Capitolo 13

74 5 3
                                    

Dove sono?! Non vedo nulla. È tutto buio. Cerco di muovermi per cercare qualcosa ma poi all'improvviso si accende una luce che mi fa subito chiudere gli occhi. Aprendoli lentamente mi accorgo che sono in una stanza rovinata. Le pareti sono tutte graffiate, il pavimento sporco di olio, la lampadina a mala pena funziona e al centro c'è una sedia con delle catene sopra.
No! Quella sedia...no cazzo!
All'improvviso mi ritrovo sulla sedia incatenata con quei maledetti cosi. Per fortuna sono riuscita a liberarmi e non so neanche come. Mi alzo e giro per la stanza. Tocco quelle mura così piene di ricordi che ora non riesco a ricordare. All'angolo ci sono altre catene e credo fruste. Ritorno vicino alla sedia e girandoci attorno mi accorgo di alcune foto attaccate dietro.
No. Dio. S-sono io quella. No.
I ricordi iniziano a essere più chiari ed è come se mi pugnalassero mille volte al cuore senza mai fermarsi. Sento tutte quelle urla. Quei pianti. Quel gusto di lacrime salate mischiate a quello del sangue. Sento mancarmi il respiro. Sento la sua voce dietro di me.
"Rieccomi Amore. Ti sono mancato?"
"Noooooooooo" mi alzai di colpo e dopo un po' mi accorsi di essere nel mio letto. Ero sudata, avevo tutti i capelli bagnati attaccati alla fronte.
Avevo ancora il cuore a mille. Questa volta l'incubo è sembrato più reale delle altre volte.
Non riuscii a calmarmi cosi mi alzai e andai un attimo in bagno a bagnarmi la faccia. Guardandomi allo specchio mi accorsi di far schifo: occhiaie, pelle pallida, capelli rovinati attaccati alla fronte e occhi distrutti. Ormai quell'uomo lo vedo tutte le notti. È come una maledizione. Oppure un preannuncio a qualcosa. Magari sta ritornando davvero.
No! È impossibile! È in prigione! Non può uscire da lì.
Guardai l'ora e notai che erano solo le 4.30 di mattina. Ormai non ho più sonno e mancava ancora un po' alla scuola quindi decisi di allenarmi e sfogarmi un po'. Presi un paio di shorts e una canotta e ovviamente il mio telefono e uscii di casa per fare una bella corsetta.
Dopo un'ora e mezza ritornai stanca a casa e mi tuffai subito in bagno per una doccia rilassante.
Quando poi mi preparai con un paio di jeans stretti a vita alta e un topless verde andai a scuola con la mia bambina.
Arrivata fui accolta ovviamente dagli occhiatine maliziose dei ragazzi e dalle frecciatine delle ragazze invidiose.
Pff, sai quanto cazzo me ne frega.
Attraversai tutto il corridoio fino al mio armadietto.
Non ricordo che lezione ho ora.
Credo matematica o scienze o letteratura.
Non ricordo minimamente.
Spero che sia letteratura. Mi piace troppo quella materia fin da piccola. Mio padre mi ha trasmesso l'amore per i libri. Infatti ricordo che la notte quando ero bambina mi leggeva sempre la storia di Harry Potter.
Quanto darei per tornare in quel periodo, dove tutto era ancora rosa e fiori.
Più o meno perché quella che consideravo mia madre mi disprezzava già all'epoca.
"Rose, Rose ci sei?" Nash stava muovendo la mano davanti alla mia faccia credo da mezz'ora ma mi ero ero persa nei miei pensieri.
"Hei Nash. Scusa mi ero distratta. Dimmi pure"
"Come stai?"
"Oh bene tu?" Il corridoio era vuoto. La prima ora era già iniziata credo da una quindicina di minuti. Massi chissene frega io salto quest'ora.
Ne approffito per fumarmi una sigaretta nel cortile.
"Bene bene. Ma non hai lezione?" Non smetterò mai di dire che i suoi occhi sono uno delle meraviglie del mondo.
"Salto l'ora per riposarmi nel cortile. E tu signorino perché non sei in classe?" Chiesi con una voce autoritaria che lo fece ridere.
"Ho un'ora buca. Che facciamo?"
"Andiamo in cortile. Ho bisogno di una sigaretta"
Andammo nei giardini della scuola e ci sedemmo sotto un albero. L'atmosfera era bellissima. Il tempo era meraviglioso.
Intanto mi accesi una sigaretta.
"Vuoi?" Chiesi a Nash visto che continuava a guardare me e la sigaretta.
"N-no. Ho promesso a Cam che non avrei più fumato"
Povero cristiano che ha quel rompicoglioni accanto sempre.
Smettila che lo desideri anche se non lo ammetti.
Oh dio, datemi la forza per non strangolarla.
Genio non puoi strangolarmi. Io sono te
Taci
"Nash se vuoi fumare, fuma. Se non vuoi, non farlo. Ma non farti prendere le decisioni dagli altri. Devi essere tu a decidere per te stesso"
Ma fatti i cazzi tuoi?! Se ha detto che non vuole fumare perché lo vuoi convincere?! Vuoi davvero che Cameron venga a casa tua per ucciderti mentre dormi perché hai portato il suo migliore amico verso la cattiva strada?!
Ma io non ho detto niente di che. Gli ho solo suggeritodi fare di testa sua e non farsi mettere i piedi in testa. E poi Cameron non mi fa paura.
Sese certo. Vai convinta
"Il problema è che non voglio deludere Cameron. È una delle poche persone di cui mi importa la loro opinione su di me. È come un fratello. Non voglio ferirlo."
Eh e ora come gli rispondi?! Stupida che non riesce mai a farsi i cazzi suoi
"Tranquillo Nash. Io non posso dirti niente. Sono tue decisioni."
Ora parlando di Cameron, ma dov'è?
"Nash, a proposito di Cameron, dov'è finito? Che dopo esserci salutati tornati da Rob e Cris non si è più fatto vedere né sentire."
"Beh, sono stati giorni piuttosto complicati per Cameron. Ha avuto delle cose da fare"
"Capito."
"Rose, posso farti una domanda?" Chiese lui timido.
"Certamente."
"Ti ricordi del nostro bacio?"
Che tesoro, è tutto rosso in faccia.
"Si mi ricordo"
"Ehm-tossisce- ecco...ehm...ti è piaciuto?"
"Si" gli risposi sorridente e sincera. Io non mi vergogno a parlare di queste cose.
Tu non ti vergogni nemmeno a parlare di sesso con i tuoi fratelli... sei un caso disperato
"Oh menomale" ora è tutto sorridente
"E ti piacerebbe rifarlo? Cioè...nel senso ti piacerebbe uscire con me una volta?" Non riesce nemmeno a guardarmi in faccia. È troppo tenero.
"Nash, ascolta io sono fidanzata con Carlos e non credo che sarebbe bello nei suoi confronti se mi baciassi con te." Gli dissi gentilmente. Nash mi ha dimostrato fin dall'inizio che era un tipo a posto e che poteva meritarsi la mia gentilezza.
"Oddio, scusami, me ne ero dimenticato che eri fidanzata con Carl"
"Ahah si chiama Carlos" mi fa troppo ridere quando fa cosi
"Sisi Carlos" fece un respiro profondo e poi riprese "ma quindi non puoi nemmeno uscire con un tuo amico?"
Come si fa a dire di no a quegli occhioni?!
"Certo che usciamo Nash, ahhh sei troppo tenero con questi occhioni e guanciotte" e li saltai addosso.
Insomma Nash so merita davvero la mia amicizia e cortesia. E poi è troppo tenero!
L'hai già detto carina! Sei ripetitiva.
Non è colpa mia se é troppo t-
Tenero! Si, l'hai già detto un casino do volte.
A interrompere la discussione con la mia mente e l'abbraccio caloroso con il mio nuovo amico è una voce fin troppo famigliare.
"Nash. Rose. Che ci fate qui da soli?"
Cameron.
Deve sempre venire e mettersi in mezzo e rompermi le palle.

Spazio autrice
Ciaooo a tuttii!!! Come state? Io sono strafelice. La scuola é finita finalmente. Ora ci saranno tre mesi di vacanza che io passerò specialmente in piscina e al mare. Chi di voi ama il mare?😋

Comunque secondo voi chi era l'uomo dell'incubo?

Cosa succederà ai due fratelli?

La madre perché si comporta così?

Che succede a Cameron?

Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo.

Un specialo saluto a
marikads02
roxy5600
Ojos_Marron

Al prossimo capitolo
La vostra Nada

Che Si Aprano Le Danze ||CAMERON DALLAS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora