Capitolo XXI.

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Stavamo seguendo lo strano signore anziano da circa qualche minuto, e la situazione mi sembrava sempre più surreale. Newt era dietro di me, con lo sguardo incollato sulla figura losca e la preoccupazione pura nelle pupille. Ogni tanto mi lanciava qualche occhiata agitata, ed io cercavo di non guardarlo per non farmi condizionare. Ero sempre più deciso a seguire quella persona, la quale mi stava portando sempre più vicino al mio obiettivo. Non vedevo l'ora di riabbracciare mia madre e mia sorella, di prendere a pugni quel figlio di buona donna di Charles. Purtroppo però, non sarebbe stato tutto così facile nonostante la mia speranza innata. Sapevo anche come si sentiva il biondo. Gli ero eternamente grato, per me aveva fatto di tutto fin dal primo momento in cui ci eravamo incontrati, e lui era ancora lì con me. Aveva cercato di fermarmi ma non ci era riuscito, ma non aveva mai smesso di seguirmi. Doveva essere traumatizzato.
Ripensavo spesso al fatto che ci eravamo dichiarati i sentimenti in modo reciproco. Non riuscivo a capire se fosse stata una storia troppo avventata, impulsiva e influenzata dai fatti accaduti intorno a noi. Restava il fatto che provavo qualcosa di forte per lui e che dovevo proteggerlo.

Puntai i piedi per terra, mettendo un braccio davanti al petto di Newt in segno di protezione non appena il vecchio si voltò di scatto e si avvicinò un pochino troppo a noi.

"Ora voglio un pagamento."

Il vecchio ci fissò con aria beffarda puntando gli occhi su Newt.

"Che cosa intende per...pagamento?"

Il vecchio si avvicinò ancora di qualche centimetro a me e il biondo, facendoci tremare da capo a piedi.

"Penso che tu abbia capito."

Speravo non intendesse quello che pensavo, ma purtroppo il suo leccarsi la bocca ininterrottamente guardando il mio ragazzo, mi fece ricredere.

Gonfiai il petto e puntai i miei occhi sui suoi.

"Primo, non se ne parla. Secondo, non ci ha nemmeno detto dove si trova il numero 51. Terzo, non se ne parla."

Ripetei l'ultima frase scandendo per bene le parole. Il vecchietto parve quasi intimorito.

"Forse...per questa volta posso anche accontentarmi dei soldi."

Fissai il pavimento bagnato sotto di me.

"Io..."

All'improvviso Newt mi prese un polso e mi sorpassò.

"Lascia stare Tommy, ho io quello che ti serve."

Newt tirò fuori diverse banconote dal suo portafoglio. Lo guardai dispiaciuto.

"Newt, non devi.."

"Invece sì."

Il biondo si avvicinò al vecchio sventolandogli le banconote sotto il naso. Il vecchio provò ad afferrarle ma Newt le ritirò in tempo.

"Ah, no. Prima deve dirci dov'è quello che stiamo cercando."

"...Suppongo sia giusto. Allora, vedete quei garage? Bene. Ad ogni casa ne è assegnato uno! Si dà il caso che il numero 51 sia uno di quelli. È isolato dal resto dei ghetti, eh sì. La casa corrispondente non la so. I numeri fanno parte delle case di questa zona. Numeri del Labirinto, perché è difficile trovare la casa corrispondente. Questa zona non è nemmeno controllata! Le droghe più difficili da trovare ci sono qui. Eh sì."

Guardai Newt perplesso. Forse c'era un fondo di verità.

"Ecco i tuoi soldi."

"Grazie, grazie! E se vuoi biondino, potremmo spenderli insieme in un modo molto piacevole.."

Stavo per vomitare visto il modo in cui continuava a guardare il mio ragazzo e così sbottai.

"Vattene immediatamente prima che tiri un pugno dritto in faccia."

Il vecchio alzò le sopracciglia e corse via.

Eravamo rimasti soli davanti alla strada che portava alle case e ai rispettivi garage.

Deglutii a fatica. Non sapevo a cosa pensare. Inoltre Newt aveva usato i suoi soldi per pagare quel verme e volevo pugnalarmi per questo.

"Tommy, possiamo ancora chiamare qualcuno. Pensaci."

Newt si avvicinò e mi scrutò in viso, preoccupato.

"Devo trovare quel garage, prima."

Newt sospirò rumorosamente.

"Io...io non vorrei essere qui."

"Cosa?"

Lo fissai intensamente. Era stato proprio lui a volermi accompagnare.

"Inizio a pensare sia una brutta, bruttissima idea e ho paura che ci..che ti succeda qualcosa di irreparabile."

Presi una mano al ragazzo vicino a me e la strinsi.

"Non so cosa possa succedere Newt, ma sappi che averti qui accanto è una delle cose più belle che mi siano successe. Insomma, non ho mai provato qualcosa come...questo...quello che ho con te. E so che siamo nei guai, ma se fossi da solo io sarei...perso."

Newt mi guardò interdetto.

"Tu non saresti perso perché sei la persona più forte che conosca. Ti conosco da poco più di due mesi e lo dico davvero. Penso di amarti, te lo ho già detto."

Il cuore mi martellava nel petto, non sapevo se per l'ansia o per le parole del biondo.

Fissai il paesaggio, bruttissimo a dirla tutta tranne il mio ragazzo, e mi decisi.

"Andiamo a cercare questo garage."

Hope || NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora