Capitolo XXV: "The End".

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"Tre mesi dopo"



"Ehi, Tommy."

Sentire la sua voce mi fece perdere un battito, come sempre. Ero contento di vederlo.

I suoi capelli biondi erano leggermente scompigliati a causa del vento, e le guance erano arrossate per il freddo pungente. Nonostante questo aveva sempre il suo meraviglioso e stupido sorriso stampato in faccia, il quale fece sorridere anche me.

"Come è andata la terapia oggi?"

Il biondo prese la mia mano e notai la sua, coperta da un morbido guanto nero.

"Tutto okay..sì, insomma, come al solito. Dicono che potrei tornare a camminare normalmente a breve. Devo essere...forte."

Mostrai un sorriso sghembo al mio ragazzo e quest'ultimo si avvicinò a me, accarezzandomi i capelli scuri.

"Tu sei forte, cacchio! Sei la persona più forte che conosca. E io ti starò sempre vicino. Purtroppo il colpo è stato forte, ma non quanto lo sei tu. Vedrai che andrà tutto bene. E adesso andiamo a prenderci un gelato, che ne dici?"

Non potei fare a meno di sorridere a Newt e abbracciarlo. Le pacche sulle spalle adesso erano diventate un optional. Gli abbracci erano di consuetudine.

"Inoltre sei più sexy così...vulnerabile. Meno scontroso."

Corrucciai la fronte e fulminai il ragazzo vicino a me con gli occhi.

"Ehi! Non è vero. Sono sempre scontroso. Con te un po' meno."

"Molto meno. Vogliamo parlare di ieri? Newt, ti amo tanto tanto tanto. Hai detto così tante volte la parola tanto che pensavo perdessi la voce."

"Come se ti fosse dispiaciuto. Sei un idiota."

Mi finsi arrabbiato e provai a saltellare lontano dal biondo poiché non avevo un sostegno dove aggrapparmi e non ero ancora in grado di correre.

Newt mi bloccò delicatamente e mi prese il viso tra le mani, baciandomi con passione e sentimento.

"Non scapperai mai da me, piccolo scemo. Ti amo."

Mi aggrappai alle sue braccia, il mio sostegno, e scoppiai a ridere di rimando.

"E chi vuole scappare."



Correre era sempre stata la mia via di fuga, la mia rivincita, la mia forza.
Adesso che non potevo più farlo per chissà quanto tempo, il mondo mi sembrava un po' più nero, ma con Newt vicino ogni giorno mi si accendeva una speranza. Newt era la mia speranza. La speranza di una nuova vita, di una nuova casa, la speranza di essere amati e di poter amare. Lui era stato il primo ad essermi stato vicino nel momento del bisogno senza mai abbandonarmi, e nemmeno dopo lo aveva fatto. Non lo aveva fatto quando Charles mi aveva sparato, sporgendosi fuori dal Camion insanguinato per via delle schegge di vetro conficcate nel petto, non lo aveva fatto quando avevano arrestato Charles, quando mia madre era stata portata in Tribunale e quando era stata trasferita in un Centro di recupero. Tutti i weekend la andavamo a trovare, e lei non poteva essere più felice della mia nuova relazione con il biondo. Mia sorella stava bene, si era ripresa, e la gratitudine nei nostri confronti da parte dei suoi genitori non smise mai di cessare, tanto che mi regalarono un grosso assegno nonostante io li pregai più volte di riprenderselo. Grazie a loro mi ristabilizzai e ripresi la scuola. Il lavoro al Bar non serviva più, con l'aiuto di Newt e con i soldi non avevo quasi più difficoltà a gestirmi da solo. Newt e io praticamente vivevamo insieme in un piccolo appartamento in affitto, piccolo ma confortevole. Mia madre decise di voler vedere mia sorella poiché l'esperienza vissuta con lei le fece provare emozioni troppo grandi per eliminarla di nuovo dalla sua vita. I genitori di Madeleine trovarono il centro dove era stata ricoverata. Non potevo dire di avere una famiglia stabile e perfetta, ma almeno era qualcosa e non potevo essere più grato che le cose si fossero messe a posto. Riguardo al padre di Newt, si scusò con entrambi e nonostante ci aspettassimo l'opposto si mostrò per la prima volta preoccupato e interessato alla vita del figlio dopo l'accaduto. I miei amici, non potevano essere più felici per me. Per la prima volta mi sentivo come in grado di ricominciare. Perché nella vita non bisogna mai arrendersi, non bisogna mai rinunciare alla felicità. Io la mia l'avevo trovata. E sarebbe stato difficile, sarebbe stato complicato tornare alla normalità. Ma al mio fianco avevo la persona che amavo, e i suoi occhi mi gridavano sempre di continuare a sperare, perché è la speranza l'ultima a morire.

Ti amo, Newt.










Hope || NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora