-Capitolo 7- "CI SIAMO GIÀ VISTI?"

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Oh no! Madre del cielo aiutami tu, salvami tu... Che faccio ora?! Che gli dico?! Che mi invento?!
Ok Luna C A L M A T I.
La verità, gli dirai solo la verità.... Anche se un pò modificata!
-Bah serio? Sei tu? Ah certo ovvio che sei tu, che non ti riconosci?!- Concludo la mia affermazione da vera stupida con la S maiuscola con una risatina isterica.
-Si, lo vedo che sono io Luna ma che ci faccio sul blocco schermo del tuo telefono?!- Sul blocco schermo? Caro mio sei anche sullo schermo, sul mio instagram, facebook, twitter, pensa che hai anche una cartella nella galleria fatta apposa per te! -Ah beh vedi quando mi hai detto quella cosa di Amici mi sono incuriosita, così sono andata a fare qualche ricerca, ho trovato la foto e mi è piaciuta così l'ho usata, tutto qua!-
Rispondo come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Lui mi guarda un pò perplesso, -Oh dovrei essere onorato anche di questo Signorina?!- Tiro un sospiro di sollievo, se  l'è bevuta!
-Beh Forse...- Dico io con un sorrisetto da superficiale, -Sai che se voglio ti posso torturare vero?-
-Ehhh addiritturaa- Non faccio in tempo a dire altro che me lo trovo sopra a farmi il solletico ovunque, ed io il solletico proprio non lo reggo, inizio a ridere, la mia risata è stranissima e fastidiosissima, infatti quando qualcuno deve imitarmi basta che fa la mia risata ed è fatta!
Lui inizia a ridere più di me appena sente il modo in cui sto ridendo, è a cavalcioni sulla mia vita ed io sono sdraiata sul suo letto, infatti appena ci calmiamo ci sorridiamo a vicenda, per poi renderci conto della posizione, Thomas diventa improvvisamente tutto rosso, si alza subito e io lo seguo.
-A-allora che facciamo usciamo per questo gelato?-
- Ah ah ah granita tesoro-
-ehhhhm....No gelato!-
-Granita-
-gelato-
-granita-
-gelato-
-granita!-
-ok granita!-
-No Thomas ho detto gelato!-
-ah perfetto allora siamo d'accordo vada per un bel gelato se insisti tanto!-
Non ci posso credere mi ha fregata con quel giochino merdoso.
-Questa me la paghi Bocchimpani!- Lo minaccio tirandogli uno schiaffetto sul petto, lui mi mette un braccio intorno alle spalle -andiamo non lamentarti che offro io!- Detto questo mi trascina fuori casa.

Stiamo passeggiando sul marciapiede che da sul mare mangiando i nostri gelati, lui ha preso quello schifo di cannella nonostante i miei rimproveri.
C'è silenzio tra noi, ma non uno di quelli imbarazzanti, ma rilassanti.
D'un tratto Thomas spezza quella quiete con la domanda che speravo non mi facesse mai: -Perchè non mi racconti qualcosa di te? Della tua famiglia?-
-In realtà non c'è molto da sapere, non so nemmeno se si può ancora chiamare 'famiglia' la mia. Mio padre è andato via di casa con un'altra donna dopo aver lasciato mia madre da sola e incinta.
Lei si è divuta spaccare la schiena tutta la gravidanza e lo sta ancora facendo, io invece sono dovuta crescere a tredici anni, sapere cose su mio padre che non avrei voluto sapere.
Ho sempre voluto aiutare mia mamma in qualche modo, ma purtroppo non ho tutti i soldi che le servirebbero per pagare i debiti che papà ci ha lasciato-
Aspetto che Thomas dica qualcosa ma dopo svariati secondi ancora non spiccica parola, allora alzo lo sguardo e incontro subito il suo, butta il suo gelato nel cestino e lo stesso fa con il mio, poi mi tira a se dando vita ad un meraviglioso abbraccio.
-Tanto neanche lo volevi-
Mi sussurra.

Ed io non faccio altro che stringerlo con tutte le forze che ho, perchè lui non lo sa ma l'unica persona che avevo tanto desiderato in tutto quel tempo è sempre stato lui, mentre mamma e papà gridavano dal piano di sotto quando lui si rifaceva vivo dopo svariato tempo, ed io ero chiusa nella mia camera le uniche braccia, gli unici occhi, l'unica voce, l'unico sorriso, le uniche labbra, che io immaginavo per non pensare a tutto quel dolore che mi circondava erano le sue.
Era sempre stata la pace in quella casa dove regnava la guerra.
E in questo momento vorrei dirgli tutto quanto, vorrei dirgli quanto lo amo, quanto adori la sua voce, quanto mi abbia salvata.
Ma non posso, ho troppo bisogno di lui, non posso permettermi di perderlo, la vita mi sta dando un'occasione sola.

Thomas si stacca, mi prende il viso con le mani asciugandomi qualche lacrima di disperazione che mi era uscita, poi mi lascia un dolce e lungo bacio sulla guancia destra, posso avere per la seconda volta l'occasione di sentire le sue labbra umide e morbide sulla mia pelle, proprio come un mese fa a Roma, ma questa volta è diverso, è un bacio lungo, pieno di amore e affetto.
Mi guarda, mi accarezza i capelli, -Scusami... Non volevo farti piangere-
-Non potevi saperlo!-
Sorride alla mia risposta, mi prende l mano, vorrei sclerare ma non sono emotivamente stabile neanche per farlo mentalmente.
Continuiamo a camminare con le mani intrecciate.
-Thomas...-
-Si?-
-Grazie-
Mi regala l'ennesimo sorriso di questa giornata.

[...]

Sono sdraiata sul mio letto, ho molto sonno ma non riesco a dormire, penso a Thomas, alla cavolata che sto facendo, a quanto lo amo.
Penso a mio padre, penso che lo odio per tutto il male che ci ha fatto, ma penso anche che, purtroppo, mi manca, era il mio eroe, ero follemente innammorata di lui, e lui ha scelto lei invece che me, che sono sua figlia.
Chissà se gli manco.
Chissà se pensa a me.

HELLO GENTEE💘👻
Sono troppo feliceee abbiamo raggiunto le 100 e passa visualizzazioni e io vi amo sempre di più❤
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ci ho messo tanto cuore nel scriverlo dato che in parte racconta anche la mia storia.
Vi voglio bene, baci💋
P.S = La foto in alto risale al 20/05/17 l'instore di Thomas a Roma, e qui e proprio mentre mi da un bacio😍😚


CI SIAMO GIÀ VISTI? -Thomas Bocchimpani-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora