Di nuovo a casa

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Charlie's POV

Quando arrivò Martina volevo urlarle che l'amavo, che mi mancava, che volevo tornare indietro nel tempo per rimanere in casa con lei quella sera a fare una maratona di dei nostri film preferiti mangiando popcorn, che non ne potevo più di stare senza di lei... Ma avrei rovinato tutto.

Mi distesi al suo fianco, in silenzio. Con la coda dell'occhio la vidi togliersi la benda e sorridere. D'istinto, sorrisi anche io.
Avvicinai la mia mano alla sua, la sfiorai appena prima di stringerla fra le mie dita.
-Guardami.-dissi.
Martina ubbidì, senza esitare.
La guardai negli occhi scuri, in penombra rispetto alla luce del cielo stellato.
-Devo dirti una cosa.-continuai.
Lei non rispose e continuò a fissarmi, lasciandomi il permesso di terminare quanto avessi da dire.
-Hai detto a Marcy di dimenticare tutto il passato...
La ragazza distolse lo sguardo e liberò la sua mano dalla mia stretta. Le presi il mento e la obbligai a guardarmi, le lasciai il volto sfiorandola con una carezza e le ripresi la mano intrecciando le mie dita con le sue.
-Non posso.-dissi.-Non posso dimenticare. Non posso dimenticarmi di ridere, di piangere, di arrabbiarmi, di perdonare, di essere gelosa, di provare vergogna, di rabbrividire sotto un tuo tocco leggero, di trovare la voglia di aprire gli occhi la mattina per incontrare i tuoi, di mangiare, di bere, di uscire di casa, di ballare sotto la pioggia al tuo fianco, del primo giorno in cui ti ho vista, della prima canzone che abbiamo cantato assieme, del nostro primo abbraccio che, quando chiudo gli occhi e ci penso, posso ancora sentire bruciare sulla mia pelle, di tutte le tragedie che ho passato quando mi sono resa conto di amarti, del nostro primo bacio, della nostra ultima sera assieme prima che partissi, del mio errore che... Che ha rovinato tutto.

Chiusi gli occhi e presi un respiro profondo, tremando appena.
Li riaprii e incontrai il suo sguardo, decisa a concludere il mio discorso.

-Non posso dimenticarmi di amare, non posso dimenticarmi di te.

Martina's POV

-Martina, ti amo. Ti amo più della mia stessa vita. Ora puoi rispondermi, come puoi startene zitta a guardare le stelle. Puoi picchiarmi, puoi prendermi le chiavi della macchina per andartene lasciandomi qui. Puoi fare tutto quello che ti senti di fare, io lo accetterò. Ma voglio che tu sappia che io non dimenticherò nulla, non lo posso fare.

Per tutta la durata del suo discorso, avevo scrutato nei suoi occhi alla ricerca di una sola scintilla di bugia. Non mi stava mentendo, non mi avrebbe mai mentito.

Non risposi.

Semplicemente liberai le mie dita dalla sua stretta, le presi il volto fra le mani e avvicinai le mie labbra alle sue. Un bacio sincero, tranquillo. Uno sfiorarsi di labbra che si sono amate, che si sono cercate e desiderate e che, finalmente, sono di nuovo assieme.
Chiusi gli occhi e immersi le dita della mano destra nei suoi capelli ricci e con la mano sinistra avvicinai i suoi fianchi ai miei. Charlie era paralizzata, colpita dalla mia azione, ma si riprese in poco tempo. Mosse appena le mani che erano rimaste inermi ai suoi fianchi e le portò dietro al mio collo solleticando la mia pelle chiara. Aprii appena le labbra e con la lingua chiesi accesso alla sua bocca. Charlie non esitò ad aprire leggermente anche le sue labbra e, ben presto, le nostre lingue presero a danzare unite come un tempo.

Brividi increspavano la mia pelle mentre con le sue dita tracciava linee invisibili sulle mie braccia. Sentii il cuore nel mio petto aumentare il ritmo ad una velocità che non pensavo potesse esistere, sentivo la mente libera da ogni preoccupazione, sentivo la vita tornare a scorrermi nelle vene.

Quando mi staccai da lei, tenni ancora gli occhi chiusi e poi la abbracciai con tutta la forza che avevo nel corpo.

Sotto le stelle, sentivo che la mia vita era tornata al posto giusto. Sentivo, fra le braccia della ragazza che amavo, di essere finalmente a casa.

Strinsi Charlie ancora più forte, con il cuore che continuava a non dare accenni di calmarsi.

Charlie's POV

Inspirai a pieni polmoni il profumo del suo shampoo, il sapore di sicurezza e casa che mi trasmettevano le sue braccia.
Mi strinsi a lei con più forza, con la paura che potesse staccarsi da un momento all'altro.

Sentivo di essere al settimo cielo, sentivo di non poter desiderare altro dalla mia vita.

Martina ricambiò la stretta e potei sentire il suo cuore battere all'impazzata contro il suo petto, allo stesso ritmo del mio.

La verità è che quando abbracci dopo tanto tempo qualcuno a cui tieni molto, sei così felice che credi possa scoppiarti il cuore da un momento all'altro e lo stringi più forte come se potesse diventare parte di te, ed era esattamente quello che stava succedendo con Martina in quel momento.

Sentii le lacrime iniziare a scendere da sole e ben presto mi ritrovai a singhiozzare stretta fra le sue braccia.
-Sssh... Va tutto bene, siamo insieme.
Martina con un pollice mi asciugò le guance e mi sorrise. Chiusi gli occhi godendomi quel contatto così leggero.
-Sei bellissima.-disse Martina.
-Anche tu lo sei...
Lei rise baciandomi i capelli.
-Perché ridi?-chiesi.
-Perché mi hai appena fatto un complimento tenendo gli occhi chiusi.
-Rischierei di rimanere abbagliata dalla tua bellezza.
-Scema...
Martina mi tirò un pugnetto scherzoso sul braccio.
-Hey!-esclamai staccandomi un poco dall'abbraccio.-Da quando siamo così tanto in confidenza da lasciarti il permesso di picchiarmi?!
Lei rise ancora e mi guardò negli occhi.
-Lo vuoi sapere?-chiesi.
Annuii fingendomi offesa.

-Da quando ti amo e sei diventata la mia ragazza.

Maybe KeMoon Is Real Where stories live. Discover now