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Louis scese dalla macchina sbattendo la portiera, guardanando la casa di fronte, la casa di Harry. Beh, l'ex casa. Quella dei suoi genitori. Sospirò. Harry neanche sapeva che il marito era andato lì, perchè gli aveva mentito, e Louis non era contento. Ma anzi, era incazzato nero. 

Uno, perché aveva mentito a Harry, ed odiava farlo. 

Due, perché voleva stare con lui e invece era dovuto andare lì per forza. 

E tre, perché il padre di Harry si era permesso di usare un tono abbastanza sgradevole. Cosa che lui non trovò piacevole. Avrebbero potuto andare tutti d'accordo. E invece no. Lo sceriffo lo odiava da sempre, arrivando al punto di cacciare di casa il proprio figlio, pur di non averci niente a che fare.
Louis ci aveva ormai fatto l'abitudine alle persone che si allontanavano da lui, ma sapeva che Harry - beh, il vecchio Harry, intrappolato in quel corpo - ci stava malissimo. E uno dei suoi obiettivi era difendere suo marito. Doveva farlo stare bene. Lo aveva promesso sull'altare, a suo marito. E avrebbe rispettato la sua promessa. 

La porta di quella casa si aprì, e Louis entrò superando Des. Dal suo volto traspariva solo odio.

« Allora?» chiese l'alfa, guardandosi in giro, mai dando  però le spalle a suo suocero.

« Che cos'hai fatto a mio figlio?»

« Per prima cosa, suo figlio sta benissimo. E poi a lei cosa importa? Non si é fatto scrupoli ad abbandonarlo, e poi di nuovo, in centrale, qualche settimana fa»

Des abbassò lo sguardo.

« Lui non doveva avere a che fare con te. Gli hai fatto qualcosa, ne sono sicuro!»

« Cosa avrei fatto a mio marito? Dato una casa? Dato calore? Dato amore? Qual é il mio peccato, sceriffo?» chiese spiritoso.

« Sei un mostro! Tu e la tua famiglia siete dei mostri!» sbottò facendo perdere il lieve sorriso ironico sul viso di Louis. Divenne serio. Divenne arrabbiato. Incazzato.  Molto più di pochi attimi prima. Cercò di mantenere il controllo, ma non fu per niente facile.

Prima. 

Prima lui si considerava un mostro. Uno di quelli più brutti. Successivamente però sulla sua strada comparve Harry. E, piano piano, il più piccolo incominciò a fargli capire che non era un mostro. E Louis vedeva attraverso gli  occhi di Harry, la veritá, la purezza, l'amore, anche quando si trasformava. Quando uscivano le zanne, quando il pelo si allungava, e gli artigli uscivano. Santa Pace! Quegli artigli! Harry li amava. Ne usciva pazzo, soprattutto mentre facevano l'amore. Ne era innamorato. Era esilarante vederlo con gli occhi chiusi, a godersi a pieno gli artigli sfiorargli la pelle. Godeva per quelle carezze.

Solo Harry poteva chiamarlo mostro. Nessun altro.

« Che cosa sta dicendo?»

« Il tuo nome porta guai. E mio figlio si allontanerá da te, prima o poi»

« Non starò qui un minuto di più a sentire altre sciocchezze. Harry é mio marito. Ci amiamo. Lui ama me. E non finirà mai. E se dovesse succedere, non tornerebbe comunque da voi!»

« Gli hai fatto qualcosa. Giorni fa ti ho visto in quel pub con quell'uomo, Josh. E te ne sei andato troppo infuriato. Non ho visto mio figlio per giorni. E oggi, mi ha guardato come se fossi uno sconosciuto. Che cosa gli hai fatto, dannazione!?» finì per urlare. Louis continuò a guararlo negli occhi.

« Adesso si preoccupa di lui? Ha idea di cosa ha passato, quando lo avete abbandonato senza nessuno scrupolo? Ha pianto per giorni, due volte! Non aveva neanche la forza di mangiare! E la vostra indifferenza, quando tornava in città, l'ha logorato! Lei gli ha dato uno schiaffo, in centrale, l'ha umiliato davanti a tutti! E adesso si meraviglia se la tratta come fosse uno sconosciuto? Si dovrebbe solo vergognare. Non permetterò più che nessuno faccia del male a mio marito. Chi vuole farlo, dovrá vedersela con me!» disse avvicinandosi a suo suocero.
Lo guardò per un paio di secondi, poi uscì da quella casa e tornò da Harry, nella loro casa.

Sequel - Il mio uomo è un lupo -  Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora