chapter twenty-one.

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Dylan le aveva dato uno strappo sino al campus. 

Lo aveva ringraziato per essere stato così gentile con lei, lui era davvero un ragazzo adorabile. Durante il tragitto, avevano parlato di auto e di motori, lei le aveva confessato la sua esigenza di comprare un auto. Dylan le aveva consigliato un ottimo posto, dove vendevano auto a prezzi accessibili. 

Abby si era fatta dare il numero di telefono e l'indirizzo di questo tale, avrebbe fatto una capatina da lui in settimana, aveva anche qualcosa conservato da parte. Magari, sarebbe stata la volta buona, e avrebbe acquistato un auto. 

Quando si stava dirigendo verso la sua camera, sentì una voce parlottare alle sue spalle. Una voce irritante, da oca, che aveva riconosciuto fin troppo bene.

"Bene, bene, bene, Abigail Brown nello stesso campus di mia sorella." aveva detto.

Lei si voltò, osservandola con aria indifferente. Alzò le spalle, e con tono freddo, sbottò. "E allora?"

"Uh, tesoro, l'acidità vedo che non ti è passata, nonostante sia passato del tempo." sorrise, che oca. Si sistemò il ciuffo di capelli biondo, poi continuò a parlare. "E dimmi, dai, come ti stanno andando le cose qui?"

"Non ti interessa." borbottò Abby, sbuffando perché non riusciva ad aprire la porta.

"Vanessa, torniamo a casa." si intromise una terza voce, anche quella alle orecchie di Abby risultò essere molto conosciuta.

"Sì, qui non ho di meglio da fare." aveva alzato la voce apposta per farsi sentire dalla bruna, ma questa, d'altro canto, non la stava calcolando minimamente; era troppo impegnata a capire il perché la sua porta proprio non si voleva aprire.

Li sentì andarsene, fortuna che quel brutto incontro era durato poco... imprecò sotto voce, sbattendo la mano contro la porta, maledetta.

"Ti serve una mano?" chiese una voce dietro di lei. 

Si girò verso quella voce, Ethan era in piedi di fronte a lei.

"Non riesco ad aprire la porta, dunque se puoi..." sospirò alla fine, passandogli la chiave. 

Lui si avvicinò, la prese dalla sua mano e la inserì delicatamente all'interno della fessura. Ci mise un po' più di forza, e finalmente, si aprì.

"Finalmente, grazie." disse sottovoce, sorridendogli leggermente. 

Entrò nella sua stanza, Ethan approfittò dell'assenza di Emily per poter entrare anche lui. 

"Dove sei stata? Ho provato a chiamarti innumerevoli volte, non ti sei fatta sentire per circa dodici ore."

Abby arricciò le labbra verso l'alto, ovviamente non poteva dirgli che era stata da Harry e che addirittura avevano fatto ancora sesso; così, la buttò su' una bugia. 

"Sono stata a casa di mamma, ho dormito lì, poi a pranzo sono andata fuori con il figlio del suo compagno." parlò, nel mentre stava cercando qualcosa di comodo da indossare.

"Uhm, siete stati voi due, da soli, per tutta la sera?" Ethan si era invece seduto sul letto, e la stava guardando con un cipiglio in fronte.

"No, siamo stati anche col piccolo, Bryan," recuperò il pantalone e la maglia a manica lunga, si chiuse due minuti in bagno per poter indossare il tutto e dopo uscì. "Tu, invece, hai passato una bella serata?"

"Oh, be' sì, ma mi sono piuttosto annoiato." disse vago. 

Abby annuì, dopo sentì lo sguardo di Ethan fare su' e giù lungo tutto il suo corpo; si sentiva così tremendamente a disagio che, una volta recuperata la bottiglia d'acqua, si mise sul suo letto e ne bevve alcuni sorsi. 

Reborn Soul [MadSoul's Sequel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora