano come se dovessi scacciare una mosca, uno sbuffo e i suoi passi si sentono sempre più lontani. Un pancake e altre diecimila piccole cose di cui non ne sapevo l'esistenza finiscono nel mio stomaco, in seguito un succo di frutta e un'arancia, giusto perché c'era ancora un po' di spazio.

Arriva anche il Boss poco dopo, pantaloncini, canotta e scarpe da ginnastica. Sarei potuta svenire all'istante alla vista di tutta quella pelle scoperta, ma con una felpa copre tutto e le mie seghe mentali scompaiono.
"Giorno libero?" chiedo facendo finta di nulla. Si passa una mano nei capelli quando gli arriva un nuovo messaggio. Gli da solo un'occhiata e mette via il telefono con un sospiro stanco. Sembra che il lavoro non lo lasci dormire la notte.
"Una specie -si siede dov'era prima- Come ho detto prima, dobbiamo parlare" sorseggia dal caffè che Clare gli ha preparato.
"Osservandoti penso che una come te possa tornarmi utile, soprattutto ora che due delle mie ragazze sono state uccise" evito di fare una battutina su 'mie ragazze' appena sento 'uccise'.
"Uccise?"
"Non è molto recente ma si, e non mi bastano solo uomini se devo avere delle informazioni".
"In poche parole mi stai chiedendo di entrare nella tua "gang"?" mimo le virgolette con le dita, cosa che gli fa roteare gli occhi: "Si, ti sto chiedendo di farne parte".
"Cosa dovrei fare o imparare in particolare?" incrocio le braccia al petto interessata dalla piega che sta prendendo il discorso. Potrei sfruttare questa cosa a mio favore.
"Dipenderà dalla situazione, se ti chiederò di fare una cosa dovrai farla senza lamentarti".
"In cambio cosa avrò?" A quanto pare quel favoloso bagno lo rivedrò più spesso. Anche se credo ne abbia uno per stanza.
"Potrai vivere qui, oppure avere una casa tua pagata da me, cibo, armi e tutto ciò che vuoi" proposta allettante.
"E se non accetto?".
"Tornerai nel posto da cui sei scappata due anni fa" si sporge sul tavolo con tono di sfida.
"Come fai a saperlo?" La mia faccia è più che sconvolta, nessuno che io abbia mai incontrato sa questa cosa.
"Fonti personali -scrolla le spalle indifferente- mi basterà una chiamata" mi mostra il suo cellulare di ultima generazione posandolo sul tavolo.
"Ho scontato la mia pena" ribatto, deve solo provarci.
"Non credo proprio, il tuo passato era troppo per gli arresti domiciliari, o sbaglio? Quanti grammi avevi dietro quel giorno? Meglio dire kili...".
"Non era mia".
"Oh, si si, ne sono sicuro".
"Questa era una proposta, non un ricatto, se non sbaglio"
"Hai ragione, perdonami" ride.
"C'è qualcos'altro che dovrei sapere?"
"Nulla per ora" ghigna grattandosi il mento.
"Ti dirò appena avrò valutato i pro e i contro -mi alzo da tavola- Ora vorrei riposare, dato che le assi sotto il materasso del lettino di sta notte non erano molto comode".
"Clare ti accompagnerà in una delle stanze -annuisce- Quindi abbiamo un patto?"
"Non ancora, Larracuente"

Hooooooolllaaaaa people
Si rieccomi

Questo capitolo è più lungo fin'ora.

Ivory accetterà?

Il boss sa tutto, magari scopriremo come fa un po' più avanti... E forse saprà anche altre cose?

Ci saranno delle cose che Brandon vorrà ma non ha citato nel patto?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo di Lily&Guns!!

(Potrebbero esserci degli errori, ma non ho voglia di correggere quindi amen :'))

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