Volare - Con la testa tra le stelle

17 4 0
                                    


Cammino sulla sabbia bianca a piedi scalzi, guardo il cielo, niente nuvole ma le stelle, dove sono? Dove mi trovo?

Cerco un punto di riferimento e vedo, a far capolino dall'orizzonte alle mie spalle...la Terra?! Sono sulla luna...non ci credo, è tutto così surreale ma allo stesso tempo affascinante, guardo un sasso ai miei piedi, inizia a fare uno strano rumore: ''beep beep beep''.

Apro gli occhi, un pò deluso, e spengo quella maledetta sveglia! Fisso il soffitto e penso a quanto sarebbe bello andare nello spazio, farsiuna passeggiata sulla Luna o volare con un astronave.

Mia madre mi chiama dal piano di sotto: ''Neil! Vieni a fare colazione!'', ancora un pò con la testa tra le nuvole mi alzo e mi vesto, guardo il calendario, oggi è il primo Agosto, tra quattro giorni compio 15 anni e non nè sono più di tanto entusiasta, scendole scale e in cucina trovo i miei due fratellini minori, June e Dean, che si lanciano i cereali e mia madre che cerca di fermarli, uno spasso, mi siedo a tavola e mi spalmo il burro di arachidi sui pancake, ho sempre adorato i pancake della mamma! E bello dopo anni di continui traslochi e spostamenti per colpa del lavoro di papà esser riusciti a stabilizzarci qui, a Wapakoneta in Ohio, mio padre lavora per il governo, ma non parla molto del suo lavoro in casa.

Finito colazione risalgo in stanza, casa mia è la tipica casetta Americana, due piani, garage e giardino. Entro nella mia stanza, guardo il modellino di un Ford Trimotor, me lo regalò mio padre nove anni faquando per la prima mi porto a fare un volo, da quel momento ho sempre amato gli aerei e il volo in generale, a settembre inizierò a fare prove di volo all'aereoporto della contea qui vicino, rifaccio il letto e mi affaccio alla finestra, in giardino c'è Dalbo, il mio cagnolone, un Jack Russel, corre in cerchio cercando di prendersi la coda, rido.

Tornoal piano di sotto, i due tempistelli sono andati fuori, io prendo le chiavi ed esco, appena uscito sento il caldo dell'estate Americana, ma un pò di sole è piacevole, vado a chiamare il mio amico che abita poco più in là, attraverso la strada e citofono, Samuel esce di casa, io lo chiamo Sam, e con lui prendiamo le bici e di corsa giù per la via, l'aria tra i capelli rinfresca dal caldo estivo, Ci fermiamo al Rocket Diner, adoro quel posto! Sul tetto c'è un razzo!Che figata! Io e Sam entriamo nel locale e Clare, la cameriera del diner, ci saluta, tanto ormai ci conosce e ci sediamo ad un tavolo, parlo a Sam del mio sogno e del desiderio di voler andare nello spazio e sulla luna ma lui con una risata mi da una pacca dicendo: ''sogna cadetto, sogna''.

Sam è di un anno più grande di me e suo padre gli ha comprato da poco una macchina usata, ma li basta per far ciò che li serve, mi chiedese volevo andare con lui in un posto bello, io accetto.

Torniamoa casa sua e posiamo le bici, saliamo nella sua auto e usciamo dalla cittadina, durante il tragitto Sam mi spiega di aver trovato un posto davvero figo, una volta arrivati, parcheggiamo l'auto e realizzo dove siamo, il cimitero degli aerei, corro all'interno attraverso una recinzione abbattuta, un aereoplano di linea senza ali giace davantia noi, guardo Sam e insieme entriamo dentro e ci sediamo nella cabinadi pilotaggio, fingendo di essere piloti, e con sguardo sognante guardo il cielo fuori dal finestrino frontale, usciamo dall'aereo e più avanti troviamo un elicottero, bello ma gli elicotteri non mi piacciono quanto gli aerei, dietro l'elicottero si dasconde un jet militare o quel che ne resta, il tempo stava volando, era quasi sera, dopo tutto mi sono alzato quasi a mezzogiorno e dove tornare a casa per cena, Sam mi accompagna a casa e mi dà appuntamento al giorno dopo, mi siedo un attimo in giardino e guardo la luna che iniziava ad uscire dalla luce del sole, cosi lontana ma allo stesso tempo così vicina.

Leggo sulla cassetta della posta il nostro buffo cognome: Armstrong.

Mia madre mi chiama: ''Neil! Sei sempre con la testa tra le nuvole! Vieni dentro!'' e io li rispondo ''tra le stelle mamma, tra le stelle''.

~ Alex



EphemeralWhere stories live. Discover now