chapter twenty-nine.

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Quando riaprì gli occhi e si era girata pigramente verso l'altra persona, aveva sbuffato e si era portata le mani al volto.

Perché l'ho fatto, ancora?

Era la domanda che la stava torturando. 

Perché si era lasciata andare, ancora una volta? 

Le parole di Sam la stavano torturando ogni giorno sempre di più, ogni dannata volta che finivano per fare sesso si sentiva un inutile giocattolino usato.

Eppure, non riusciva a staccarsi da lui.

Si alzò silenziosamente dal letto, non voleva svegliarlo. Imprecò sottovoce quando non riusciva a trovare i suoi vestiti, poi li notò messi su' una sedia che si trovava vicino alla scrivania. Afferrò tutto, lo indossò con grande facilità e con i tacchi in mano, uscì da quella stanza, dopo che gli aveva dato un ultimo sguardo. 

Era bello persino quando dormiva, maledizione. 

D'altronde era anche il giorno della partenza, dovevano prendere l'aereo tra un paio di ore. 

Arrivata davanti alla porta della sua stanza, notò che la tessera era stata messa all'interno della fessura. Aggrottando le sopracciglia, la spinse un po' più dentro per poterla aprire, e se la chiuse alle spalle, stranita. 

Chi le aveva messo la tessera già inserita nella porta? Harry, probabilmente la sera prima? 

Poteva essere, però doveva comunque controllare se ci fosse tutto. Si avvicinò alla sua valigia, scavando velocemente all'interno di essa; trovò il portafogli, con tutti i soldi che aveva portato con tutti i documenti, non l'avevano rubata fortunatamente. 

Ripose di nuovo il tutto all'interno, lasciando fuori solo una felpa e un paio di jeans puliti. Si trascinò poi sino al bagno, dove si chiuse all'interno, si appoggiò alla porta e si perse un attimo nei pensieri. 

Sei sempre stata innamorata di lui, e continuerai a farti del male se gli stai accanto.

Annuì a se' stessa, non poteva dare torto alla sua coscienza, aveva perfettamente ragione. 

Sospirando pesantemente, si avvicinò al box doccia e ci entrò, restò lì dentro per un lungo lasso di tempo, sperava di togliersi di dosso tutta quella negatività, purtroppo era consapevole stesso lei che il profumo di Harry, invece, non sarebbe andato via così facilmente. Lavò via anche il trucco, sentiva le sue ciglia ancora appiccicate a causa del mascara che si era seccato lungo la notte, fortunatamente se n'era liberata subito. 

Si asciugò anche velocemente i capelli, raccogliendoli in una cipolla disordinata e, dopo essersi vestita, uscì dal bagno con in mano l'accappatoio e i vestiti della sera prima. 

Sobbalzò, facendo cadere tutto sul pavimento, quando notò la figura di Harry, in piedi vicino alla finestra. 

Hai dimenticato la chiave fuori la porta, genio.

Giusto, la chiave...

Lui si accorse della sua presenza, aveva un viso rilassato e indossava abiti semplici, rispetto a quelli della sera prima. Abby si apprestò a recuperare i vestiti caduti a terra, li poggiò sul letto e gli chiese.

"Che ci fai qui?" Abby chiese, aveva utilizzato un tono stranamente agitato.

Harry compì qualche passo per avvicinarsi, teneva le mani nelle tasche dei suoi pantaloni di tuta neri. "Cosa ci faccio qui, mi chiedi?" ripete', lei annuì.

"Se sei venuto qui a dirmi della partenza, so' bene che dobbiamo farlo tra un paio d'ore, mi stavo giusto preparando." 

"Non sono qui per questo." sbottò, mantenendo il contatto visivo. Anche Abby lo stava mantenendo, si sentiva piuttosto determinata quella mattina. "Perché sei scappata questa mattina?"

Reborn Soul [MadSoul's Sequel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora