Infrangente invisibile, dove sei adesso? Ho veramente bisogno di te in questo momento. Non so ancora che cosa sei e dove ti trovi ma ti vorrei qui, accanto a me. Far passare le giornate così mi annoia. Solita routine, soliti insulti, solita vita. Mi piacerebbe cambiare un po', magari torneresti da me. Sono passati anni da quando hai accarezzato per la prima volta la mia faccia, ed è passato troppo tempo dall'ultima volta che hai passato le tue calde dita sulla mia pelle scura. Sono desolata, forse non ti davo abbastanza attenzione, oppure te ne stavo dando troppa allora. Eri il mio unico amico, la mia unica consolazione, il mio unico amore.
Ti avevo detto di stare tranquillo, che arrivata finalmente al college non ti avrei più dato tanto fastidio, ma tu te ne eri andato già via da tanto tempo. Non so cosa fare o provare.
Nonostante lo stravolgimento del mio mondo, la realtà non era cambiata senza di te. Casualmente ogni giorno mi finiscono pennarelli nella mia folta chioma albina, assieme a cutter e gomme da masticare, dicendo che si mimetizzano bene su di me. Speravi e mi dicevi tutte le volte che eri accanto a me che crescendo i bambinoni avrebbero smesso di prendermi di mira, lo dicevi con tanta speranza.
Le giornate le passo ancora da sola, senza rispondere a niente se non alle domande ed ai test scolastici. Mi danno della "negra morta" a volte, ma cerco sempre di non farci caso. Ci sono abituata da quando non ci sei più, non rispondo nemmeno ormai.
Da quando non ci sei sono passati sempre più alla violenza, agli sputi ed agli insulti. Tanto nemmeno più i professori ci danno peso a me, vado bene a scuola e non reagisco, perche dovrebbero mai aiutarmi?
Quando mi sotterro in casa mia cerco di ritrovarti in tutti i libri che trovo o compro. Li leggo intensamente cercandoti ovunque fra le pagine, fra i messaggi subliminali delle parole scritte con tanta concentrazione da un autore dedito al suo lavoro, ma senza trovarti nemmeno per qualche secondo. Devo fare a zig-zag per la casa per non pestare tutti i libri, come se fossi in un labirinto, per poi recarmi al mio solito lavoro, lo faccio dalle medie ormai. Spostare pacchi pesanti che le altre persone non riescono a spostare, un lavoro perfetto per una persona come me che non penso riesca a servire e far un sorriso ad un cliente.
Sono qui a raccontarti tutto questo per nessun specifico motivo, volevo solo aggiornarti le mie condizioni. Sempre nella speranza che un giorno tu ritorni da me. Mi chiedo ancora come mai te ne eri andato via, non ho molti ricordi di allora. Avevo molto probabilmente la mente completamente offuscata, vedevo nero penso, ricordo la paura di allora che tremava nei miei occhi stranamente glaciali e verdi. Speravo ti presentassi in quel momento, ma per la prima volta non lo feci ed iniziai a tremare sempre di più, speravo venissi ad accarezzarmi di nuovo con le tue calde mani il mio viso che rifletteva la luce fredda di quella sera. Ma pensavo che fossi troppo scioccata perchè tu arrivassi. Non ti presentasti più, mai più. Forse ero io che interiormente me ne fregavo e non ti volevo più, eppure allo stesso tempo ti desideravo così intensamente.
Lo sapevo, non avresti certo voluto assistere a quella scena orrenda che si presentava davanti ai miei poveri occhi shoccati, potevi sostenermi ma non lo facesti, avresti potuto distrarmi da quel rosso che vedevo ovunque, da quei vetri rotti sul pavimento e da quelle due forme che ormai giacevano per terra, morte.
Non sei venuto a salvarmi e mi dovetti disperare e alzarmi da sola per chiamare qualcuno. Appena qualcuno arrivò e capì cosa era successo mi guardarono con occhio critico e stranito perchè tu non eri li, forse davvero ti avevo abbandonato io.
Inizio a pensare di averti imprigionato io, ma penso non sia stata del tutto colpa mia."Non ti devi sforzare piccola" tutti mi ripetevano, ma non comprendevo niente di quello che dicevano.
Pagherei perchè tu fossi qui, ma non esiste ancora nessun modo per riportarti qui accanto a me. Mi manchi. Sento di non essere più umana senza di te, che mi riscaldi. Gli psicologhi continuano a dire che te ne sei andato per il mio forte shock e stress, ma non ci credo. Mi hai lasciato da sola perchè te lo avevo chiesto io. Solo ora l'ho capito e lo accetto, ho commesso degli errori, ma forse ora è arrivato il momento di perdonarmi.
Il vuoto dentro di me inizia davvero a lacerarmi, osservo attentamente tutti i film che vedo ma tu non torni, come invece succede in tutti i film drammatici sempre più ingozzati dei soliti clichè. Nei film la fanno così facile.
Goduria. Ecco cosa mi manca di te, la goduria che porti. Quel calore misto ad una carezza, l'unica cosa che facevi e che mi teneva salva.
La goduria di aver finalmente le guance rigate di lacrime. Rigate di te.
-Sulia
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Ephemeral
RandomLe idee vanno e vengono, cercheremo di raccoglierle una ad una e creare qualcosa di magnifico usando la nostra immaginazione. Se non siete ancora pronti ad affrontare un viaggio non temete, iniziate solamente a leggere.