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La mattina mi sveglio con i raggi del sole che entrano nella mia camera e che mi vanno in faccia.

Mi alzo e resto qualche minuto nel letto col cellulare.
Lo sblocco e vedo un messaggio da parte di un numero sconosciuto.

*Hei*

Io rispondo con un *chi sei?* e la risposta non tarda ad arrivare.

*Sono quel bellissimo ragazzo che ieri hai baciato al parco*

*Mettiamo in chiaro una cosa. Non sono stata io a baciarti ma tu hai baciato me.*

* Ma non hai detto che non sono bello, quindi ti piaccio*

*No che non mi piaci,comunque,come hai fatto ad avere il mio numero?*

*Ho le mie fonti*

*ok. Addio*

*Acida*

Decido di non risponderlo e di andare a fare un giro con Ale. Quando lo chiamo mi avverte che ci sarà anche Thomas e io non posso esserne più felice.

Mi alzo finalmente dal letto e vado a lavarmi, per poi vestirmi e scendere.

Quando raggiungo la cucina noto mio fratello e Maia seduti al tavolo che fanno colazione.

"Dove vai? Non fai colazione?" mi chiede Matt appena mi vede.

"Esco con degli amici e faccio colazione con loro. Ciao" dico dirigendomi direttamente porta e prima di chiuderla sento la voce di mio fratello che mi saluta.

Fuori ci sono già Ale e Thomas che mi aspettano mentre parlano di chissà cosa.

"Hey ,ragazzi. Di cosa parlate?" domando avvicinandomi a loro.

"Di scuola. Quest'anno ci sarà un nuovo preside che si dice sia molto severo" mi risponde Ale e io mi ricordo di questo dettaglio. La scuola.

"Voi a che scuola andate?" chiedo a tutti e due.

"Io all'artistico mentre lui al coreoutico." mi dice Ale indicando prima se stesso e poi Thomas.

"C'è un artistico qui? Dove? Voglio vederlo." dico emozionata di poter andare in una scuola di artistica.

"Non è una scuola singola,ma tre scuole insieme:artistico, coreoutico e musicale. Quindi praticamente io e Thomas andiamo a scuola insieme. Adesso te la facciamo vedere."dice Ale dirigendosi verso la scuola.

Io e Thomas lo seguiamo e con grande sollievo noto che non è molto lontana da casa mia.

La scuola è abbastanza grande e vista da fuori non sembra neanche una scuola, ma più un museo.

"Se vuoi possiamo entrare. In questo periodo dell'estate ci soni alcuni bidelli per le nuove iscrizioni" mi dice Ale e io corro letteralmente verso l'entrata.

Apro la porta vetrata e mi ritrovo davanti una sala enorme e pochi ragazzi che sono raggruppati tutti accanto all'unico tavolo nella stanza. Dovrebbe essere la segreteria.

"Ci sono tre scale che portano nelle diverse scuole. Quella a destra porta al coreoutico, al centro per l'artistico e a sinistra per il musicale. Andiamo a vedere il coreoutico" ci dice Thomas.

Saliamo per la scala a destra e noto che quest'ultima non è una scala normale, ma invece di gradini,ci sono i tasti di un piano e ai fianchi ci sono le corde  di una chitarra che fanno da passamano.

Saliamo le scale e arriviamo in un corridoio quasi vuoto che si apre un in tre direzioni.

Thomas prende il corridoio al centro e , con Ale e me che lo seguono, si dirige verso la porta più grande delle altre.

"Questo è il teatro. è la mia parte preferita. Alcune volte facciamo lezioni di  canto qui" ci spiega Thomas mentre io mi guardo intorno.

Ha l'aspetto di quei teatri eleganti con sipari rossi,decorazioni oro e , oltre ai posti inferiori, ci sono anche posti superiori.

Usciamo dal teatro e Thomas ci fa fare un breve giro turistico della scuola.

"Andiamo a vedere il musicale adesso!" dice questa volta Ale.

Ci dirigiamo fuori dal teatro e scendiamo le scale per risalire quelle a destra.

Le scale sono uguali a quelle che portano al coreoutico, quelle diverse sono le scale che portano all'artistico che sono delle semplici scale di marmo grigio macchiatodi schizzi di colore.

Saliamo e i corridoi sono un po' più movimenti rispetto a quelli del coreoutico. Thomas ci fa da guida anche stavolta e ci fa vedere tutte le sale e i vari strumenti.

Arriviamo davanti ad una porta con scritto sopra DJ ed entriamo.

Dentro troviamo alcuni ragazzi che sono indaffarati tra fili e console e tra questi ne riconosco uno. Martin.

Cerco di svignarmela ma mi vede e mi viene incontro.

"Ciao Daiana . che ci fai qui?" mi chiede con un sorriso in faccia mentre Thomas e Ale lo  guardano torvo.

" Per la stessa ragione che ci sei tu" gli rispondo e trascino Thomas e Ale fuori dalla stanza.

"Le tre scuole sono collegate fra loro e il centro è l'artistico quindi se attraversiamo questo corridoio ci ritroviamo nella sala di ritrovo di tutti gli studenti" Mi spiega Thomas

Attraversiamo il corridoio che man mano abbandona il tema della musica. I microfoni si trasformano in pennelli e le console in tavolozze con colori sopra.

La stanza che si para davanti a noi è grandissima, quasi quanto quella al piano di sotto.

I ragazzi vanno dai capelli tricolore fluo, con piercing e tatuaggi, a normali ragazzine imbarazzate che parlano fra loro.

"Questa è la sala più grande oltre quella al piano di sotto." mi dice Thomas e anche questa volta mi fa vedere tutte le stanze per i vari corsi.

Credo di essermi innamorata di questa scuola.

"Ti piace? Ti scriverai qui vero?" mi domanda Ale e io con un sorriso a trentadue denti annuisco freneticamente con la testa.

"Domani vengo a fare l'iscrizione con mio fratello. Sono così felice" dico a Thomas e Ale.

"Cambierai idea quando sarai qui per più di due anni."dice Ale.

"Non ho mai visto nessuno felice di andare a scuola" dice invece Thomas.

"Non credo di potermi stancare così presto di questa scuola" rispondo a tutti e due.

"Ok adesso andiamo a prendere un gelato che ho fame" dice Thomas e io non posso far a meno di pensare a Maia e alla sua fame perenne.

Non mi accorgo di Ale e Thomas che si stanno allontanando tanto che sono assorta nei miei pensieri. Fortunatamente Ale torna indietro dato che si era accorto della mia assenza e mi chiede se fosse tutto ok. Io gli rispondo con un assenso del capo e tutti e tre insieme andiamo a prenderci un gelato.

Promise|Martin Garrix |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora