Volare - Il viaggio

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Una grossa porta si apre dinanzi a me e subito scorgo il mio grande compagno di avventure: il mio aereoplanorosso. Un'ondata di ricordi mi assale, tra questi si fa spazio il più stravagante ossia il viaggio intorno al mondo.

Durante questa esperienza ho conosciuto quasi tutti i popoli del mondo, ho visto gli animali più strani, scoperto nuovi alimenti e sentito mille linguediverse.
Il mio viaggio parte a Londra, il tre aprilemillenovecentotrenta quando mi affidarono la consegna di una cassa contenente della lana pregiata con destinazione Parigi.

Così partii, facevo spesso consegne in tutta europa e perciò non era una novità ricevere un in carico simile; quella volta durante la traversata del canale della Manica si svegliò un forte senso di avventura, avevo voglia di novità ... insomma volevo dare una svolta alla mia vita.

Arrivata a Parigi consegnai la merce al destinatario, mi fermai un po' di giorni in una locanda per riflettere su fare o meno quel viaggio. Da piccola sognavo spesso di poter essere un pilota e poter volare in giro per il mondo, alla fine frequentai un corso di volo e superai tutti gli esami con il massimo dei voti ma non ho mai avuto il coraggio di partire verso mete ignote forse per paura di non fare mai più ritorno. Ma decisi che era tempo di lasciare da parte le mie paure e iniziare a vivere facendo la cosa che adoravo di più: volare.
Il luogo che mi impressionò di più fu la Cina. Atterrai sul suolo cinese pochi mesi dopo la mia partenza dalla Francia, ad essere più precisi mi trovai in un campo appena fuori da Beijing. Dovevo trovare un buon nascondiglio per il mio aereo; fortunatamente trovai una casetta abbandonata poco distante da la, trascinai il mezzo fino allastruttura, bloccai con un lucchetto la porta di ingresso e posizionaidiverse vecchie balle di fieno per cercare di mascherare il colore acceso del veicolo.

Uscita dalla struttura intravidi quelli che dovevano essere i suoi abitanti: erano molto diversi da noi europei avevano tutti degli occhi con taglio molto sottile,sembravano quasi che vedessero appena e in testa avevano dei stranissimi cappelli; molti di loro erano donne ma potevo scorgere anche qualche uomo, tutti stavano lavorando con le caviglie immerse in una specie di laghetto con qualche ciuffo di verde che spuntavaqua e la. La cosa che mi sorprese di più fu la posizione di quelle coltivazioni, non erano tutte in piano ma posizionate a livelli. Dopo una rapida riflessione capii che si trattavano di campi di riso,rimasi del tempo ad osservarli all'ombra di un albero senza interrompere il loro lavoro.

Finita la mia sosta iniziai dirigermi verso la città più importante di cui si vedevano i tetti con  di case imponenti, da alcuni di esse provenivano diversi odori di chissà quali pietanze e le persone parlavano una lingua totalmente diversa dalla mia

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Finita la mia sosta iniziai dirigermi verso la città più importante di cui si vedevano i tetti con  di case imponenti, da alcuni di esse provenivano diversi odori di chissà quali pietanze e le persone parlavano una lingua totalmente diversa dalla mia.

Incuriosita da quelle strane strutture mi avvicinai per vederne una da vicino, questa era molto particolare : aveva colori molto accesi come il rosso e diverse decorazioni ricche nei minimi dettagli di colore blu, bianco, giallo e arancio. All'ingresso vi era un piccolo cancello rosso, subito mi ritrovai in un lungo un corridoio che riprendeva le stesse decorazioni dell'estrerno, giunti al termine mi ritrovai all'inizio di una grossa sala di media grandezza con tre statue raffiguranti tre uomini con diverse decorazioni tutti in oro e scritte con caratteri per me non decifrabili. Dopo un'attenta analisi pensai che quelli dovevano raffigurare delle divinità perchè molte persone si inchinavano ai piedi delle tre statue.Mi misi a camminare, analizzai da cima a fondo la sala. Aveva un non so che di magico, tutto mi piaceva dall'odore delle erbe aromatiche fatte bruciare in grossi contenitori di metallo per profumare l'ambiente sino alle decorazioni che circondavano la sala dove ognuna di loro sembravano voler raccontare una storia diversa .

 Aveva un non so che di magico, tutto mi piaceva dall'odore delle erbe aromatiche fatte bruciare in grossi contenitori di metallo per profumare l'ambiente sino alle decorazioni che circondavano la sala dove ognuna di loro sembravano voler racconta...

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Era giunto il tempo di salutare questo merviglioso tempio, ho imparato alcune cose della cultura del luogo. Era arrivato il momento di mettere qualcosa sotto i denti,intorno al tempio c'erano diversi locali dove mangiare scelsi quellomeno affollato da cui proveniva un buonissimo odore. Entrai nel locale, era piuttosto piccolo con piccoli tavoli sparsi per la sala principale. Essa era illuminata da strane lanterne rosse con all'interno delle candele; senza esitare mi avvicinai al tavolo e attesi di essere servita.Trascorsi un paio di minuti quando un ragazzo piuttosto giovane mi portò un piccolo libretto scritto con caratteri insoliti: non ricordavano delle lettere ma dei piccoli disegni; i testi erano accompagnati da illustrazioni di vari piatti che servivano.I disegni erano molto dettagliati,rappresentavano le varie pietanze del locale; analizzai attentamente ogni singola figura, infine ordinai una ciotola di riso con un strana salsa e verdure accompagnata da un cesto di strane palline ripiene di quella che sembrava carne. Attesi circa mezz'ora e finalmente mi servirono la cena. Tutto aveva l'aria di essere buono, ma subito mi accorsi di avere un problema: non avevo posate con cui mangiare. Sul tavolo erano presenti solo due bastoncini di legno chiaro levigati in modo da non avere schegge, le presi in mano e le guardaii senza sapere cosa farmene fino a quando un ragazzo seduto al tavolo accanto al mio si avvicinò e mi mostro come usarle, probabilmente aveva visto la mia faccia confusa dinanzi a quello strumento. Imparai abbastanza in fretta e finalmente riuscii a gustarmi quel buon cibo,non scorderò mai quei sapori così unici: il riso era bagnato in una salsa marrone un po' salata e le verdure erano molto leggere e piene di gusto, le palline erano ricoperte di una pasta molto morbida ripiena di carne e verdure, anche queste erano molto gustose edavevano l'impressione di essere cotte in maniera diversa dai cibi che di solito mangiavo.
Finito di mangiare mi alzai e andai verso un grosso bancone posto dal lato opposto dell'ingresso, dietro di esso c'era un vecchio signore che aveva l'aria di essere il padrone del locale; ringraziai con un inchino e pagai il signore perl'ottimo cibo offerto.

Restai in città per circa cinque giorni, li ebbi la possibilità di conoscere una parte di cultura cinese e la storia di questo paese è decisamente sorprendente! Arrivato il momento di partire verso nuove mete salutai con dispiacere questo magico posto speranzosa di poterci tornare in un'altra occasione. Ripresi a volare il mattino presto verso una nuova avventura. Il mio viaggio durò circa 15 anni, ho visitato ogniangolo del globo: dal Sud America con le due bellissime foreste e templi situati in mezzo alla natura sino ad arrivare in Africa con le sue mille specie diverse e dai mille manti.
Viaggiare è il dono più bello che mi è stato fatto, non permettete a nessuno ditagliarvi le ali della libertà per non farvi volare e andare ovunque vogliate.

~Letybug

EphemeralWhere stories live. Discover now