Capitolo VII.

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NEWT'S POV.

La sera della festa, ero più agitato del solito. Thomas non mi aveva più risposto al messaggio della giornata precedente, quindi pensai si fosse addormentato. O forse non voleva rispondermi e basta. Probabilmente lui sarebbe venuto e il mio cuore faceva tremila capriole al secondo solo a pensarci. E così era questo? Era questo che si provava quando ti stavi innamorando di qualcuno? Non avevo mai sentito nulla di simile in me, farfalle nello stomaco, capogiri, voglia di vedere una persona tanto ardentemente, voglia di toccarla, di sentire il suo sguardo sul mio. Io non ero mai stato fidanzato. Avevo avuto solo una ragazza in prima, ma l'avevo lasciata quando avevo notato che nemmeno baciandola con la lingua provavo nessuna emozione o passione. Poi, negli anni successivi, occasionalmente avevo avuto degli incontri. Mezza scuola sapeva della mia omosessualità, ma nessuno fortunatamente ne aveva mai fatto un dramma e nemmeno io. Le ragazze mi venivano dietro comunque, illuse che un giorno avessi potuto cambiare sponda, ma io ero più interessato ai compagni della mia squadra di Lacrosse, anche se il mio primo bacio omosessuale era stato con un ragazzo della squadra di Baseball. Sono sempre stato magrolino ma lo sport mi è sempre piaciuto. Per questo sono diventato il capitano della squadra di Lacrosse della mia scuola. Almeno mio padre mi rivolgeva qualche sguardo più interessato da quando lo aveva saputo. Ero stato con diversi componenti ma nessuno, mi era mai piaciuto come Thomas. Io avevo avuto solo incontri occasionali fino a quel momento: con Thomas volevo una storia. Sembravo una ragazzina delle medie al suo primo ballo scolastico. Però scopabile.

Andare alla festa di Minho sarebbe stata la mia possibilità per avvicinarmi un pochino di più a Tommy. Decisi di vestirmi semplice ma con stile. Optai per una maglietta nera a maniche lunghe e dei pantaloni stretti e grigi. Ma probabilmente a Thomas non fregava un cacchio di come ero vestito. Non mi guardai nemmeno allo specchio e uscii di casa, chiudendo la porta a chiave.

Perché mai quel ragazzo si faceva così tante seghe mentali? La prima volta che lo vidi notai immediatamente disperazione e tristezza nei suoi occhi. Io desideravo cambiare quell'espressione. Poteva sembrare un'impresa ardua, come uscire da un Labirinto pieno di difficoltà. I miei sentimenti inoltre c'erano, come avrei potuto negarlo a me stesso?



Non appena arrivai alla festa tutta la speranza che avevo accumulato svanì. Non c'era ombra di Thomas. La casa di Minho, o meglio, villa, era immersa nel fumo e dall'odore dell'alcol, la piscina era piena di gente e anche la veranda. Non appena provai ad addentrarmi in quella coltre di gente sentii qualcuno che mi stava strattonando il braccio.

"Pive!"

"Minho?"

"Il re delle feste in persona! Io e Brenda eravamo di sopra fino a poco fa. Sì ecco..ti stai divertendo?"

"Moltissimo."

Stavo mentendo. Ero agitato.

"Thomas non fa altro che parlare di te. Vallo a cercare, scommetto che ti sta aspettando!"

"Dici?"

"Ma certo! Secondo me potrebbe essere in un posto isolato tipo..camera dei miei. Sì, direi che potresti trovarlo lì. Sai lui non ama questo genere di feste, ehm, ma è un nostro grande amico e quindi la sua presenza è tanto."

"Capisco..grazie, allora."

"Figurati. Ehi, Newt?"

"Sì?"

La musica era così chiassosa che quasi non si sentivano le parole.

"Devi avere pazienza con lui."

Detto questo Minho mi fece un occhiolino e tornò dalla sua ragazza. Tutto sommato non erano male come coppia.

Salii al piano di sopra del villino, in cerca di Tommy.

Hope || NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora