La mattina è un misto di emicrania e dolore fisico, davanti allo specchio del bagno con dieci minuti di tempo per prepararmi. Doccia già fatta e ora guardo ciò che quel uomo ha lasciato sul mio corpo.
Una macchia violacea sul collo, sopra il seno ci sono dei punti rossi di lato, un morso, sul fianco il segno della sua presa, la natica destra non si vedeva nulla.
Avrei chiesto una pomata a Clare quando sarei tornata, questa sera.
Indosso l'outfit da lavoro, il mio preferito, quello con il felpone da uomo e i jeans stretti e strappati. Scendo in cucina, Cody e Brandon si stanno preparando per uscire.
"Era ora" borbottò Cody prendendo il suo cellulare e la chiave dell'auto dal tavolo.
"Possiamo andare" prendo una mela dal cesto della frutta e raggiungo l'uscita con entrambi i due ragazzi alle mie spalle.
"Perché zoppichi?" Chiede Brandon.
I piedi mi stanno uccidendo, a causa del troppo tempo passato sui tacchi, ho due palloncini non essendo abituata. Ma almeno la doccia calda ha calmato un po' il fastidio.
"Per colpa dei tacchi" parlo con la bocca piena. Raggiungemmo la bellissima Callivar del Boss e non esitai a salire sui sedili posteriori.
"Cole?"
"È uscito prima" il boss mette in moto e decido di perdermi nel mondo del mio nuovo cellulare. Mi sono ricordata di prendere le cuffie, così stravaccata al centro dei sedili le collego e ne infilo una nell'orecchio.
Cerco di canzoni, ma non ne trovo di tanto belle, alla fine ne scarico solo tre.
Arrivati a destinazione, guardo per la prima volta quella casa abbandonata, le finestre rotte, l'intonaco a terra e i muri ricoperti d'edera. Intorno ad essa, il nulla. Un cancello limita lo spazio del giardino, il resto solo alberi e una strada che porta fuori da quella specie di piccolo bosco. Fosse buio farebbe paura, penso.
"Ordini di oggi?" Affiancai il Boss.
"Tutto a tempo debito, Ivory" accelera il passo verso l'entrata."Vantati del successo di ieri sera" il braccio di Cody é intorno alle mie spalle.
Lo farei, se ne fossi fiera.
"Barbara sarà gelosissima" aggiunge "E il capo ti farà anche i complimenti, ancora meglio" fa una risata alquanto inquetante per cui lo guardo male.
"Cosa c'è che non va in quella ragazza?" Sbuffo portandomi una mano tra i capelli, la conosco da quasi un mese, ho parlato poco e niente con lei e già non ne posso più.
"È gelosa, ha fatto sesso una volta o due con il capo e ora pretende di fare la fidanzata" scrolla le spalle.
"Per l'amor di Dio, questi sono i suoi problemi?"
"È viziata, non immagino cosa abbia sopportato Candice quando noi siamo usciti ieri sera"
"Povera" all'immagine di una Barbara che sbraita per casa mi gira la testa. Se Candice ha sempre sopportato quel specie di essere umano, dovrebbero averle già fatto una statua.Dopo essermi impigliata in qualche radice, ed essere quasi svenuta per un insetto grande quanto un mio occhio sul mio braccio raggiungemmo il corridoio pulito ed entrammo nella sala degli incontri. Alla tavola rotonda c'erano seduti tutti, non ebbi nemmeno il tempo di entrare per bene nella stanza che lo sguardo di Barbara cercava di incenerirmi. Che tristezza che mi fa venire...
Prendo posto tra Cole e Ian, il primo intento a scrivere un messaggio, l'altro con un coltellino sta aprendo una noce.
Mi ricorda mio nonno, quando da piccola, dopo pranzo portava il suo cestino di noci e con il coltellino svizzero le apriva per tutti.
"Novità?" Chiesi a Cole.
"Barbara sta programmando qualcosa per sopprimerti" ride silenziosamente mettendo il cellulare via. Ho Mano Destra e Mano Sinistra del Boss dalla mia parte, fantastico!
"Bene -il boss fa sbattere la mano sul tavolo fermando tutte le chiacchiere- Vi ho convocati questa mattina per programmare la settimana, ma prima di tutto vorrei sapere cosa è andato bene e cosa non" convocati, professionale il ragazzo...
Cominciò Cole con una descrizione dei lavori mandati all'estero, tutto procede bene, tutti sotto controllo, in questi giorni dovremmo avere i pacchi. Probabilmente attrezzatura, oppure bombe... L'immagine di me vestita di nero che con stile esce da una casa in fiamme e una mitragliatrice in mano sembra farsi sempre più vera.
Parlarono tutti, e arrivó il turno di Barbara che dopo aver regalato un sorrisetto di sfida alla sottoscritta raccontò come il suo incarico aveva funzionato alla grande. Lei e Candice dovevano rintracciare la presunta figlia di Paul, rimasi alquanto shoccata da ciò.
Uno sbaglio, la ragazza madre membro della gang era scappata appena scoprì di essere incita lasciando una lettera di addio e scusandosi per il disagio, non voleva che sua figlia vivesse questa vita, raccontò Cole.
Ero talmente presa dalla storia di Paul che non mi accorsi che era il mio turno. Mi sembra di dover fare un colloquio di lavoro... E sul curriculum non c'è scritto ciò che so fare veramente. Come quella volta in cui mi assunsero in un negozio di rettili, che brutta esperienza..."Ivory?" Il capo mi chiama con sguardo insistente.
"Non avrà concluso nulla" sento Barbara sussurrare a Candice che scrolla le spalle annoiata.
Le regalai lo stesso sorrisetto che poco prima diede a me e cominciai a parlare:
"Il lavoro è filato tutto liscio, Johnson ha un figlio più grande prossimo a prendere il comando di una gang, a quanto pare vuole che prenda il comando della nostra. Ha una figlia più piccola, che dice di amare alla follia, e una moglie. Gli uomini che lavorano per lui fanno il loro lavoro come devono..."
Barbara tossisce forte: "Non erano queste le informazioni di cui avevamo bisogno"
La guardo dispiaciuta per lei, non ha meglio da fare oltre che vantarsi?
"Ha detto con estrema facilità che mercoledì notte ha in serbo un attacco, tutti i suoi uomini saranno con lui, che dovrà sparare a Brandon Larracuente -evidenzio il nome del capo- e assicurarsi che sarà morto, testuali parole. Johnson vuole che suo figlio, che non sarà presente quella notte, diventi il nostro capo, e se non rispetteremo le sue regole moriremo tutti -tiro un lungo respiro- Se devo dire la mia, penso sia un piano abbastanza stupido, non sappiamo ancora quanti saranno, -sento tutti i loro occhi addosso, e questo non mi da alcuna sicurezza, sono sguardi interessati, curiosi dalle mie parole, e la prima cosa che mi viene da dire è "fatevi i cazzi vostri" ma mi trattengo- o meglio, io non so quanto loro come gang sono espansi, ma se ucciderà tutti quelli che disobbediranno arriverà allo stesso punto di prima" concludo e qualche secondo di silenzio prosegue come se avessi confessato di aver ucciso il loro Boss. Imbarazzata porto le mani sotto il tavolo e le stringo tra di loro, spero di non essere arrossita.
Il viso di Barbara è rosso dalla rabbia, sembra sul punto di scoppiare e riempire la stanza di sangue. Non so esattamente cosa io le abbia fatto per farla comportare così.
"E non hai dovuto aprirgli le gambe per farlo parlare?" Ride nervosamente. Tutti spostano lo sguardo su di lei di scatto.
"Come ho già detto, le troie non danno il tempo di parlare -la guardo con un sopracciglio alzato- quindi ho preferito persuaderlo nel vero senso della parola. L'ho convinto che con me poteva parlare, gli ho dato la certezza che nessuno avrebbe saputo il suo piano se non una perfetta sconosciuta incontrata per caso in un club" il mio viso probabilmente mostra un espressione innocente, come quella di un bambino, e questo sembra farla infuriare di più.
"Poi non so come tu lavori, -mi alzo dalla sedia per prendere un bicchiere con un po' di acqua- ma io di solito non apro le gambe a tutti gli sconosciuti".
Le allungo il bicchiere sorridendole gentilmente: "Sei un po' rossa in viso, magari ti rinfreschi un po' con questo".
Si alzò con uno scatto facendo cadere la sedia, questa cosa mi fa tremare, ma mi siedo tranquillamente al mio posto. La osservo con occhi spalancati prendere in mano il bicchiere stringendolo tanto da far diventare le nocche e le punte delle dita bianche, ha degli artigli al posto delle unghie. Lanciò il bicchiere mancandomi di almeno un braccio, rischiò di prendere Paul, vicino ad Ian, alla mia destra, bagnò i due, da me non arrivò nemmeno una goccia d'acqua. Sotto gli occhi stupiti di tutti esce dalla stanza con un urlo trattenuto e sbattendo la porta. Candice è sconvolta, ma sembra trattenere una risata. Tutti sembrano sconvolti, occhi spalancati e bocca socchiusa, tranne il boss, una mano sulle labbra e sopracciglia alzate, forse solamente stupito.
Un urletto di gioia uscì dalla bocca di Cody, mi sta facendo venire un piccolo dubbio sulla sua eterosessualità: "Si, si! Grazie Dio che ci hai dato un membro degno del nostro nome, grazie!" Allunga le mani al cielo e si alza venendo alle mie spalle: "Potrei sposarti per ciò che hai appena fatto" Bhe, diciamo che Cody é più che dalla mia parte. Mi fa alzare dalla sedia e mi stringe tra le sue braccia tanto da farmi mancare il fiato. "Dannazione ragazzo, non sei pelle e ossa, ho dei organi anche io, che cazzo" tossisco liberandomi dalle sue braccia mentre ride insieme agli altri, o meglio, tutti tranne Ian, il Brontolone del gruppo, magari Biancaneve l'avrà cacciato e l'ha mandato nel nostro mondo...
Vedo il capo ravanare tra le sue cose ed alzarsi in piedi con un sorrisino in volto: "Sei ufficialmente membro dei Aureum Lilium, Ivory Andrei" Brandon si avvicina a me e sotto gli occhi di tutti messi a cerchio attorno a noi, infilò un anello nero al mio dito medio.
"Dovevo fare il culo a Barbara per questo?" Feci una smorfia, questa cosa sta diventando imbarazzante.
"No Ivory" roteò gli occhi.
E solo ora mi accorgo che tutti hanno questo anello, al dito medio della mano destra.HOLAA
E Ivory è ufficialmente membro della gang, Aureum Lilium.
L'anello è quello nella foto, probabilmente qualcuno di voi lo conoscono. Mi piace il significato della frase e penso ci stia per una gang. anche se il vero significato è tutt'altra cosa.Quale sarà la prossima missione di Ivory? Nemmeno io lo so...
Cosa succederà mercoledì notte? Premessa, qualcuno verrà sparato ;)Scopritelo nei prossimi capitoli di Lily&Guns!
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Lily&Guns
AcciónPRIMO LIBRO Ivory non è mai stata quel tipo di persona che passava molto tempo a piangersi addosso per qualche tragedia. Aveva perso il lavoro, la casa, la macchina, trovandosi per strada. La notte dormiva su una panchina, di giorno girovagava nella...