0.9

2.1K 149 29
                                    

Disarmato, osservo bruciare lentamente la sigaretta ancora stretta tra le mie dita, osservando distrattamente la cenere disperdersi.

Arriccio il naso nel sentire le narici bruciare, avvertendo l'arrivo imminente di un pianto che al momento non posso permettermi: mancano pochi minuti e non posso salire sul palco in condizioni pietose.

Non ne ho il diritto.

É un dolore che mi sono causato da solo, con quale dignità posso concedermi il lusso di viverlo?

Con quale coraggio spero ancora che possa perdonarmi?

Devo stare bene.

Starò bene.

Forse tra un mese, due o tre anni starò meglio ma probabilmente nemmeno me lo merito.

«Luke!»

Il biondo, sdraiato sul divano, rispose pigramente a Michael, aspettandosi una delle sue solite uscite.

«Ho fame.»

«Strano.»

«Luke, sono serio. Sto morendo di fame.»

«Hai mangiato venti minuti fa.»

«Una mela non basta.»

A quelle parole Luke alzò lo sguardo dal suo telefono, degnandosi di guardare il nostro amico.

«Ci hai spruzzato sopra la panna.», osservò alzando un sopracciglio in segno di sfida.

Michael, a sua volta, alzò entrambe le sopracciglia, mettendosi subito sulla difensiva.

«Tu,– sottolineò subito, indicando il biondo,– mi hai offerto una mela.»

Indignato, Hemmings scattò a sedere, lasciando perdere completamente il suo cellulare.

«Perché tu avevi fame.»

Scossi leggermente la testa, ormai abituato a quei battibecchi inutili, cercando di concentrarmi sulla simulazione di alcuni accordi sul mio basso.

«E quindi una mela ha il potere di sfamarmi, giusto?», chiese retorico Michael, incrociando le braccia al petto con aria superiore.

«Abbiamo cenato un'ora fa e sulla mela ci hai anche spruzzato la panna, ma non ti fai schifo?»

Non ebbi l'occasione di vedere l'espressione di Michael, sicuramente oltraggiata, per via di un messaggio che attirò la mia attenzione.

Da Isabel:
Disturbo?

Aggrottai la fronte.

«Calum!»

La voce infastidita di Luke, contro la mia volontà, mi riportò sul battibecco tra lui e Mike.

«Cosa?», chiesi con una nota esasperata.

«Ma lo stai ascoltando?», chiese il biondo, altrettanto esasperato mentre indicava il nostro amico che si preoccupò di lanciarmi un'occhiata eloquente.

Twelve Minutes// Calum Hood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora