chapter thirty.

657 36 8
                                    




Abby batteva ripetutamente il piede sul pavimento in salotto. 

Era nervosa, non sapeva davvero cosa sarebbe successo di lì a poco con Ethan, sperò di concludere il tutto in modo sereno e pacifico, non avrebbe sopportato altre battaglie. 

Controllava continuamente l'ora sul suo cellulare, ogni volta che accendeva il display era passato solo un minuto. 

Sbuffò sonoramente, non riusciva più a reggere quella tensione. Aveva chiamato Harry dopo pranzo, gli aveva passato l'indirizzo tramite messaggio e aveva detto che la passava a prendere intorno alle cinque e mezza, in quel momento erano le cinque e venti. 

Dylan era sceso dal piano di sopra, la stava guardando con un cipiglio sulla fronte. "Abby? Tutto bene?" le chiese, avvicinandosi.

Lei sospirò, annuendo. "Sì, sto aspettando una persona."

"Il tuo capo?" Abby sgranò gli occhi, arrossendo lievemente. "Ho indovinato, vero?"

"Non si tratta di lui, cioè non solo." ridacchiò nervosamente alla fine. "Si tratta del mio ex, devo parlare con lui tra non molto."

"E questa cosa ti fa stare in ansia?"

"Be', abbastanza, spero di concludere la cosa con facilità." Dylan stava per parlare di nuovo, ma un messaggio appena arrivato sul cellulare di Abby interruppe la loro breve conversazione. 

Era Harry, era appena arrivato, doveva andare. 

Abby si affrettò a prendere il suo cappotto dall'appendi abiti, salutò Dylan con un bacio sulla guancia e gli disse. "Non preoccuparti, ti farò sapere."

Lui annuì, sorridendo leggermente, le aprì la porta gentilmente e lei uscì. 

Non pote' non gettare uno sguardo sull'auto del suo capo, purtroppo dato che era già buio non riusciva a vederlo. Abby era salita in auto, subito dopo erano partiti e dovette chiudere la porta, non c'era più niente da vedere.

"Questo è uno dei locali più sudici che esistano in città." parlò lui, premendo forte l'acceleratore. 

Abby affondò le unghie nel suo sedile, odiava la velocità, soprattutto dopo l'incidente che le era capitato. 

"Lo conosci?" gli chiese, guardandolo. 

Aveva la mascella tesa, era visibilmente ansioso anche lui. 

Le rispose non appena si fermarono ad uno dei tanti semafori, Harry la guardò negli occhi. "Ci sono stato un paio di volte, e fa schifo." 

Abby annuì, premendo le labbra tra loro. Non sapeva cosa rispondergli, non lo aveva scelto lei quel locale sudicio. 

"Non l'ho scelto io." mormorò, l'auto era ripartita dato che era scattato il verde.

Arrivarono dopo dieci minuti. 

Harry aveva parcheggiato proprio di fronte all'entrata del locale; quest'ultimo era situato in una stradina buia, senza lampioni, solo i pochi neon che aveva all'entrata potevano illuminare la struttura. 

Sembrava una di quelle case che si trovavano nei film di Halloween. 

Abby stava guardando il locale con aria spaventata, quasi voleva disdire tutto. Non che avesse paura, ma la situazione e il luogo le mettevano addosso un senso di inquietudine difficile da placare. 

Deglutì, Harry la stava già guardando quando incrociò i suoi occhi.

"E' questo?" lo indicò, lo vide annuire. "Oh." fu tutto quello che uscì dalla sua bocca dopo, lentamente riabbassò il dito e anche lo sguardo. 

Reborn Soul [MadSoul's Sequel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora