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Mi sono appena resa conto che wattpad aveva annullato la pubblicazione di questo capitolo, scusate per l'inconveniente 😅

-Solo i vincitori sono autorizzati a vivere, questo mondo è spietato per questo.-
(Mikasa)

È un'abitudine sbagliata la nostra, quella di appoggiarci a qualcosa o a qualcuno, eppure non riusciamo a farne a meno e in fondo le cattive abitudini non sono facili da perdere. Potrei farne svariati di esempi, ma per ora ne elencherò solo uno.
Riguarda noi, riguarda chiunque:
siamo inevitabilmente attratti da ciò che costituisce una nostra probabile rovina. Quando vediamo qualcosa di pericoloso, lo desideriamo, vogliamo provare l'adrenalina, il desiderio, tutte quelle emozioni che si reprimono sempre. Basta trovare scuse, meglio dirlo una vola per tutte: ci feriamo da soli, con ogni parola, con ogni gesto, con ogni breve contatto e con ogni sentimento che proviamo.
Non avete mai pensato di vivere senza emozioni? Forse qualche volta vi è capitato, forse quando eravate talmente distrutti da desiderare che tutto sparisse, forse mai. Eppure, per quanto possibile, sarebbe ingiusto per noi stessi, sì, perché ognuno di noi merita di amare, di soffrire, di provare una felicità assurda e di sprofondare nell'assoluta infelicità, di essere ciò che si è in pratica.
Sarebbe stato come vedere il mondo in bianco e nero pensò Rey, mentre osservava il paesaggio calmo che li circondava. I fiocchi ghiacciati scottavano, sembravano lasciare una cicatrice ogni volta che si scontravano con la loro pelle gelata.
Il silenzio era così pesante, quasi minacciasse di inghiottire tutti e di riempire l'aria di tensione.

Le rovine della base 2 trasformavano il paesaggio completamente. Di solito gli alberi che la circondavano davano un senso di quiete, anche il freddo era quasi calmante, ma adesso c'era solo il suono del vento, simile alle urla di coloro che erano su quel pianeta. Era tutto cenere, polvere grigia che si mischiava a quei fiocchi bianchi che turbinavano attorno a loro.
Era una giornata scura, il cielo era di quelli che stanno a metà tra il nuvoloso e il bel tempo, dando l'impressione di essere testimone del conflitto tra queste due cose opposte. Era un continuo mischiarsi di nuvole chiare e scure, e il sole, questo appariva e scompariva con sempre più distanza tra una comparsa e l'altra, quasi scandisse un conto alla rovescia.
Non si capiva l'ora, ma doveva essere sera, la luce, da quando avevano messo piede su quel terreno freddo e ricoperto di un sottile strato ghiacciato, non aveva fatto altro che sbiadire sempre più e adesso stava svanendo quasi del tutto.

Stavano lì, in fila, ognuno vicino alla propria nave a parte i piloti degli Ala-X, che erano già pronti a partire.
Stettero immobili quando il primo sibilo giunse, sembrò provenire dal vento, ma poi videro le ombre scure farsi strada tra le nubi e la neve scurirsi sotto l'ombra dei vascelli del Primo Ordine.
Dapprima si udirono dei suoni metallici rompere il silenzio e raggiungere i ribelli, molti si sentirono presi da una stretta, una di quelle che ti stritola, che ti blocca il respiro per pochi secondi, attimi che sembrano un'eternità mentre aumentano i battiti e ogni tuo pensiero si annulla prima di inspirare ed è lì che devi iniziare a correre. Corri, non provare a fermarti, corri e devi trovare anche un solo motivo per continuare la corsa. Lo puoi trovare, potrà essere inaspettato, forse all'inizio lo rifiuterai, ma c'è sempre un motivo e il loro era legato alla libertà, ad un'idea di pace bramato così tanto a lungo che ormai sembrava un'utopia.

Rey non resistette, afferrò la mano di Ben e sembrò stringerla con troppa forza, tanto che anche lui si sentì in dovere di ricambiare la stretta, ritrovando così le loro dita impossibili da districare.
C'erano ancora così tante cose a cui pensare, ma lei fece di tutto per liberare la mente. Girò lievemente la testa verso Ben e si sorprese che lui avesse fatto lo stesso, come sa da un ultimo sguardo dipendesse la loro sopravvivenza. Durò pochi secondi, ma quando allontanò gli occhi dai suoi si sentì più sicura. Ma non lasciò la sua mano, l'avrebbe fatto all'ultimo secondo, prima di non essere più sicura di poterla stringere ancora.

Don't be afraid  _=Reylo=_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora