Capitolo 5

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La giornata passo' velocemente tra sorrisi,risate e furtivi sguardi.

La sua compagnia mi era così gradita.

Con lui non si smetteva mai di ridere, era così buffo ma allo stesso tempo adorabile quando cercava di portare una risata da alleviare l'umore cattivo e da far sì di trascorrere spensieratamente una domenica mattina giu' sul prato verde.

Il tempo non fu a lungo soleggiato visto che dopo nemmeno mezz'ora nuvole grigie iniziarono ad incontrarsi e ad oscurare il ciel sereno.

Un lampo si mostro' in tutto il suo colore e successivamente ne seguì un profonfo tuono.

«Hai paura?» Arricciò le sopracciglia dal momento in cui si rese conto che avevo sussultato e che stavo spiengendo i denti nella carne del labbro inferiore per imperdire di mostrarlo.

«N-no.. è solo che.. mi ha colto di sorpresa» Mi strinsi nelle spalle.

Annuì comprendendo mentre mandava giu' l'ultimo pezzo della crostata all'albicocca.

«Dovremo andar via,sta iniziando a piovere» Avvisai notando le persone che ci circondavano, riporre le cose che, fino a poco tempo fa, avevano posto sulla piccola tovaglia.

«Sì, dovremo» Annuì d'accordo

In poco tempo ci trovammo a correre verso la sua macchina, quando la pioggia iniziò a bagnarci completamente.

«Sai, non è da me far salire persone fradice nella mia adorata auto» Si schiarì la voce

«Quindi.. dovresti toglierti almeno le scarpe poi metterò una coperta sul sedile» Mi fece un sorriso come per dire 'ehi, sono un completo perfettino'

«Stai scherzando?» Suonai sarcastica

Scosse la testa senza lasciar trapelare modi da far pensare che stesse scherzando.

Sbuffai slacciando le converse e le lanciai, insieme ai calzini, nel bagagliaio.

Dopo poco l'auto accostò poco distante dal condominio. Louis aveva ricevuto una chiamata durante il tragitto a casa e, alquanto infastidito, staccò gettando il cellulare nei sedili posteriori.

Si passò una mano nei capelli tirando le radici e grugnii.

«Che succede?» Chiesi confusa dal suo cambiamento d'umore.

«Niente.. solo..» Serrò la mascella lasciando la frase incompleta

Strinse il manubrio fortemente fino a che le sue nocche non divennero bianche.

«Senti, passo dopo ok? Devo sbrigare un servizio»

Finalmente mi guardo'.

I suo occhi si addolcirono immediatamente quando si posarono sul mio viso e mi scrutò piegando la testa di lato.

Giocherellai con le dita abbassando il viso e spostai dietro l'orecchio una ciocca castana che era scappata dalla coda alta.

«Vieni» Mi porse la mano sorridendo

«Non dovevi..?»

«Sì, ma voglio accompagnarti. Sei a piedi scalzi.» Mi fece notare.

Annuii e quando fu sceso, mi aprì la porta.

Allungai le braccia verso di lui in segno di farmi prendere in braccio. Sembro' divertito quando passo' il suo braccio sinistro sotto le braccia e il destro sotto le ginocchia.

Il suo profumo allo zucchero filato passo' tra le mie narici facendomi sorridere apertamente.

Sembro' notarlo dal momento che mi guardo' confuso e arriccio' le sopracciglia.

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