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Mi sveglio per via di qualcuno che sta chiamando il mio nome. Appena apro gli occhi mi metto seduta e osservo Maia davanti a me.

Non le dico niente e vago per la casa alla ricerca di mio fratello che trovo in cucina.

" in salone, dobbiamo parlare" gli dico freddamente e lui, non dicendo neanche una parola, mi segue in salone.

Li faccio sedere entrambi sul divano mentre io mi siedo sulla poltrona accanto a quest'ultimo.

"Iniziamo dal principio. Quando è iniziato tutto questo?" chiedo a entrambi ma la mia attenzione è focalizzata soprattutto su mio fratello. Sinceramente non me ne frega molto di Maia.

"Te l'ho già detto, 6 anni fa" risponde appunto lei con tono acido, come se mi stesse facendo un piacere.

"Senti non cominciare a fare l'acida altrimenti di sbatto a calci in culo fuori da questa casa, siamo intesi?" le rispondo a tono e lei sta zitta.

"Bene, è cominciata 6 anni fa. Motivo?" chiedo unicamente a mio fratello che è a testa bassa.

"Matt per favore quando ti parlo guardami negli occhi" aggiungo vedendo che né risponde né alza lo sguardo.

"Quando mamma e papà sono morti e tu eri ancora in ospedale che non ti svegliavi, il medico diceva che servivano soldi per le tue cure. Mamma e papà non ci avevano lasciato molto e non riuscivo a pagare il costo per le tue cure. Mentre ero fuori dall' ospedale per prendere un po' d'aria, il capo si è avvicinato e mi ha chiesto se volessi dei soldi facili. Da lì ho cominciato" dice guardandomi negli occhi che luccicano per via delle lacrime.

"Non c'era nessuno della famiglia che poteva aiutarti? È stata la tua unica speranza quella?" gli chiedo. Nella famiglia doveva pur esserci qualcuno per aiutarci.

"Nessuno era disposto ad aiutarmi e io non sapevo come fare. Se tu non ce l'avresti fatta io non so ora dove sarei" dice e una lacrima silenziosa gli scorre sulla guancia.

Io lo guardo e penso a quanto sono stata stupida a pensare che era entrato a far parte di quel giro solo per suo piacere e invece lo aveva fatto per me e per non lasciarmi morire.

"Adesso che siamo tutti e tre qui, ci sono altre cose di cui io dovrei venire a conoscenza. Sapete, non vorrei aspettare altri 6 anni" chiedo ad entrambi ma l'unica a rispondermi è Maia dato che Matt non parla e continua a guardarmi con le lacrime agli occhi.

"Verammete si. Io e tuo fratello siamo sposati" mi dice con tutta la tranquillità del mondo e io non riesco a crederci.

"C-cosa? Cioè...da quando? e poi perché io non ne sapevo niente?E poi tu perché non me lo hai mai detto?" chiedo a Maia.

"Beh,forse non hai compreso per bene tutto. Io e te non siamo mai state amiche,o almeno per me. Non mi è mai importato di te e in questi 6 anni non ho fatto altro che fingere di essere la tua migliore amica ma mi servivi solo per stare accanto a mio marito e organizzare alcune cose per il nostro capo" dice con un sorriso in faccia e io sento il mondo cadermi addosso. Beh me lo aspettavo, ma detto così, da lei, fa male.

"Come può qualcuno con un cuore fingere come hai fatto tu? Come hai fatto a guardarmi negli occhi e dirmi tutto quello che mi hai detto? Eravamo più di semplici migliori amiche, eravamo sorelle no? Come hai fatto a fingere tutto quello?Eppure sembravi così sincera" le chiedo.

"Che posso dire,so fingere bene" mi dice lei con quel ghigno stampato in faccia, quasi un ghigno di vittoria, come per dire' ti ho sconfitta e mentre ti prendevo per il culo non te ne accorgevi nemmeno'.

Guardo Matt che continua a guardarmi fisso senza proferire parola.

"Tu lo sapevi vero? Sapevi di questa messa in scena. SAPEVO DI QUESTA GRANDE PRESA PER IL CULO VERO?" urlo l'ultima frase alzandomi in piedi e dirigendomi verso le scale.

" Avete qualcos'altro da dirmi o abbiamo finito qui? Beh chissà forse avete anche dei bambini?" chiedo prima di salire completamente le  scale e girandomi verso di loro.

Vedo che nessuno dei due risponde e allora me ne vado in camera e mi butto sul letto sfinita.

Guardo l'orologio e vedo che sono le 11 di sera.
Sento la porta aprirsi e poi mio fratello che si distende accanto a me abbracciandomi.

Non sono arrabbiata con lui. Mi ha spiegato il motivo per cui è entrato a far parte della gang e posso essergli solo grata.

"Matt"

"Mh"

"Grazie"

" Per cosa?"

" Per avermi salvato la vita e per aver messo a rischio la tua. "

"Non potrei neanche immaginare dove potrei essere in questo momento senza di te sorellina. Ti voglio bene" dice e mi stringe a lui dandomi un bacio fra i capelli.

"Anche io te ne voglio fratellone" gli dico accocolandomi a lui.

"Così sembri un panda" mi deride lui con gli occhi chiusi.

"Zitto criceto" gli dico facendo una risatina che contagia anche lui.

È da quando avevo 10 anni che alcune volte lo chiamo criceto. Quando mangia i biscotti, oppure dei crechers sembra un criceto per i morsi piccoli e veloci che da.

Passano le ore e il sonno non decide ad arrivare così esco dalla morsa di mio fratello e scendo in cucina per prepararmi un po' di latte caldo dato che non ho né pranzato né cenato.

Dopo la tazza di latte caldo, il sonno nemmeno decide ad arrivare così mi ricordo del kit che mio fratello mi comprò e subito mi precipito sopra per andarlo a prendere.

Attraverso la stanza lentamente,per evitare di svegliare mio fratello e una volta preso il kit mi dirigo verso la stanza dedicata all'arte.

È una stanza piccola dove tengo tutto ciò che mi può servire per disegnare.

Sulla scrivania ci sono colori a cera, pastelli, pennarelli, pennelli, acquerelli e colori acquerellabili. Al centro c'è uno sgabello con una tela al suo fianco e avanti a questi una finestra che da un meraviglioso panorama su Los Angeles.

Sulle pareti ci sono degli scaffali pieno pieni di libri di arte e cartelle con disegni vari al loro interno.

Appoggio il kit per terra e lo apro prendendo i colori blu,bianco e nero, una tavolozza, un pennello e cambiando la tela. Mi siedo sullo sgabello e guardo fuori dalla finestra.

La luna splende nel cielo illuminando per quel poco che può tutta Los Angeles addormentata, scesa in un silenzio profondo in confronto al caos mattutino.

Bagno il pennello con i colori e comincio a dipingere. Il nero e il blu si mischiano formando il colore identico al cielo di notte. Il bianco della Luna e delle stelle illuminano il disegno con un tocco di eleganza. Il contorno della città completamente nero con delle macchie di giallo delle luci di persone che, come me, non dorme, oppure studia per gli esami che dovrà affrontare tra qualche giorno.

Guardo l'orologio e vedo che sono le 4 del mattino. A disegno finito decido di tornarmene in camera dato che le palpebre si sono fatte pesanti e il sonno è finalmente arrivato.

"Dove sei stata?" mi chiede mio fratello con la voce impastata dal sonno.

"Non riuscivo a dormire così sono andata a dipingere" gli rispondo mettendomi nel letto e lui mi stringe di nuovo a sé. 

Due ore dopo sento un movimento affianco a me è e mi sveglio per vedere chi è.

"Sono le sei e io devo andare. Ciao sorellina, a stasera"mi dice mio fratello alzandosi dal letto e uscendo dalla porta.

Io non rispondo e appena riappoggio la testa sul cuscino cado in un sonno profondo.

Promise|Martin Garrix |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora