epilogo.

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Era mattina. 

Una fioca luce penetrava dalla finestra, batteva sul viso di Abby ancora addormentato, non ci mise molto a svegliarsi. Si stiracchiò ancora da stesa, si voltò verso l'altra parte del letto, rimase un po' triste quando notò che era vuota. 

Era già andato via?

Velocemente recuperò qualcosa da indossare, i riscaldamenti erano stati stranamente abbassati quindi in casa faceva più freddo. Legò i capelli in una coda alta, prima di andare in cucina, raggiunse il bagno per lavarsi il viso e i denti; dopo aver fatto ciò, camminò in punta di piedi fino a raggiungere la cucina, Harry era lì in piedi, già abbigliato anche lui, reggeva una tazzina da caffè, in effetti nell'aria dominava quel profumo proveniente dalla macchinetta a cialde.

"Buongiorno." lo salutò, con un piccolo sorriso. 

"Ciao." la salutò, infine rilasciò un sospiro, non la stava guardando. 

Abby si stranì, lo raggiunse e gli chiese. "Tutto bene?"

Harry arricciò le labbra verso l'alto, solo in quel momento i suoi occhi incontrarono quelli marroni di lei, aveva un espressione strana, non sembrava quella che aveva il giorno prima. 

"Non possiamo continuare a fare questo." le rispose, lei aggrottò le sopracciglia. 

A cosa si riferiva?

"Scusa, a cosa-?"

"Non possiamo stare insieme, Abby." sparò, lasciandola a bocca aperta. 

Ma come, di prima mattina, così all'improvviso, si metteva a sparare quelle frasi? Come se poi tutto quello che avevano fatto non avesse un senso...

"Non capisco, Harry." mormorò lei, scuotendo il capo. 

Forse, stava ancora sognando, forse era ancora intrappolata in un incubo.

Prese a sospirare di nuovo, posò la tazza di caffè sul ripiano della cucina, compì qualche passo in avanti per raggiungerla. Lei lo stava guardando con occhi confusi, necessitava spiegazioni. 

"Non possiamo stare insieme." ripete', con tono più duro, facendola stizzire. "Non possiamo continuare, specie dopo quello che mi hai detto ieri sera. Non possiamo fare tutto questo a caso."

"A caso?" lei alzò un sopracciglio, non poteva crederci. 

Davvero per lui era tutto a caso? 

"Per te allora tutto questo è stato solo un cazzo di gioco!" alzò la voce, gesticolando.

"No, non stavo dicendo questo-"

Lo interruppe. "Non puoi usare la parola a caso, non con me Harry, perché per me le cose non succedono a caso." tirò su' col naso, aveva gli occhi lucidi, era arrabbiata. "E fortuna che a San Francisco mi hai detto che non ero una delle solite puttane con la quale passavi le notti."

"Lo penso ancora."

"Be', stento a crederci sai? Dopo la tua affermazione, dove definisci tutto a caso, stento a crederci Harry." lo aveva detto con tono stizzito, quasi isterico.

Lui abbassò lo sguardo, non sapeva cosa dirle, ma ad ogni modo, doveva concludere quella faccenda lì, prima che uno dei due si sarebbe fatto male. 

"Perché sei così legata a me?" le chiese.

Una lacrima aveva rigato la guancia di Abby, tuttavia non perse il controllo, non poteva e non doveva.

"Be' perché," si fermò per un attimo, "Perché porca puttana mi piaci, Harry! Mi piacevi anche prima, mi sei sempre piaciuto, non ho mai smesso di pensarti, nonostante mi sia fidanzata con quello stronzo di Ethan. Sono sempre stata innamorata di te, e ho sempre desiderato creare qualcosa con te." le sue parole diventavano basse ad ogni sillaba pronunciata, Harry non aveva staccato lo sguardo dai suoi occhi, i suoi occhi erano indecifrabili, aveva davvero una tale freddezza? 

Reborn Soul [MadSoul's Sequel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora