Caos - Can't breathe

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Mi sento bene stasera. Sono contenta di essere insieme ai miei compagni di classe a festeggiare la fine dell'anno scolastico a casa mia. Ridono e scherzano, giocano alla Play e mangiano schifezze come se non ci fosse un domani. Mi sento quasi orgogliosa di aver organizzato questa piccola festa. Dopo una maratona di episodi di serie tv differenti, incomincio a sentirmi un po' stanca. Insieme a una mia compagna, di nome Greta, vado in cucina a prendere un bicchiere per poi riempirlo di acqua e prendere le mie solite medicine per lo stomaco. Quando torno in salotto vedo un paio di ragazze avvicinarsi alla cassa per mettere un po' di musica. In pochi minuti la stanza diventa una specie di discoteca, qualcuno spegne le luci e tutti ballano a ritmo divertendosi. Decido di buttarmi in mezzo anche io, mi scateno ballando come una pazza. La canzone finisce e ne parte subito un'altra e così via. Mi ricordo improvvisamente di avere degli alcolici dentro un mobile in cucina. Ne prendo un paio e li porto nella stanza dove tutti ormai stanno saltando e ballando come matti. Comincio a bere da una grossa bottiglia colorata di Vodka e poi la passo a Greta che fa lo stesso. Ci stiamo divertendo davvero tanto, siamo tutti sudati e ridiamo, ridiamo e ridiamo tantissimo.

Dopo circa un' ora mi sento terribilmente stanca, comincio a avviarmi verso camera mia insieme a Greta per dormire. Ci catapultiamo su un materasso e ci sdraiamo su di esso. Dopo pochi secondi mi accorgo di avere addosso i vestiti usati durante il giorno. Mi alzo e mi avvio verso il bagno insieme a lei, prendendo prima il mio pigiamo da un cassetto in camera mia. Ci cambiamo, ci laviamo e andiamo di nuovo verso il materasso. Mi sento stanca morta, ma in ogni modo sono felice e non so bene il perchè. Ci sdraiamo e proviamo a addormentarci...

La mia testa comincia a riempirsi di pensieri, diventa pesante. I miei occhi iniziano a lacrimare senza che io me ne accorga e il mio cuore batte più velocemente. Piango. I miei respiri sono sempre più corti mentre mi chiudo in me stessa avvicinando la faccia alle ginocchia. Mi sento soffocare, annegare in un mare di vuoto indefinito. Voglio correre via ma non ho le forze. Le mie mani tremano e io mi sento terribilmente distaccata dalla realtà. Non sento, non sento nulla. Urla di mostri e cigolii potenti sono nella mia testa. Buio. Tutto è diventato improvvisamente nero, non trovo più luce. Vorrei parlare, gridare, ma dalla mia bocca non escono parole. Graffio la mia pelle e porto le mani tremolanti fino alla testa, aggrappandomi ai capelli. Caos. Tutto ciò che percepisco è caos. Qualcosa più grande del mio corpo sta cercando di uscire, spaccandomi il petto. Vedo rosso, un' esplosione nella mia testa continua a espandersi. Sono confusa e spaventata: poco fa andava tutto bene ed ero così contenta, cosa mi sta succedendo? Non ho sbagliato niente, no? Tutto sta andando bene. Perchè?! Perchè non riesco a respiarare allora? Cosa mi succede?! Continuo a pensare senza tregua, non riesco a fermare la mia testa. Voglio morire, voglio che questo passi, voglio che tutto passi. Mi stringo forte le ginocchia verso il petto. Non riesco a sollevare la testa, non posso aprire gli occhi, tutto ciò che sento è Caos. Il mio Caos. Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?

Sento una mano scuotermi la spalla. Apro gli occhi e vedo tutto sfocato. Riesco a intravedere la sagoma di alcune persone vicino a me. Comincio a riconoscere i volti di alcuni dei miei compagni. La luce è troppo forte per i miei occhi, li richiudo. Mi sembra di annegare tra le onde, andando su e giù. Li riapro e vedo Greta davanti a me. Sento la sua voce, sta urlando il mio nome. "Giada! Giada!" continua a ripeterlo altre mille volte. Il caos sta lentamente scomparendo nella mia testa. Greta mi porta un bicchiere di acqua e si siede vicino a me accarezzandomi la fronte. Dicendo che andrà tutto bene.

Andrà davvero tutto bene? Passerò tutte le mie giornate chiedendomi quando passerà, quando finirà tutto questo male, quando finirò di respirare, quando comincerò a resistere, quando invece di combattere questo caos, lo renderò parte di me.

EphemeralWhere stories live. Discover now