1.4 - Mamma

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- Luke's pov -


«Non potevi darle buca?», si lamentò Michael, facendomi scoppiare a ridere.

«Dare buca a mia madre? Michael, dai. Tornerò presto, tranquillo. Abbiamo tutta la notte per stare insieme», gli dissi per rassicurarlo, pregustando già sulla mia lingua il momento in cui avrei assaggiato ogni singolo centimetro della sua pelle – e sì, forse era meglio farla finita qui, non potevo di certo presentarmi a casa dei miei genitori con un'erezione... sarebbe stato divertente, certo, ma non volevo passare come un povero arrapato (cosa che i miei sospettavano già da tempo, a dire la verità). Volevo mantenere quell'immagine da uomo rispettabile che mi ero creato negli anni e in cui loro credevano ciecamente. Non li volevo deludere, in pratica.

Un piccolo sbuffo dall'altra parte del telefono mi costrinse a tornare attento alla conversazione. «E chi ti ha detto che stanotte voglio vederti?», sbottò Michael, suonando contrariato, «Dopo il casino che hai combinato con Wendy le tue possibilità di fare sesso con me si sono ridotte ancora di più, e pensa che prima non avevi proprio speranze».

Sbuffai, arrossendo di vergogna. Okay, dovevo ammetterlo, ero stato proprio un coglione ad inviare dei miei nudes a Wendy, ma ormai il danno era fatto e dovevamo soltanto cercare un modo per rimediare e porre fine a quella situazione una volta per tutte. Peccato che Michael non fosse proprio d'accordo. «Michael, andiamo! Ieri mattina eri così propenso all'idea di mettermi le mani addosso-».

«Prima che sapessi delle tue porcherie illegali!», mi interruppe Michael, «Adesso solo pensare di fare sesso con te mi disgusta... un po' come all'inizio, direi, ma peggio».

Alzai un sopracciglio. «Solo perché ho inviato, incoscientemente, dei nudes a Wendy? Andiamo! Non puoi frenare i tuoi desideri sessuali sulla base di questo!», mi lamentai, facendo scoppiare a ridere Michael.

«I miei desideri sessuali si sono frenati da soli per il troppo schifo», commentò, sospirando, «Okay, forse qualche straccio di possibilità ce l'hai ancora. Ma finché non trovi un modo per rimediare a tutto questo casino, scordatelo. Il mio culo è sigillato».

«Uffa. Come fai a negarti del piacevole e soddisfacente sesso con me? Io non ti capisco», mugolai, aprendo la portiera per uscire dall'auto. Ero già in ritardo, ma tanto sono il cocco di mamma quindi non sarebbe stato assolutamente un problema. Il pensiero mi fece sorridere malefico.

Michael ridacchiò. «E chi te lo dice che il sesso con te sia piacevole e soddisfacente? Pft», mi prese in giro, facendomi imbronciare.

«Vedrai quando ti prenderò, piccolo bastardo», sbottai io, abbassando la voce dato che ero davanti alla porta e non volevo che qualcuno mi sentisse.

«Cazzo. Se non fossi arrabbiato con te avrei già cambiato idea», borbottò Michael, facendomi sorridere malizioso, «Trova presto una soluzione a questa storia di Wendy, okay?».

Bussai alla porta. «E dov'è finita tutta la tua cattiveria? Mi sembra si sia volatilizzata un po' presto», presi in giro Michael, ottenendo un 'vaffanculo' che mi fece scoppiare a ridere.

«Devo andare, tesoro. Ho appena bussato alla porta», annunciai, fissando la porta verniciata di azzurro nell'attesa che qualcuno aprisse, «Sul serio, ci vediamo stasera? Ho voglia di stare con te».

Michael sospirò. «Va bene. Ammetto che anche io ho voglia di vederti. Appena ti liberi mi chiami?», mi chiese, addolcitosi di molto.

Sorrisi. «Certo, appena metto piede fuori dalla porta. Ricorda che ti-», mi interruppi subito quando mio fratello, Jack, aprì la porta e mi fissò con un sopracciglio alzato, «T-ti voglio bene, sì. Tanto», conclusi, mordendomi la lingua. Ma sarei mai riuscito a dirgli che lo amo?

Il mio peggior nemico || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora