2.4 - La resa dei conti

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- Michael's pov -



Dopo aver gioito per quella inaspettata e fondamentale svolta – e dopo averla festeggiata con del sesso selvaggio che mi lasciò senza parole e che mi avrebbe lasciato con il sedere dolorante per un bel po' di tempo – ci rendemmo conto di un intoppo che avrebbe reso la strada verso la tanto agognata vittoria un percorso ancora lungo, tortuoso ed in salita: Maisie, nel darci il cellulare di Wendy, non ci aveva detto la sua password. Forse s'era dimenticata di questo piccolo particolare che aveva praticamente mandato all'aria tutte le nostre possibilità, o forse dava per scontato che Luke conoscesse la password – insomma, aveva sbloccato le gambe di Wendy, perché non avrebbe dovuto sapere la password del suo cellulare?

E invece, Luke non la sapeva. E quindi eravamo comunque nella merda nonostante quel fondamentale pezzo di puzzle. Proprio quando credevo che le cose sarebbero andate bene...

«Ma dico io, con questa ti vedevi soltanto per inzuppare il tuo biscotto dentro di lei? È impossibile che tu non sappia la password del suo cellulare!», sbottai, facendo alzare gli occhi a Luke. Avevo sopravvalutato il rapporto che aveva con Wendy; prima che mi dicesse che loro due si vedevano soltanto per fare sesso pensavo avessero una relazione seria – insomma, era l'unica cosa che spiegasse questo attaccamento morboso di Wendy nei confronti di Luke, non poteva essere soltanto per il suo pene.

Luke mi guardò male dal suo posto; si era seduto per terra con il cellulare tra le mani e aveva l'aspetto di un barbone. Un barbone sexy, certo, ma comunque un miserabile barbone. «Quante volte te l'ho detto che sì, mi vedevo con Wendy solo per fare sesso con lei?», borbottò, passandosi una mano tra i capelli, «E poi scusa, perché dovrei sapere la password del suo cellulare? Anche se fossimo stati in una relazione dubito che me l'avrebbe data. Beh, almeno quella no».

Non potei fare a meno di lasciarmi scappare una risatina alla battuta di Luke. «Non lo so, di solito in una relazione si condividono password e altre cose».

Luke alzò un sopracciglio. «Detto da te, che a stento mi lasci usare il tuo bagno, è proprio divertente», mi fece notare, facendomi arrossire.

«In una relazione tra ragazzini, dico! Mia nipote conosce tutte le password del suo ragazzo», specificai, ottenendo soltanto un'occhiata inacidita, «E non guardarmi così, dai! Dicevo per dire. E poi io e te siamo due uomini adulti, che ce ne facciamo delle password? O... del bagno dell'altro, insomma».

Luke scosse la testa. «Lasciamo perdere, dai. Come facciamo a sbloccare questo coso?», mi chiese, guardandomi come se avessi il santo Graal in mano.

«Lo chiedi a me? Io è già tanto se riesco a sbloccare il mio», borbottai sovrappensiero, «Secondo me dovremmo chiedere la password a Maisie».

Luke scosse la testa repentinamente alle mie parole. «Troppo rischioso. Rischiamo di farci scoprire, così!».

Alzai gli occhi al cielo. «E allora come facciamo? Aspettiamo la venuta del signore? Per quanto ne sappiamo, Wendy starà già venendo qui a chiederci di ridarle il cellulare-», dissi nell'esatto momento in cui bussarono alla porta. Io e Luke ci guardammo presi dal panico.

«Sei un cazzo di uccello del malaugurio!», sbottò Luke sottovoce, agitato, «Che facciamo?».

Alzai le spalle. «Ci soffochiamo a vicenda con i cuscini e ci facciamo trovare morti? Mi sembra l'unico modo per uscirne», suggerii, ottenendo uno sbuffo da parte di Luke che successivamente si alzò, consegnandomi il cellulare di Wendy. «Che dovrei farmene?».

«Nascondilo in valigia», disse Luke, mordicchiandosi il labbro inferiore, «Io intanto vado alla porta a vedere chi è – spera per noi che non sia Wendy».

Feci come mi disse e chiusi il cellulare in valigia, calciando quest'ultima sotto al letto proprio nel momento in cui Luke apriva la porta, lasciando passare – la solita fortuna – Wendy. La rossa si guardò intorno spiritata, riservandomi un'occhiataccia assassina che mi fece gelare il sangue nelle vene. «Lo so che lo avete voi. Dov'è il mio cellulare?».

Luke la guardò sorpreso. «Il tuo cellulare? Perché dovrei sapere dov'è il tuo cellulare?», chiese, celando a malapena la sua agitazione. Potevi quasi vedere la sua ansia circondarlo come un'aura.

Wendy sbuffò. «Uhm non so, forse perché ti serve per scagionarti?!», strillò, sbattendo i piedi a terra, «Sei talmente disperato che arriveresti a disfarti di un cellulare pur di non affrontare la realtà o lasciarmi vincere!».

Luke sospirò. «Wendy... quando capirai che ti stai comportando da immatura? Addirittura accusarmi di aver preso il tuo cellulare!», sbottò, facendomi quasi scoppiare a ridere (sul serio, mi trattenni a stento), «Tra di noi è finita mesi fa, non pensi sia arrivato il tempo di voltare pagina invece di continuare a perseguitarmi? Sul serio, mi aspettavo tu fossi più matura di così».

Wendy deglutì nervosa; probabilmente, Luke l'aveva inchiodata. Tuttavia, non si fece sopraffare dalle parole a doppio taglio di Luke e cominciò a scandagliare la stanza in cerca del suo cellulare, dimenticandosi – fortunatamente – di controllare sotto al letto. Quando andò via, arresa ed arrabbiata, mi venne un'idea per cui mi sentii davvero cattivissimo. Ma a mali estremi estremi rimedi, no?

«Dobbiamo scoprire subito quella password», borbottò Luke, fissandomi mentre recuperavo la mia valigia da sotto al letto, «C'è mancato poco che ci scoprisse».

«Mmh – io ho un'idea migliore», borbottai, prendendo il cellulare e correndo verso la finestra. Prima che Luke potesse chiedermi cosa volessi fare io avevo già lanciato l'oggetto incriminato fuori dalla finestra e dalle nostre vite, «E abbiamo risolto il problema alla radice. Non mi ringraziare».

Luke aveva gli occhi sgranati. «Michael, sei un pazzo psicopatico. Hai davvero buttato il cellulare di Wendy dalla finestra?», mi chiese incredulo, avvicinandosi a me.

Io annuii. «Avevi in mente qualcosa di più efficace?».

«Chiedere la password a qualcuno che la conoscesse, magari?».

«Ma andiamo, non sarebbe stato così divertente!».

***

[A/N] Buonasera! Okay, sono consapevole che questo capitolo è davvero davvero corto, ma giuro che non avevo la minima idea di cosa scrivere. Ah, e il prossimo è l'epilogo, so... a lunedì!❤❤

Il mio peggior nemico || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora