- Luke's pov -
«Ashton, sono in crisi totale», sbottai mentre entravo in sala professori, ma bloccandomi sui miei passi non appena vidi Ashton. Il mio migliore amico era impegnato a parlare fittamente con Sabrina, la quale mi sembrava abbastanza preoccupata. La cosa, paradossalmente, fece preoccupare anche me, specie quando la bionda si voltò verso di me guardandomi con il sospetto negli occhi. Questo voleva dire solo una cosa... e cioè che avrei dovuto fare le valigie e trasferirmi in Siberia dove nessuno avrebbe potuto più trovarmi. Magari avrei ricominciato cambiando nome in Aleksandr, lavorando come pastore presso qualche famiglia dell'entroterra siberiano; avrei sposato la loro primogenita ed avuto tre figli che poi avrei utilizzato come manodopera nei campi. Non era male come piano...Ma dovevo smetterla di correre con la fantasia e tornare con i piedi saldi nel presente, nonostante il presente fosse anche peggio della prospettiva di diventare Aleksandr Ivanovic e di lavorare in una fattoria in Siberia. Al momento eravamo tutti silenziosi come mummie, Sabrina continuava a guardarmi sospettosa ed Ashton dispiaciuto, come se stesse già preparando cosa dirmi quando me ne sarei andato per sempre – o come se stesse già pensando al mio elogio funebre, credo sia più probabile.
«Ehm... che c'è?», decisi di chiedere per rompere il silenzio, grattandomi la nuca dal nervoso. Ogni secondo che passavamo muti non faceva altro che aumentare la mia ansia – a tal punto che pensavo sarei finito morto stecchito sul pavimento. Sì, c'era così tanta tensione. Era insopportabile.
Sabrina sospirò. «Ti ricordi quella cosa che ti dissi su Wendy? Sul mio sospetto che avesse rapporti con un uomo più grande di lei?», mi chiese, ed io annuii sentendomi tremare da capo a piedi, «Quei sospetti si sono rivelati fondati. E per di più è un professore che l'ha addirittura minacciata pur di portarsela a letto».
Sulle prime restai davvero scioccato. Certo, era la verità, io e Wendy avevamo avuto rapporti, ma lei non era mai stata costretta da me – semmai, il contrario. Wendy aveva manipolato la storia per farmi sembrare ancora di più un mostro di quanto non lo sia stato sul serio, e dovevo sperare con tutto il cuore che non avesse già fatto il mio nome e che potessi sistemare la situazione in qualche modo. Ma forse, in fondo, me lo meritavo. Avevo giocato con il fuoco, era previsto che mi scottassi ed anche peggio di quanto mi sarei realmente aspettato. Forse dovevo solo prendermi la responsabilità di tutto e lasciare che il destino facesse il suo corso. Dovevo affrontare la cosa da uomo maturo, nonostante le cose di cui fossi accusato superavano di gran lunga la realtà dei fatti.
Ed era ciò che avrei fatto – confessare, intendo – se Ashton non si fosse messo in mezzo, guardandomi minaccioso prima di chiedere a Sabrina «Come l'hai saputo? Non me l'hai ancora detto».
Sabrina sospirò mentre si voltava verso Ashton. «L'ho sentita parlarne con le sue amiche. Lo sai che di solito sarei scettica al riguardo, ma il modo in cui l'ha detto... era distrutta. E poi ultimamente è sempre molto giù di corda, ne ho parlato con i suoi genitori all'ultimo incontro e anche loro sembravano piuttosto preoccupati».
Deglutii nervoso, torturandomi le mani. Dovevo farlo ora o mai più, ne valeva della mia sanità mentale. Non avrei vissuto con quel peso sulle spalle ancora a lungo. «Sabrina, io... ho una cosa da dirti», sbottai, facendo voltare di nuovo Sabrina ed Ashton verso di me. Sabrina mi fissò con un sopracciglio alzato, Ashton invece aveva gli occhi sgranati e la faccia di uno che vuole impedire una catastrofe di proporzioni epiche – non ci sarebbe riuscito, comunque. Io avevo preso la mia decisione, era sì un suicidio sociale e alla mia carriera, ma dovevo fare ciò che era giusto almeno una volta nella mia vita.
«Cosa, Luke?».
