"Louis, ti devo parlare." disse Harry con voce tremante. Louis sollevò lo sguardo dal suo libro di matematica, le sopracciglia corrugate.
"C'è qualcosa che non va, Haz?" chiese preoccupato. Harry annuì.
"Uh, si, in realtà." mormorò. Louis si mise seduto dritto, dando dei colpetti allo spazio vicino a lui sul letto. Harry si sedette tremando, appoggiandosi un po' a Louis.
"Qual è il problema?" chiese Louis dolcemente. Harry sussultò, non dicendo nulla in un primo momento. Louis guardò in basso verso il ragazzo con la testa sulla sua spalla. "Dai, piccolo, puoi dirmi tutto."
"Aspetto un bambino." disse Harry piano, la voce che si ruppe alla fine. Riuscì a sentire Louis tendersi.
"Cosa?" sussurrò Louis. Harry si sedette dritto per vedere Louis senza espressione.
"A-Aspetto un bambino." ripetè Harry, le lacrime che cominciavano a corrergli sul viso. Louis si girò verso Harry, asciugando immediatamente le lacrime sulle sue guance.
"Non piangere," disse dolcemente, "No, no, no, va tutto bene. Lo supereremo, okay?" baciò la mano di Harry, le farfalle nel suo stomaco che si calmavano un po'.
(sette mesi dopo)
"Louis," soffiò Harry, appoggiandosi allo schienale del divano. Louis girò di scatto la testa verso Harry.
"Cosa? Cosa c'è?" chiese preoccupato. Harry voleva sorridere a quanto Louis fosse di sostegno, ma il dolore nel suo grande stomaco lo trattenne dal farlo.
"Fa male." piagnucolò. Gli occhi di Louis si spalancarono. Mise una mano sulla spalla di Harry.
"E' ora?" chiese. Harry lo guardò, le sopracciglia corrugate come segno di preoccupazione.
"P-Penso di si." rispose. Gli occhi di Louis si spalancarono ancora di più.
"Mamma! Anne!" gridò, alzandosi di scatto dal divano e correndo fuori dalla stanza. "E' ora! E' ora!"
-
"Avanti, piccolo, ce la puoi fare." sussurra Louis quando Harry spinge ancora. "Un'altra spinta e poi vedremo la nostra piccola."
Harry fa dei respiri profondi e poi spinge di nuovo. E' doloroso, ovviamente, ma lo fa per Louis. Si ferma quando sente un pianto.
"Oh mio dio." sussurra Louis quando il dottore solleva la bambina, che si agita.
"Il padre vuole tagliare il cordone?" chiede una delle infermiere. Louis annuisce, prendendo delle forbici che gli da l'infermiera, e taglia il cordone dove gli viene mostrato.
"Adesso la puliremo un po', okay?" spiega il dottore. Harry butta la testa all'indietro sul cuscino stancamente, non avendo le energie per rispondere.
"Ce l'hai fatta," sussurra Louis, baciando la guancia sudata di Harry. "Sono così orgoglioso di te, Hazza." Harry sorride stanco, focalizzandosi sul fatto che presto potrà stringere la sua bambina.
L'infermiera ritorna con la loro bambina nelle sue braccia. "Qual è il suo nome?" chiede mentre porge la bambina ad Harry. Quest'ultimo sente le lacrime formarsi nei suoi occhi quando guarda in basso verso la bambina.
"Emily," dice. L'infermiera annuisce, scrivendolo su una cartellina.
"Secondo nome?"
"Anne."
Louis si abbassa e gioca con le minuscole dita della bambina. "Posso tenerla?" chiede. Harry annuisce, avvicinandola lentamente alle braccia di Louis. Quest'ultimo emette un suono adorabile guardandola.
"E' così perfetta," sussurra Louis, cullando la bambina nelle sue braccia. Harry sorride stanco, notando come Louis guarda amorevolmente Emily.
"Come si può lasciare il proprio figlio?" si chiede Louis ad alta voce. "E' così bella. E' identica a te."
-
Harry si svegliò dal suo sogno al suono di un colpetto alla porta. Faceva sogni riguardo gli anni dell'adolescenza sua e di Louis più spesso di quanto avrebbe voluto.
Controllò il suo cellulare, erano l'1:30 di mattina. Chi cazzo sarebbe venuto così presto?
Emise un lamento prima di rotolare fuori dal letto e prendere la sua vestaglia dal fondo di questo. Se la fece scivolare addosso e se la sistemò prima di trascinarsi fuori dalla camera da letto e giù dalle scale.
Aprì la porta ad un Louis trasandato. Indossava un maglione e dei pantaloni da tuta, non aveva nemmeno un paio di scarpe addosso. Aveva le occhiaie, e le sue guance erano bagnate dalle lacrime. "C-Ciao," disse cautamente. Harry corrugò le sopracciglia.
"Louis?" mormorò stanco, stropicciandosi gli occhi. "Cosa succede?"
Louis tirò su col naso. "Dani mi ha tradito." disse, la voce rotta. Il viso di Harry si addolcì.
"Oh, Louis." disse, tirandolo in un abbraccio. Solitamente non avrebbe mostrato nessun segno di affetto nei confronti di Louis, ma era un uomo debole, e odiava specialmente vedere Louis piangere.
"Vuoi parlarne?" chiese. Louis annuì, seguendo Harry nel salotto. Si sedettero sul divano, ed Harry accese la lampada vicino ad esso. "Okay, cos'è successo?"
"Siamo andati a vivere insieme la settimana scorsa," spiegò Louis. "Beh, io mi sono trasferito da lei. E uh, sono solamente rientrato senza avvertirla e lei era con un altro ragazzo. Io non.. non l'amavo, sinceramente. Ma mi piaceva davvero."
Harry storse la bocca. Era ancora confuso dal fatto che Louis fosse venuto da lui, ma non domandò nulla. "Beh, uh, puoi restare per la notte. " Il viso di Louis si illuminò. "Sul divano, ovviamente," chiarì Harry, non volendo che Louis si facesse delle idee strane. "E devi andare via prima che le bambine si sveglino. Non voglio che si facciano un'idea sbagliata."
"Certo, certo." annuì. Harry sorrise prima di alzarsi.
"Bene, vado a prenderti una coperta e un cuscino." sospirò, andando al piano superiore.
Ritornò con una coperta pesante e un cuscino di riserva dalla sua stanza. Louis sorrise e li prese, ringraziandolo.
"Bene, beh, buonanotte." mormorò Harry a disagio. Louis sorrise stanco in risposta, spegnendo la lampada.
"Notte." rispose.
-
Quando Harry scese la mattina successiva, trovò che Louis se n'era già andato. La coperta era piegata alla fine del divano, e il cuscino era sopra questa.
Sorrise lievemente.
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Daddy Cool *Larry au* (mpreg) /Italian Translation/
Fanfiction"Ascolta," disse Harry fermamente, mettendosi seduto sul letto. "Non interrompere.. non parlare nemmeno. Ascolta. Voglio il meglio per le mie figlie, e qualche volta, non penso che tu lo sia. Non sei costante con le visite e ti importa soltanto di e...