capitolo 1

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Sarò breve: mi chiamo Rose ho diciasette anni e abito a Seattle da quando sono nata. Ho due fratelli maggiori e una sorella minore di quattordici anni a cui sono molto legata. Si chiama Ashley (io la chiamo solamene Ash). Lei per me è sempre stata più di una sorella, abbiamo un legame speciale anche a distanza di chilometri. I miei hanno divorziato un paio d'anni fa: mia madre se n'è andata portando via Ash, mentre i miei due fratelli maggiori Rob e Cristian hanno deciso di andarsene promettendomi di farmi visita qualche volta anche se non fu così. 
Da quando i miei genitori hanno divorziato la famiglia ormai non era più la stessa: in poche parole si era sgregolata. I miei hanno preso questa decisione per motivi molto complicati che vi spiegherò più avanti e che ora non sto qui a raccontarvi.

Io, in questo momento, sono a casa da sola, perché mio padre spesso viaggia per il lavoro dato che la sua impresa si è arricchita ed è diventata molto famosa in questi tempi. Infatti abbiamo una grande e lussuosa villa con una piscina nel retro e un garage con quattro macchine costosissime e due moto che mi ha regalato mio padre. Non ne vado fiera! Lui pensa che può dimostrarmi affetto attraverso i soldi quindi comprandomi qualsiasi cosa, ma non sa che il vero amore è quello di una cena calda alla sera dove si raccontano gli episodi del giorno, gli abbracci calorosi che ti fanno sentire protetta e al sicuro, lo shopping assieme, le passeggiate nel parco tenendoci per braccio.
Insomma quella sensazione di vero affetto non la sento e mi manca sempre di più ogni giorno che passa e riesco a reprimerlo alzando solamente un muro che mi protegge il sottile strato fragile che ho davanti.

Comunque suonata la sveglia alle 6 in punto mi alzo senza voglia dal mio migliore amico, il letto. Vado in bagno e mi faccio una doccia fredda per svegliarmi. Esco dal bagno con l'accappatoio avvolto al corpo e mi asciugo i capelli dopo di che li raccolgo in una coda disordinata per prepararmi. Prendo una felpa grigia e un paio di jeans blu notte.

Dopo essermi truccata scendo in cucina e saluto la mia badante Chiara che si prende cura di me da quando sono nata perciò le sono molto legata. Come ogni mattina mi chiede dolcemente
"senti tesoro cosa vorresti questa mattina per colazione?"
"I pancake come li sai fare solamente tu"
Dopo mangiato corro di sopra per lavarmi i denti e sciolgo i miei lunghi capelli biondi.

Saluto Chiara e prendo la mia moto e parto per arrivare a scuola...sono in anticipo perciò prendo una sigaretta e mi metto a fumare in una panchina isolata immersa nei pensieri.
A

interrompermi è la mia migliore amica, si chiama Jessica, ci conosciamo da quando siamo nate e per questo siamo inseparabili...lei e il mio miglior amico, Andrew, mi conoscono meglio di chiunque altro e sono gli unici che riescono a superare quel muro costruito da me. Tornando a noi, quando suonò la campanella entrammo in classe e dopo una decina di minuti arrivò la preside
" scusi professore ma ho bisogno di parlare con la signorina Smith"
Appena uscii la vidi preoccupata e allora iniziai anch'io ad agitarmi
" mi spiace tanto..." ok sto per impazzire
"Suo padre ha fatto un incidente, non ce l'ha fatta!"
Un pugnale mi attraversa il petto e distrugge tutto quello che ho dentro...compreso il muro ...lacrime su lacrime mi rigano la faccia e la testa inizia a girarmi tantissimo finché  vedo solo il mio caro e amatissimo compagno di vita : il buio...

Angolo autrice 💬
Salve a tutti questa è la mia prima volta che scrivo una storia qui e spero vi piaccia...chiedo già scusa se ci sono degli errori
Baci
NadaDallas

Che Si Aprano Le Danze ||CAMERON DALLAS||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora