Presi a correre. Correvo e sapevo di potermi allontanare perchè nessuno sarebbe andato nel bosco e perire Enrico. Vidi quella famiglia che correva poco distante da me, mi accorsi solo in quel momento che non c'era un padre, solo una madre, una bambina e due fanciulli.
-«Fermi!» urlai agitando le braccia, ma fu come se fossi rimasta in silenzio, le mie parole divennero paglia bruciata dalle fiamme. Continuai a correre intenzionata a raggiungerli. Non ero molto lontana. Le loro figure diventavano sempre più vicine, il mio respiro sempre più affanoso ed il fuoco sempre più docile. Correvo ed ero già arrivata. -«Fermatevi!» urlai. Il bambino e la madre si fermarono sul posto e si voltarono. Il bambino doveva avere poco più di 10 anni e sembrava essere in ottima salute, al contrario di lei, sua madre. Quella donna era alta e magra. Un fisico scavato e consumato non sano e giovane, il suo viso era solcato dalle ombre e i suoi occhi erano vuoti. Senza un'anima. Ed i suoi capelli, che un tempo dovevano essere lucenti e folti, ora erano sbiaditi e lasciati nelle loro magnifiche curve e ricci che finivano sul suo ventre. Teneva stretta tra le braccia un bambino di circa 5 anni, nascondeva il viso sulla spalla della madre e circondava il suo collo in un piccolo abbraccio. Pochi passi dopo si voltò anche la bambina con uno sguardo quasi rassicurato dalla mia presenza, come se mi stesse aspettando. Non mi attardai su quei pensieri e parlai:«Non dovete andare! Al fiume vi massacreranno, vi daranno il colpo di grazia!» feci fatica a dire quelle parole, mi mancava il respiro e l'aria che mi serviva veniva risucchiata dal fumo e dalla fiamme. Tossii numerose volte prima di poter scovare il viso della bambina, agganciare il suo sguardo e parlare:-«Fuggite nei boschi. È una trappola!»
Lei annuì e compresi che avrebbe salvato la sua famiglia. Io non li accompagnai, dovevo avvertire anche gli altri. Corsi in direzione del fiume cambiando più volte il percorso per via delle fiamme e delle case diroccate che bloccavano il passaggio. Giunta sulla riva del fiume mi fermai ansimante per un attimo. Diedi uno sguardo dinanzi a me, quasi tutti gli abitanti del villaggio avevano raggiunto gli argini, non rimaneva molto tempo prima che gli uomini sui cavalli venissero ad appiccare il fuoco anche qui o chissà cos'altro. Avanzai correndo non troppo veloce, agitando le braccia per attirare l'attenzione e gridando:«È una trappola! Correte, per l'amor di Dio. Rifugiatevi altrove!» continuando la mia corsa tra urla, pianti e lo scroscio dell'acqua scovai un uomo alto e robusto che indicava il villaggio in fiamme e gridava imperativo contro altri uomini: era Ruggero, considerato come il capo-villaggio anche se quella carica non gli era mai stata ufficialmente assegnata. Mi diressi da lui correndo in silenzio e più velocemente.
-«Ruggero, dovete dire a questa gente di rifugiarsi nei boschi e disperdersi o ci uccideranno tutti» stava riflettendo sulle mie parole, si portò la mano sinistra al mento e fece passare il suo sguardo su tutta la mia figura soffermandosi sul mio viso. Un ultimo sguardo, se fossi riuscita a convincerlo avrei avuto successo: nessuno mette in discussione i suoi ordini, al villaggio. Stavo quasi per voltarmi e confermare a tutti gli altri che Ruggero aveva ordinato di darmi ascolto quando l'uomo dinanzi a me scoppiò a ridere.
Si voltò prima a destra e poi a sinistra con un sorriso beffardo e continuando a pettinarsi il pizzetto con l'indice.
-«Avete sentito? Questa donna dice che verranno a darci fuoco sulle sponde di un fiume» gli altri non avevano ben capito se ridere o prendere la cosa sul serio, erano confusi ma, sentendo la fragorosa risata di Ruggero, lo seguirono nel suo divertimento. M'indispettì non poco, battei un piede sul suolo e alzai ancor più la voce:-«Voi siete un uomo ignobile e avrete la vita di tutte queste persone sulla stupidità e l'ignoranza del vostro animo, fra non molto moriremo tutti se non ce ne andremo da qui, e subito! Credete che voi siate l'unico cervello di questa terra ma ho una novella per voi: ognuno di noi qui pensa e ragiona forse più di voi e quegli uomini hanno organizzato quest'attacco, Dio solo sa, da quando e secondo il vostro parere hanno pianificato un incendio pur sapendo della presenza di questo fiume! Se si guarda intorno per un attimo potrà vedere che le fiamme sono state appiccate intorno a questo punto fino a spingerci esattamente qui e...» una luce. Un lamento. Mi voltai, un uomo steso sul suolo agonizzante che bruciava. Corsi vicino a lui, non c'era nulla da fare, era stato colpito da una freccia infuocata. Ero ancora in ginocchio vicino a quel cadavere innocente quando mi voltai verso Ruggero, lo guardai negli occhi e dissi solo poche parole:-«Ci hai uccisi tutti!» poche parole prima che scoppiasse il caos: le persone correvano in ogni dove, le madri dimenticavano indietro i loro figli, i malati tenevano con loro i sani pur di avere una benchè minima speranza di salvezza. Vidi questo prima di alzare lo sguardo e scoprire il cielo buio ma appena illuminato dalle primissime luci dell'alba e da migliaia di piccole stelle che non appartenevano alla natura ma all'uomo, quelle mille piccole stelle incandescenti che avrebbero segnato il tragico destino di quel villaggio.
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