2.2 - Alienata con monomania dell'Invidia

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- Michael's pov -



Il viaggio in aereo per arrivare a Berlino sarebbe stato lungo e sfiancante. Luke dormiva già da un po', forse stanco da tutta l'attività fisica a cui l'avevo sottoposto la sera prima e quella mattina, quindi non avevo molto da fare, soprattutto perché quando ero in viaggio non riuscivo ad addormentarmi per niente, troppo impaziente di arrivare o troppo preso dall'ansia che sarebbe successo qualcosa di grave, specie in aereo – questo l'avevo preso da mia madre, che si faceva prendere dal panico ogni volta che facevamo un viaggio con qualsiasi tipo di mezzo. Beh, in effetti io somigliavo, per carattere, molto più a mia madre – per fortuna. Non avrei sopportato di somigliare a mio padre, era un dannato stronzo. Non avrei augurato neanche al mio peggior nemico di somigliare a lui, neanche lontanamente.

Pensare a cose come i nemici mi portò a rivolgere le mie attenzioni a Luke, al momento impegnato a dormire con la testa poggiata sullo schienale della poltrona. Se mi avessero detto che un giorno avrei finito per amarlo in barba alle mie convinzioni e alle promesse che mi ero fatto dopo l'ultima, ennesima delusione, non ci avrei creduto. Avrei riso in faccia a chiunque me l'avrebbe detto – che poi sarebbe stato sicuramente Calum, potevo metterci la mano sul fuoco – e avrei continuato per la mia strada inconsapevole che sarebbe successo sul serio, che alla fine io mi sarei innamorato di quello che consideravo il mio peggiore nemico, che l'impossibile sarebbe stato possibile. Non avevo proprio l'intenzione di innamorarmi, almeno non più dopo ciò che mi era successo nella vita, dopo i fallimenti dei miei genitori, eppure Luke era riuscito a farmi cadere nella sua trappola da cui non avevo ancora trovato via d'uscita – e da cui, a dirla tutta, una via d'uscita non la volevo trovare. Contrariamente a tutte le altre volte in cui ero stato innamorato, con Luke non mi sentivo ingabbiato ed oppresso, mi sentivo libero, protetto, amato sul serio; perché era così, Luke per quanto mi riguardava era l'unica persona che mi avesse mai amato per davvero, non forzatamente, non per secondi fini: lui mi stava accanto perché voleva, e non perché doveva farlo. Non desiderava nient'altro da me come avevano fatto gli altri, ma solo amore, e ciò non poteva far altro che farmi desiderare di averlo accanto per sempre – speravo che l'avrebbe capito, comunque, anche se non gliel'avrei detto mai a voce alta. Forse un giorno l'avrei fatto, ma era un giorno piuttosto lontano.

Ancora con quei pensieri in testa mi alzai dalla mia poltrona, guardando Luke un'ultima volta prima di dirigermi al bagno. Speravo di fare una cosa veloce, di andare giusto in bagno e poi tornare a sedermi accanto a Luke, ma sapevo in cuor mio che non sarebbe andata così per nessun motivo al mondo – sempre perché le cose non andavano mai nel modo in cui speravo. E infatti, poco prima di arrivare alla tanto agognata meta, fui fermato sui miei passi da una certa rossa con il viso furbo, che mi guardava arrabbiata a morte. Ma non potevano chiuderla in casa, i suoi genitori? Dovevano mandarla in gita per forza?

«Signorina McLaren», attaccai bottone, sussurrando per non farmi sentire (visto che molti nell'aereo dormivano beati), «Si può spostare? Dovrei usare il bagno».

Ma Wendy non ne voleva sapere. Infatti, si piazzò davanti a me e incrociò le braccia al petto, guardandomi con sospetto. «Dovrai spostarmi con la forza, brutto bastardo», sputò, arrabbiata, «Tu e il tuo amichetto non l'avete recepito il messaggio? Non vi voglio insieme. Luke è mio».

Alzai gli occhi al cielo. «Senti, una scopata non ti dà diritto di avanzare certe pretese. Luke non ha alcun interesse per te, non ne ha mai avuto. Per lui eri solo una vagina disponibile – e adesso che ha me tu non gli servi più. Ha trovato chi può soddisfarlo al meglio», le sbattei la verità in faccia così, ridendo sornione e convinto di averla in pugno.

Insomma, era una ragazzina. Non mi spaventava così tanto, nonostante Luke la definisse un po' maniaca – beh, di quello me n'ero accorto anche da solo a dirla tutta. A guardarla in quel momento, con lo sguardo spiritato, gli occhi che schizzavano da una parte all'altra e l'espressione contrita del viso, l'avrei paragonata all'Alienata con monomania dell'Invidia di Géricault. Insomma, l'avrei vista benissimo nella serie degli Alienati, con la cuffietta a coprirle i capelli rossi e l'espressione assente del viso, con la luce della monomania negli occhi. Géricault l'avrebbe adorata – beh, in realtà Wendy era un soggetto interessante sotto molti aspetti, sarebbe piaciuta a tantissimi pittori e scultori, e non solo per l'invidia e la rabbia cieca che trasparivano da ogni movimento del suo corpo e dalle espressioni del suo viso in quel momento. Era una ragazza meravigliosa, e avrebbe potuto avere chiunque volesse – motivo per cui non capivo perché fosse così ossessionata da Luke! Evidentemente aveva il pene magnetico, ed in effetti io potevo confermarlo. Non se la cavava tanto male a letto...

«Lo sai che si stuferà di te. Lo fa sempre – e con te lo fanno tutti. O sbaglio, signor Clifford?», borbottò Wendy, distraendomi sui pensieri poco puri che stavo facendo riguardo al misterioso fascino di Luke, «Stai sicuro che perderà lentamente interesse, magari rendendosi conto che al suo fianco vuole qualcuno capace di tenergli testa, qualcuno bello quasi quanto lui. E questo qualcuno non sei tu, per niente».

Alzai un sopracciglio. «Ah, e chi saresti, tu? Per prima cosa, io tengo testa a Luke benissimo. E secondo, tu sei una ragazzina. Cosa ti fa pensare che preferisca te a me? Eri solo un giocattolo per lui, e lo sai meglio di me. Luke ama me, me l'ha detto più di una volta. A te l'ha mai detto?», sbottai, sorridendo sornione quando vidi Wendy finire nel panico e cominciare a torturarsi le mani. Aspettai a cantare vittoria, però, perché sapevo che Wendy non mi avrebbe ceduto l'ultima parola tanto facilmente.

E infatti, dopo un'iniziale confusione tornò all'attacco, stavolta sfoderando le sue armi preferite – il ricatto e la paura. «Lo sai che se non fate ciò che vi dico, io rovinerò le vostre vite. E comincerò da Luke: ho ancora i suoi nudes e i suoi messaggi sul cellulare, non ci metto niente ad inviarli ai miei genitori o di fare il suo nome a qualcuno – e sai cosa succede, le voci corrono, si diffonderebbe in due secondi», disse sorridendo malefica e cominciando a spaventarmi sul serio. Aveva usato il tono di chi aveva sul serio la vittoria in tasca. E in un certo senso l'aveva.

Cercai di riguadagnare terreno. «Non lo faresti. Tu vuoi Luke, non vuoi che finisca in galera o lontano da te», borbottai poco convinto, ottenendo una risata sguaiata da parte di Wendy. Ormai aveva vinto, e il mio nervosismo non faceva altro che confermarlo.

«Me ne farò una ragione se finisce in galera, meglio lontano da tutti che lontano solo da me», sbottò, scostandosi i capelli dalle spalle, «E comunque, non l'ho fatto ancora perché vi ho dato un ultimatum. Questa gita è l'ultima occasione di Luke, se ci tiene alla sua vita, verrà da me e farà ciò che dico io. Altrimenti... Beh, comincia a dirgli addio. Spero ti sia piaciuta questa breve permanenza sul suo pene», aggiunse, facendomi un ultimo sorriso prima di andare via, camminando sicura di sé.

Adesso potevo dire di avere davvero paura, ma non volevo – e non potevo – demordere. La partita era appena iniziata, e fino all'ultimo fischio l'esito non si poteva conoscere. Avrei fermato Wendy costasse quel che costasse, non avrei di certo rinunciato all'unica persona che volevo davvero per colpa di una ragazzina viziata!



***



[A/N] Hey!

Okay, la puntualità non è proprio il mio forte, credo che adesso voi lo sappiate. E il capitolo non è proprio uno dei migliori, ma tutto sommato non è da buttare (insomma, almeno credo). La partita è appena iniziata, e chissà chi vincerà - Wendy, o Michael? E Luke dovrebbe cavarsela, o in fondo se lo merita? Okay, se devo essere sincera credo che un po' avrebbe dovuto aspettarselo, certo non che Wendy facesse quelle accuse su di lui, ma avrebbe dovuto sicuramente capire che portarsi a letto una tua alunna non avrebbe portato a nulla di buono - insomma, si è messo nella merda da solo ahaha. Riuscirà ad uscirne? E' tutto da vedere. E lo scoprirete molto presto!

Anyways, ci vediamo più tardi con l'ultimo aggiornamento, che segna più che altro l'inizio della fine - ci credete che questa storia sta volgendo al termine? Dio. Mi mancheranno sti due AHAHAHAH a dopo! 



PS: a me la serie degli Alienati di Géricault ha sempre fatto paura, mi perseguita nel sonno - molto meglio la zattera della Medusa, sì ahahaha

Il mio peggior nemico || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora