Capitolo XXII.

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Il paesaggio che si presentava davanti ai nostri occhi era davvero brutto.
Non c'era traccia di verde, di un misero albero, di un cespuglio o di una balla di fieno. C'era soltanto asfalto rovente coperto da due file di garage alti e ammaccati. Poco lontano erano presenti diverse case l'una abbastanza vicina all'altra, una zona degradata tipica dei ghetti. Casa mia in confronto era una reggia. Newt mi seguiva preoccupato da qualche secondo. Mi faceva davvero male vederlo in quella situazione. Mi faceva male sapere che lui si trovava in quelle condizioni a causa mia. Volevo solo tranquillizzarlo e dirgli che sarebbe andato tutto bene ma la verità era che nemmeno io ne ero tanto sicuro.

Proprio mentre mi stavo avvicinando al primo garage, seguito dallo sguardo attento del biondo, vidi una figura davanti a me. Non bastava il vecchietto che si voleva scopare il mio ragazzo, maledizione?

Mi voltai e incontrai lo sguardo di Newt.

"Tommy, chi cacchio..."

Non fece in tempo a finire la frase che la figura si tirò giù il cappuccio della felpa fissandoci con degli occhi a dir poco grandi e sgranati.

Era una ragazza con i capelli corti e chiari, vestita come se stesse per andare a svolgere una rapina.

"E voi due cosa ci fate nella Zona Bruciata?"

Guardai la ragazza davanti a me corrugando la fronte.

"Zona...Bruciata?"

"Sì. È così che chiamiamo questa zona. È pericoloso, qui."

Sentii il biondo emettere un lieve sospiro e avvicinarsi.

"Lo sappiamo. Stiamo cercando una cosa importante."

"Non vedo cosa ci possa essere di importante in questo posto."

Mi morsi il labbro. Non sapevo se fidarmi di quella ragazza. E se fosse stata una spia, o una cattiva persona? Non potevo correre il rischio.

"Tu invece che cosa ci fai qui?"

La ragazza storse la bocca in una smorfia di dolore e puntò i suoi occhi sui miei.

"Sono sotto copertura."

Io e Newt ci fissammo perplessi.

"Cosa?"

"Lavoro nell'FBI. Sono sotto copertura. E voi due non mi sembrate poliziotti o spacciatori. Chi cacchio siete?"

Sentii la mano di Newt avvolgermi il braccio destro.

"Sei davvero nell'FBI?"

La ragazza mi trascinò letteralmente dietro ad un garage e mi mostrò furtivamente il distintivo.

"Che ne dici?"

Mi guardò alzando le sopracciglia sottili.

Deglutii. Sapevo cosa fare. Dovevo provare a fidarmi perché non vedevo altra soluzione.

"Devo salvare mia madre e mia sorella."

L'agente mi guardò come se fossi stato una zanzara molto fastidiosa.

"Lo sai che queste cose vengono affidate a persone adatte, vero? Non mi sembra tu sia tutto scemo."

Abbassai lo sguardo sui miei piedi.

"Il punto è che mia madre ha lasciato scritto dove si trovava solo a me. E se la trovasse prima la polizia la incolperebbe di furto di minore insieme al mio patrigno mentre io so che lei è innocente. L'ha obbligata a svelare l'abitazione della mia sorellastra."

"E quindi tu pensavi di salvarla completamente da solo e risolvere tutto in un baleno?"

"No..no! Io..la prego, mi ascolti. Mia madre non può finire in galera. Io le giuro che non ha colpe. Io e lei abbiamo sofferto di abusi da parte di quell'uomo. Lei ha bisogno di cure. Non sta..bene. Lui deve averla obbligata, ne sono certo. Mia madre non farebbe mai una cosa simile. Ha solo bisogno di ritrovare se stessa e allontanarsi da quell'uomo. Siamo sempre stati io e mia madre. E lei ha spesso avuto problemi di alcol e droga. Io sono sempre stato la sua spalla e la sua forza. Non posso abbandonarla, non posso farlo. E poi chissà mia sorella che cosa...no non posso. Io sono consapevole di non essere un eroe ma ho seriamente rischiato di impazzire perché non potrei mai permettere che accada qualcosa alla mia famiglia. Per quanto ne so, Charles ha commesso il reato e il resto è solo rapimento. La prego, mi..aiuti. Lei ha una famiglia? Lei può capire la mia preoccupazione?"

Mi ero ridotto a chiedere aiuto a lei e mi ero fidato ciecamente di quel distintivo. Ora restava solo una cosa da fare: sperare.

La donna, che identificai successivamente come Brenda, mi guardò incredula. Si chiamava come la mia migliore amica. Eppure, Brenda, non era un nome così comune. Che strano scherzo del destino. In effetti il sogno della mia migliore amica era sempre stato quello di fare la poliziotta. Poco dopo la donna serrò la mascella e annuì.

"Va bene ragazzo. Ti aiuterò. Ma promettimi di fare solo ed esclusivamente quello che ti dico io."

Spalancai gli occhi e acconsentii senza riuscire ad emettere un fiato.

"Io..io lo prometto."

La mia voce era spezzata e debole.

Il biondo lasciò la sua postazione e mi circondò il collo con le braccia.

"Sei davvero tanto coraggioso, lo sai?"


Hope || NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora