Passarono giorni dall'ultima volta che ebbi il mio primo scontro con lui.
Gli urlai tutte le cose che pensavo e che, troppo timida, non sarei mai riuscita a confessargli.
Passarono giorni dall'ultima volta che vidi un Louis nel suo stato irrelevato.
Passarono giorni ma quel bruciore che infiammava il mio petto era ancora lì.
Immagini di me e lui stesi mentre le nostre labbra si toccavano, deliziosi brividi che velavano i nostri corpi e le mani strette alle radici dei suoi capelli lunghi e morbidi, mi fecero attorcigliare lo stomaco e sbattere numerose volte i piedi a terra.
Mai avevo provato una sensazione del genere, mai mi ero lasciata andare, scoprire quel mondo paradisiaco come sostenevano tutti.
Ma io non ero così,
io ero solo una verginella sfigata, no?
Quella che aveva massimo dato il suo primo bacio, se non a stampo, ad un bambino alla fine delle scale, mentre le maestre erano occupate a leggere fiabe agli altri bambini, che ascoltavano con orecchie curiose.
Era la solita ragazza che se ne stava lì, nel posto piu' buio e isolato per non attirare maggiore attenzione mentre teneva stretto fra le mani, come la scoperta di un tesoro inaspettato, un romanzo tanto amato.
Colei che aveva la media del nove, che il suo indice era sempre alzato quando un insegnante domandava l'opinione che aveva catturato una materia.
Lei era lei, ed era così diversa dalle altre, o almeno era come si sentiva.
Allison Margaret Lewis si odiava, ormai da troppo tempo e quello che alimento' il suo cipiglio fu il perchè delle volte in cui, presente Louis, lei si sentiva bene e in pace con se stessa.
«Cosa cazzo stai dicendo?» Scatto' in allerta allontandandosi da me. Come se con un dito avesse toccato il fuoco e si fosse scottato appena avesse realizzato.
Mi diede un leggero fastidio il suo comportamento: con reazioni così esageate ed eccessive.
Sapevo che con Alan mi sarei potuta confidare e avrei potuto svelargli i miei pensieri a riguardo di cosa era successo la sera precedente. Sapevo anche che l'opinione di un maschio, mi avrebbe aiutata a soddisare i solchi creati all'interno di un ambito sentimentale,se così vogliamo chiamarlo.
Era davvero difficile essere in quella situazione, o almeno per me.
Non sapevo come rispondere ai leggeri sorrisi involontari che prendevano posto sul mio viso quando il suo nome veniva pronunciato, alle numerevoli volte in cui il battito del mio cuore accellerava in sua presenza e immediatamente le mie guance si riscaldavano sotto l'effetto della voce calda e sussurrata di Louis, nel mio orecchio.
Potevano sembrare reazioni esagerate? Forse.
Allora perchè il mio cuore sembrava pesante e faceva male tanto quanto un ago appuntito che vi premeva contro? Come a farmi constatare quel dolore infiammante e inspiegabile a parole.
«Quindi mi stai dicendo che stavi per andarci a letto?» Alzo' le sopracciglia in segno di stupore. Degludì rumorosamente e le sue giance si tinsero di rosso.
«Cosa? No! Beh.. Insomma, non lo so!» Mi morsi l'interno della guancia volendo fermare le mie incertezze rivelarsi ad alta voce alla persona forse non adatta.
«Oh» Annuì anche se confuso e raddrizzo' le spalle.
«Beh, mmh.. S-se vuoi parlarne..»
Balbetto' distogliendo lo sguardo mentre un'ombra di sorriso gli adornava le labbra
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Romance''Chiusa dentro un incubo dal quale pensava che non si sarebbe piú svegliata. Sola, in bagno che piangeva e sanguinava dalle sue esili braccia. Urlava aiuto ma nessuno la sentiva. Erano tutti troppo sordi. Nessuno disposto a raggiungere il fondo per...