7 Di cosa parliamo quando parliamo d'Amore. (ovvero Raymond Carver era tosto)

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Mentre tornavo a casa e i sacchetti dell'umido giocavano felici Pedro mi ha raccontato una storia. Che parla di tante cose e anche d'Amore. Questa è la storia:

Carla, che per ovvie ragioni di privacy, chiameremo Carla, è innamorata. Ha acquistato su Groupon un week end alle Cinque Terre che trascorrerà con il suo ragazzo con cui sta da 6 anni. Il suo ragazzo si chiama Carla (ed è ovvio il motivo). Sono una coppia innamorata. Carla è una ragazza felice. Carla, il suo ragazzo, è un tipo semplice, di poche parole che non l'ha mai delusa. Non le ha mai mentito, a parte una sera di un Ultimo dell'Anno in cui ,Lui, Carla, barò perché già sapeva le risposte del Trivial Pursuit. Comunque l'equivoco si era ricomposto nel giro di qualche giorno. Insomma. Tutto va splendidamente alla grande. Carla e Carla stanno alle Cinque Terre. Sono nella loro camera d'albergo e amoreggiano quando Carla, il ragazzo, dice che esce un attimo a comperare le sigarette. Passa un'ora e Carla non torna. Allora Carla comincia a preoccuparsi. Gira per la stanza, nervosa e ansiosa. Ad un tratto, non si sa come e perché vede che uno dei cassetti dei comodini del letto è semiaperto. Lo apre. Dentro c'è un binocolo. Uno di quei piccoli ma potenti binocoli da bird watching. Forse il precedente cliente l'ha dimenticato. Carla lo prende, va alla finestra e comincia a guardare attraverso il binocolo. All'inizio è tutto sfuocato perché Carla deve regolare il diaframma. Poi tutto diventa nitido ed, effettivamente, Carla vede. Le strade che circondano l'albergo, così vicine e in primo piano i passanti che stanno tornando dal mare. E , ancora, un barbone con uno zaino e un bastone davanti ad una piccola chiesa forse aspettando che il prete esca e gli dia qualcosa da mangiare. E ,più in là, il mare e la spiaggia. Ed eccolo. Carla vede Carla, il suo ragazzo ,che esce dal bar dello stabilimento balneare e si dirige verso le cabine in cui ci si cambia. Ma non è solo. Con lui c' una ragazza. Bionda. Giovane. Bella. Che tiene la mano a Carla, il suo ragazzo. Prima di entrare in una cabina Carla mette la lingua in bocca alla ragazza che accetta la proposta e si mette a ridere. Poi tutti e due entrano nella cabina. Nella stanza d'albergo Carla abbassa il binocolo. Non crede a quello che ha appena visto. Non ci vuole credere. Lancia il binocolo contro il muro. Dall'altra parte, in un'altra camera, qualcuno urla qualcosa ma Carla non sente nulla. Si siede sul letto. Prende il cellulare vicino a lei e chiama Berenice che, cercando di non urtare troppo la vostra pazienza, chiameremo Carla. Carla è la sua migliore amica. Hanno fatto il liceo insieme. Si son confidate tutto quello che era possibile confidare. Carla è veramente un'amica. Forse l'unica che Carla ha. E allora la chiama. Carla risponde quasi subito. Carla è nella camera d'albergo e comincia a raccontare in lacrime quello che ha visto e quello che ha provato. Dall'altra parte silenzio. Dopo dieci minuti che Carla, piangente, riesce a concludere il suo racconto dall'altra parte si sente un colpo di tosse. Carla, l'amica, le chiede se la può richiamare perché è al terzo livello di Candy Crush Saga e la situazione è "abbastanza delicata". Carla, nella camera d'albergo, con il trucco sfatto per le lacrime, non sa cosa dire. Pigia il tasto off del telefono e lo getta in un angolo, vicino al cuscino. Carla è disperata. I suoi pensieri corrono alla rinfusa senza una logica. All'improvviso le viene in mente un racconto che ha letto in un libro, tanti anni prima. "Di cosa parliamo quando parliamo d'Amore" le sembra che si intitolasse il racconto. Raymond Carver. Si. L'autore era proprio Lui. Carla si ricorda si ricorda che il racconto era ambientato in una cucina di una di quelle case americane in cui nessuno cucinava perché gli americani non sanno cucinare. Forse in quella cucina c'era della gente. Si. Sicuramente c'erano delle persone. E stavano bevendo. Forse troppo. E tra le tante stronzate che si raccontavano ad un certo punto qualcuno deve avere iniziato a raccontare una storia. Di due persone anziane. Carla non si ricorda tutta la storia ma è sicura che ad un certo punto le due persone anziane finivano in Ospedale, forse per un incidente. Erano una coppia. Due vecchi. Lui e Lei. La situazione sembrava volgere al peggio ma, poi, la storia, prendeva un altra piega e, insomma, la donna anziana veniva dichiarata fuori pericolo. Tutti e due erano nella stanza di ospedale. La donna anziana era fuori pericolo e l'uomo, però era triste. Perché, per un problema fisico, Carla non si ricorda qual'era il problema, per questo problema l'uomo anziano non poteva voltare la testa e non poteva guardare negli occhi sua moglie e questo lo rendeva l'uomo più triste del pianeta Terra. Carla ricorda quel racconto. Ricorda il momento esatto in cui l'ha letto. Carla è seduta sul letto e all'improvviso, decide. Si veste ed esce dall'albergo, in direzione della spiaggia. Carla arriva davanti alla cabina che riconosce benissimo perché si ricorda che guardando dal binocolo davanti c'era un materassino rosso a strisce gialle. Il materassino è lì. Carla bussa alla cabina. Dopo dieci secondi la porta della cabina si apre. C'è Carla, il suo ragazzo, sudato, che la guarda come in uno strano modo come per dire "che ci fai qui?" Carla insulta Carla dicendogli che è uno stronzo, che un mostro, che tutto che esisteva fra di loro è morto in un istante e che lei si sente morta. Carla, il suo ragazzo, nega tutto quasi arrivando a far intendere che se lui è li ,in quel momento, tutto è stato causato da fattori esterni, amnesie, congiunzioni astrali, reazioni chimiche a cui ,lui ,non riesce a dare una risposta. Lui non si rende conto di come possa essere capitato lì. La bionda, nel frattempo, si è eclissata e potrebbe non essere mai esistita. Carla, il suo ragazzo, prende Carla e la trascina via dalla cabina, dalla spiaggia. La trascina in macchina. Lei non oppone alcuna resistenza. E' ancora sotto shock. Percorrono la strada che costeggia il mare quando, in una curva, urtano contro un camion di aringhe che arriva dall'altra parte. La macchina di Carla e Carla si rovescia.
Ritroviamo i due all'ospedale di La Spezia. Sono tutti e due nella stessa camera. La collisione è stata forte ma, fortunatamente, nulla di grave. Carla, il ragazzo stronzo, sta bene a parte qualche ammaccatura. Carla, la ragazza, è messa un po' peggio. Ha preso un colpo di frusta e non può muovere la testa. Il dottore la sta visitando e Carla comincia a piangere. Non si preoccupi, dice il Dottore,è una cosa che passa. Carla guarda il Dottore e sempre piangendo gli chiede se ha letto Raymond Carver. Il dottore che ,per esplicito suo desiderio, chiameremo Carla dice che , si, ha letto Carver. Allora Carla, la ragazza, gli dice che capirà se le dico che sono la donna più triste del mondo perché non riesco a ruotare la testa per vedere il mio innamorato. Carla, il dottore,è contrariato. Dice a Carla che il problema è facilmente risolvibile perché il suo ragazzo non ha nulla di compromettente e che se lei non può voltare la testa per guardarlo lui si può spostare e mettersi nella posizione più congeniale per lei. E infatti Carla, la ragazza fa così. Chiede a Carla, il suo ragazzo di spostarsi e finalmente lo vede. E si accorge che si è fatto crescere i baffi.
Mi piacciono i tuoi baffi dice Carla, la ragazza.
Grazie. Sto partecipando ad una gara di baffi, dice lui. Lei è la mia Personal Trainer, dice.
Carla guarda meglio. Vicino a Carla, il suo ragazzo, ci sta la bionda di cui non siamo riusciti a risalire al nome. Ma abbiamo dei sospetti.
Carla, la fidanzata, chiede di essere lasciata sola nella sua camera di ospedale. La storia dei baffi di Carla, il suo ragazzo, l'ha avvilita e le ha ricordato suo nonno paterno che ,per urtare la vostra suscettibilità postprandiale ,chiameremo Carla. Anche suo nonno, ad un certo punto della sua vita decise di farsi crescere i baffi. E dopo un mese se ne andò da casa. Per il dispiacere sua nonna, che dopo una consultazione dei registri parrocchiali, abbiamo scoperto chiamarsi Carla, si fece crescere anche lei i baffi. E ce li ha tutt'ora.
Comunque Carla rimane per tre giorni in Ospedale. Il dottore le sta molto vicino. Tra i due nasce una bella intesa. A Carla piace come il Dottore pronunci il suo nome. Lo sillaba, lentamente. Molto lentamente. Dopo circa tre ore, però, Carla è stanca del gioco e gli dice di smetterla. Comunque Carla insieme al Dr. Carla fanno lunghe passeggiate e si innamorano. Sembra che vada tutto bene ma all'improvviso Carla,l'eroina della nostra storia, decide di farsi crescere i baffi e il dottore capisce tutto.
Due anni dopo: Carla è in un ristorante con il suo nuovo boyfriend, un istruttore di Tai Chi che effettivamente è di origine orientale. Si chiama Dhen Lo Fei. I nomi orientali hanno un chiaro significato intrinseco e evocativo. E' difficile tradurli nel nostro idioma, ma, spannometricamente parlando, Dhen Lo Fei in italiano si potrebbe tradurre come Carla. Stanno nel ristorante. La nostra cara Carla si è fattta crescere i baffi. L'istruttore parla di matrimonio, di figli. Carla crede, anzi, è convinta di essere di nuovo felice. In quel momento nel ristorante entra il suo ex, quello delle amnesie, della cabina in riva al mare. Il suo ex, che crediamo sia arrivato il momento di dire il suo vero nome, Carla, si è fatto crescere dei baffi uguali ai suoi. La romantica Carla coglie questo particolare come un segno tangibile del destino. Si rimettono insieme.
Ci piace immaginare,che ora la loro vita scorra come "un lungo fiume tranquillo" in cui ogni attimo dell'uno sia condiviso insieme all'altro. Ed eccoli lì, davanti allo specchio del bagno, a rifilarsi i loro mustacchi,felici,Carla e Carla, consapevoli che il loro Amore sarà infinito

L'Estate dei TrigliceridiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora