Abby si era svegliata intorno alle sei del mattino, avrebbe voluto alzarsi prima però, dato che stava per fare tardi.
Aveva fatto una doccia, completa di shampoo, e si era vestita con vestiti piuttosto pesanti dato che il tempo era cupo e quasi minacciava pioggia.
Indossò anche un cappotto nero con cappuccio, e portò nel suo zaino un ombrello piccolo nel caso in cui fosse venuto a piovere. Erano le sei e quarantacinque quando chiamò un taxi, e sperò che non ritardasse di molto, non voleva fare brutte figure.
Non sapeva nemmeno dove fosse l'indirizzo di questi cantieri, il taxi l'avrebbe portata prima nella loro agenzia, e poi ai cantieri.
O, almeno, così sperava.
Una volta arrivata, entrò e subito la signora dietro al bancone catturò la sua attenzione.
"Signorina, le serve qualcosa?" le chiese, mentre masticava prepotentemente la sua gomma.
Abby si guardò intorno, l'edificio era piuttosto silenzioso, e si stranì. Forse erano già tutti andati, ed era la solita stupida che arrivava in ritardo. "Uhm, in realtà cerco-"
Venne fermata dalla voce di Brenda, appena arrivata. Tirò un sospiro di sollievo; se Brenda era lì, allora molto probabilmente anche tutta la squadra era lì, quindi non aveva fatto la figuraccia di arrivare in ritardo o, addirittura, perdersi il primo sopralluogo.
"Bene Abby, sei arrivata giusto in tempo." le sorrise.
Dietro di lei comparvero dieci, forse anche di più, architetti, con in mano la loro ventiquattrore marrone. Andavano tutti abbastanza di fretta, effettivamente erano le sette passate. Comparve anche il signor Smith, che salutò Abby, e dietro di lui, comparve anche la sua figura.
Per seguire tutta la banda, significava che anche lui doveva prendere parte a questo sopralluogo.
Non iniziare a farti strani film mentali, stupida, e ascolta Brenda che ti sta parlando.
"Per te va bene se vieni con noi, allora?" le chiese, alzando un sopracciglio.
Harry intanto era già passato, non l'aveva notata perché aveva il cellulare in mano ed era intento a leggere qualcosa sul display.
Annusò perbene la scia che aveva lasciato, dopodiché rispose alla ragazza.
"Tranquilla, posso chiamare un taxi. Lasciatemi l'indirizzo."
"Il signor Smith insisterà sicuramente," sospirò alla fine, e l'altra morse il labbro inferiore. Non poteva rifiutare, allora. "Andremo in macchina con lui e arriveremo tutti lì contemporaneamente. Non pensi anche tu che sia più comodo, uhm?"
"Be', sì, sicuramente." farfugliò. "D'accordo allora. Verrò con voi."
Dunque, in macchina col signor Smith, con quest'ultimo alla guida, c'erano Brenda, Abby e un altro ragazzo.
Nell'altra macchina, che sembrava guidata da Harry, c'erano altri quattro architetti, e poi c'era anche una terza macchina, col resto.