Sospirai. «Io... ecco io...».
«Lui ha detto a Michael che lo ama! Non è fantastico?», sbottò Ashton, facendo voltare Sabrina verso di lui. La bionda lo guardò brevemente prima di correre verso di me, abbracciandomi entusiasta. Io, in tutto questo, fissavo Ashton come se avessi voluto ucciderlo sparando laser dagli occhi; lui ricambiò le occhiate sorridendomi colpevole. Mi chiedevo per quale motivo fosse così restio all'idea che io confessassi i miei peccati.
«Dio, sono così contenta per voi due!», esclamò Sabrina, stringendomi a sè con tutta la forza che potesse metterci, «E pensare che sono stata io l'artefice! È stato un piacere farvi passare dall'odio all'amore, davvero».
Mi staccai da Sabrina e la fissai con un sopracciglio alzato. «Tu hai solo fatto un commento cattivo», borbottai, dimenticando per un attimo le mie intenzioni di costituirmi e tornando a pensare al motivo per cui fossi in crisi prima di entrare in sala professori, cioè la mia stupida lingua lunga che aveva deciso di confessare i miei sentimenti a Michael. Lui non aveva detto niente al riguardo, se non che stesse per svenire, e per il resto della serata non era stato molto loquace, non come al solito almeno. Avevo rovinato tutto, praticamente... ma mi domandavo come facesse Ashton a saperlo, visto che non c'eravamo parlati ancora dalla sera dell'appuntamento.
«Beh, ma ho comunque fatto venire l'idea di accoppiarvi al preside!», sbottò Sabrina, contrariata, «Comunque, vado a cercare prove su Wendy, potrei scoprire qualcosa in più. Ti lascio all tua felicità, Luke! A dopo!», aggiunse, stampandomi um bacio sulla guancia e salutando Ashton con un cenno della mano prima di andare via, lasciando me ed il mio migliore amico soli. A dirla tutta, ora temevo quel momento.
«Si può sapere che ti salta in mente?! Stavi per prenderti la colpa di una cosa che non hai fatto! Te ne rendi conto?!», mi attaccò subito Ashton, fissandomi contrariato.
Io alzai le spalle, stringendomi nella giacca e sentendomi a disagio. «Beh, in parte era la verità. Io sono stato con lei», borbottai, arrossendo, «Sul serio Ash, volevo fare la cosa giusta».
Ashton alzò gli occhi al cielo. «Farti accusare per cose che non hai fatto è fare la cosa giusta? Sii serio, Luke. Tu non allungheresti mai un dito su quella ragazzina se lei non volesse. E lei vuole fin troppo, tanto da mettersi in mezzo a te e Michael e ad escogitare piani assurdi alla se non posso averlo io, allora nessuno – a proposito, tu e Michael. Voglio sapere tutto».
Decisi di lasciar perdere con quella storia di Wendy, almeno per il momento, e di concentrarmi su altro, ovvero su Michael. Mi restava un dubbio, però. «Giusto per chiedere, ma tu come facevi a sapere che gli ho detto di amarlo se non ci siamo parlati ancora prima di oggi?».
Ashton si morse il labbro inferiore. «Oh... beh, me l'ha detto Michael. Ha il mio numero da un po', ogni tanto parliamo, mi chiede dei consigli», rispose, facendomi sgranare gli occhi dallo stupore. Michael ed Ashton parlavano? E da quanto? Lui sapeva cose che io non sapevo? Oh, questo era probabile.
«Consigli? Che genere di consigli? Riguardano me?», chiesi speranzoso, ottenendo un cenno negativo del capo da parte di Ashton.
«Frena, marpione. Non ti dirò niente».
«Ma me lo devi! Sei il mio migliore amico!».
***
[A/N] Heilà! Sto morendo di sonno, quindi sarò breve: spero che il capitolo non sia completamente da buttare, Wendy è pronta a corrodervi ovaie o testicoli che siano e niente, ci vediamo settimana prossima! ♥
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Il mio peggior nemico || Muke
FanfictionIn cui Luke, il professore di storia, odia a morte Michael, il professore di arte, ma segretamente vorrebbe sbatterselo sulla cattedra. E forse, segretamente, Michael prova le stesse cose per il professore di storia... [top!Luke]