Capitolo 21

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Harry poteva già dire che quella sarebbe stata una lunga giornata.

Emily asseriva che le medicine l'avevano nauseata talmente tanto da non poter andare a scuola, e Harry non l'avrebbe mai fatta andare a scuola mentre lei era nelle condizioni in cui si trovava, quindi le permise di stare a casa. Lui era in maternità comunque, con tutto quel camminare e inginocchiarsi al lavoro che era troppo da sopportare ogni giorno. Era di otto mesi ad ogni modo, mancavano solo pochi mesi a quando sarà qui ed Harry aveva già cominciato a sistemare il nido.

Louis promise di portare Emily alla sua visita perché anche Harry non stava alla grande, con tutto che era molto più dolorante del solito quel giorno. Louis guidò fino alla città più vicina per prendergli qualche ciambella di cui moriva dalla voglia per colazione e andò al lavoro, dopo aver posato un bacio sulla fronte di Harry e avergli assicurato che sarebbe ritornato in tempo per portare Emily alla visita dal dottore.

Emily non infastidì Harry per tutta la mattina, lasciandolo guardare sui siti per i nomi per i bambini e riflettere su che nome dare al loro figlio. Apparentemente Louis stava facendo lo stesso a lavoro, perché Harry ricevette una chiamata da parte sua mentre stava guardando su diversi siti imbronciandosi, non avendo trovato nulla di interessante.

"Pronto?"

"Voglio chiamarlo Nathaniel."

Harry inarcò un sopracciglio, le sue labbra a curvarsi all'insù in un sorriso affettuoso. "Si? Cosa te lo fa dire?"

"Questa mamma è arrivata con un bambino che si chiamava Nathaniel e io ho solo- non so. Mi piace davvero tanto! Posso immaginarmi a chiamarlo Nathaniel."

Harry ci pensò su per qualche secondo. "Anche io." ammise, appoggiandosi allo schienale e sorridendo. "Allora chiamiamolo Nathaniel. Mi piace."

"Davvero? Figo. Emily, Katie, e Nathaniel. Ci siamo fatti una squadra di basket. Un altro ancora e avremo anche la mascotte. Ci stai? "

"Per un altro?" Harry fece spallucce, anche se Louis non lo poteva vedere. "Può darsi. Perché fermarci a quattro? Che ne dici di sei? Otto? Continuiamo così."

"Divertente."

"Ci provo." rispose sfacciatamente Harry. "Dovresti ritornare a lavorare, amore."

"Si, lo so. Vi amo tutti e due."

"Ti amiamo anche noi." rispose Harry, sorridendo a trentadue denti mentre Louis riattaccava.

-

Louis passò a prendere Emily per la sua visita a mezzogiorno, non dimenticandosi di dare sia ad Harry che alla sua pancia un bacio prima di andare.

Quando ritornarono irruppero dalla porta verso la camera da letto, con Emily sulla schiena di Louis. Gli occhi di quest'ultimo erano rossi e iniettati di sangue come se avesse pianto, ma il suo sorriso era ampio.

Harry inarcò le sopracciglia ai due, spegnendo il televisore e rivolgendo ad Emily un piccolo sorriso. "Ehi, amore. Com'è andata?"

"Diglielo, Em." disse Louis, tirando su col naso leggermente. Emily sorrise ampiamente, togliendo le mani dalle spalle di Louis e innalzandole entrambe al cielo.

"Non ho più il cancro!" esclamò, gli occhi spalancati con entusiasmo. La mandibola di Harry cadde e i suoi occhi di spostarono su Louis, che sorrise e annuì per confermare.

"Sta bene, Haz." aggiunse, la voce stridula e debole. Harry si coprì la bocca con una mano, gli occhi pieni di lacrime. Emily scese giù dalla schiena di Louis e si aggiustò il cappello da baseball che le aveva dato Louis prima di correre da Harry, abbracciandolo. Harry non poté fare a meno di piangere, avvolgendo le braccia intorno ad Emily con una stretta ferrea.

"E' grandioso, amore." disse Harry fra le lacrime, tirando su col naso e chiudendo gli occhi. Sentì la mano di Louis toccare la sua schiena mentre baciava la guancia di Emily, il cuore che continuava a martellare per la notizia.

"Devo ancora prendere le medicine." disse Emily con un piccolo broncio. "Ma niente più iniezioni! E niente più pianti, papà! E i miei capelli ricresceranno!"

"E' fantastico, Em." disse Harry, sorridendo ampiamente con le lacrime che gli correvano sulle guance. Louis si abbassò e baciò la testa di Harry, tirando su col naso mentre Harry si asciugava gli occhi.

Katie corse nella stanza poco dopo, le sopracciglia corrugate in segno di confusione. "Perché siete tutti così rumorosi ?" sbuffò, le braccia incrociate. Louis la prese in braccio e le baciò la guancia, tirando nuovamente su col naso mentre una singola lacrima tracciava il suo percorso sulla sua guancia.

"Emily non è più malata, amore." spiegò, sorridendo a trentadue denti. Katie sorrise e batté le mani, ed Emily sorrise a sua volta. Harry continuò a piangere, sorridendo alla sua piccola bambina e al fatto che stesse molto meglio.

"Dovremmo prendere del sundae* per festeggiare, papà!" disse Emily con un piccolo ghigno. Louis non poté fare a meno di ridacchiare, ed Harry rise fra le lacrime, asciugandosi di nuovo gli occhi e annuendo.

"Tutto quello che vuoi, amore." concordò Harry, ed Emily e Katie gioirono.

-

"Quando arriva il bambino, papi?" chiese Katie mentre mangiava un altro cucchiaio pieno di gelato, lo sciroppo al cioccolato che le copriva quasi metà della faccia. Harry allungò una mano sul tavolo e cercò di toglierglielo con un tovagliolo solo perché Katie schiaffeggiasse la sua mano.

Louis sorrise al riferimento al loro bambino. "Presto, piccola." le assicurò, riuscendo a pulire un po' del viso di Katie, facendo sorridere Harry. "Circa due mesi ancora. Poi tuo fratello sarà qui."

"Quando gli darete un nome?" chiese Emily, le gambe che oscillavano mentre dava delicatamente un morso al suo gelato.

"Lo abbiamo fatto oggi, in realtà." disse Harry con un sorriso. Aveva già finito il suo gelato, avendo deciso di avere assolutamente voglia di fragole. Louis poteva affermare che non stesse mentendo, aveva praticamente spazzolato via il suo gelato. "Si chiamerà Nathaniel."

Emily ci rifletté su un momento, come se stesse pensando se lo approvasse o meno. Annuì dopo un po'. "Mi piace. E' un bel nome."

"Chiamatelo Eric!" sbuffò Katie, e Louis rise.

"Scusa, amore, ma non lo chiameremo come il marito di Ariel." disse, pulendo ancora il suo viso e sorridendo vittoriosamente.

*Il sundae è un gelato guarnito con qualsiasi cosa tu voglia, tipicamente americano.

Eccomi, sono tornata! E con un capitolo felice!
Spero che l'attesa sia valsa la pena.
E comunque tutto questo menzionare il gelato mi ha messo voglia di gelato, quindi vado a ingozzarmi aka Niall davanti a una pizza, oppure Michael davanti a un cheese toastie (da leggere con la sua voce)

Daddy Cool *Larry au* (mpreg) /Italian Translation/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora