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Vi era una confusione muta da parte di entrambi, gli occhi facevano fatica a rimanere aperti, le mani deboli nel pugno in cui erano chiuse.
La situazione era assai strana.
In realtà avrebbe dovuto svoltare a destra, ma aveva proseguito il corridoio fino in fondo, poi era sceso di alcuni ponti, non ne sapeva il motivo, si era semplicemente ritrovato in quella situazione. E voleva andarsene, voltarsi e non vederla mai più, ma invece era bloccato lì. Passò così i primi minuti: in silenzio e muto.
Poi si disse che non poteva resistere ancora a lungo, non senza qualcosa che lo spingesse ad andare avanti.
Non aveva bisogno di quella forza opprimente in cui si era rifugiato, non ora, ma era difficile, temeva di crollare prima di poterne uscire. Contro ogni logica impostagli da sé stesso decise di provare, non aveva più molto su cui contare, e affidarsi al Lato Oscuro non lo avrebbe aiutato. Si era lasciato andare e ormai non poteva tornare indietro, soprattutto per il fatto che se lo avesse fatto, se avesse provato a tornare al punto di partenza, avrebbe solo peggiorato le cose.
Fece scivolare le mani sul tessuto del suo mantello e le appoggiò ai lati di quella superficie fredda e metallica che copriva il suo volto. Gli pareva di star soffocando.
Quando la tolse non la scagliò da qualche parte come Rey si sarebbe aspettata, ma mollò la presa, questa scivolò dalle sue mani e cadde a terra, il volto stanco rivolto verso di lei.

Rey l'aveva guardato impassibile, ma ora non poteva essere del tutto indifferente a lui. Lo conosceva, non direttamente, ma sapeva abbastanza, forse più di chiunque altro, da capire che ormai era vicino al crollo.
Era entrato con passi silenziosi e le si era fermato di fronte, non accennando a fare altro se non rimanere lì fino a che non sarebbe stato troppo distrutto da caderle davanti agli occhi.
Poi se ne era resa conto: non stava solo inciampando nei suoi stessi passi, lui non era più in grado di camminare.
Questa volta aveva tolto veramente la maschera.
L'aveva guardato e non poteva non far nulla. Si sentiva attratta da tutta quella distruzione, ora lo capiva, era stata troppo concentrata su sé stessa, su ciò che la feriva e adesso, trovandosi di fronte a lui era troppo soggetta alla sua influenza: la attraeva, non riusciva a non provare nulla, era stanca di reprimere tutto.

-Avevi ragione, su ogni cosa.- le parole stentavano a farsi strada, qualcosa stava ancora cercando di bloccarle.
Si sentì strano, completamente convinto di non sapere cosa stesse facendo, perché lo facesse.
-Non posso andare oltre, e non so cosa fare, cosa dire. So solo che sto per affogare e non posso riemergere. Ed è colpa tua, solo tua. Tu e i tuoi stupidi pensieri.Li sento, costantenente.- mentre parlava gli occhi si arrossavano, un lieve tremolio percorse il suo corpo; con difficoltà riprese a parlare -Mi stanno distruggendo, e non mentirmi, io so cosa succederebbe se cercassi di fermarli, ma non ci riesco a zittirli, non sono in grado di farlo.-
Continuava a guardarla e si sentiva sempre più spinto verso il basso -....Perché non ci riesco?-
Le parole rimasero nell'aria per qualche secondo prima che Rey facesse qualcosa apparentemente senza senso.
Inaspettatamente si mosse verso Kylo Ren facendo qualche passo in avanti, ma non osò avvicinarsi troppo. Perchè avrebbe dovuto aiutarlo? Non lo sapeva, ma in un certo senso non voleva lasciarlo solo com'era successo a lei.
Alzò lentamente una mano verso di lui, gli sfiorò una guancia e la fermò a poca distanza dalla testa.
Cosa stava facendo? Perché il fatto che fosse così vicina lo faceva sentire così vulnerabile? Poi si sentì come sospeso nel vuoto, sembrava che il pavimento si stesse sgretolando sotto i suoi piedi. Sentiva freddo ovunque, come se fosse circondato dal ghiaccio. Qualcosa gli stava pesando addosso, cercava di schiacciarlo.
-Debole!- un'eco si diffuse intorno a lui, una voce profonda a rabbiosa aveva pronunciato quella parola.
Ora capiva: adesso non poteva più fare quel passo indietro, era giunto al limite ormai.
E quella forza che lo stava spingendo a crollare stava per riuscire nell'intento. Gli girava la testa, tutto era confuso.
Si sentì distrutto, mentalmente e fisicamente, stava per cadere, ma non lo fece, qualcosa non glielo permise.
Era strana come sensazione, improvvisamente non sentì più nulla se non due braccia strette che lo sorreggevano.
Non era stato un gesto istintivo, ma neanche qualcosa di volontario...doveva farlo, aiutarlo, non sapeva perché.
Il suo respiro spezzato da qualche singhiozzo inutilmente represso per molto tempo stava facendo tremare anche lei.
Non si volle muovere, sentire la sua ombra su di sé era confortante e contemporaneamente pesante e in grado di farle perdere l'equilibrio.
Avvertì uno spostamento vicino al suo fianco e si ritrovò imprigionata tra le sue braccia, forti nonostante tutto.
Ma entrambi non riuscivano a capire cosa stesse succedendo. Non potevano dire ne fare nulla, il silenzio era tutto ciò che serviva: il respiro pesante di lui e quello leggero di lei echeggiavano nell'aria.
Cosa non riusciva a capire?
Perché era lì? Perché tutto appariva così tremendamente giusto e sbagliato allo stesso tempo? Perché senza di lei sarebbe crollato definitivamente?
La sua mente era piena di domande senza apparente risposta.

Ma cosa sarebbe successo ora?
Rey non voleva pensare alle conseguenze per una volta, si limitò a stringere di più le braccia, temendo di vederlo cadere ancora, perché, senza motivo, non voleva questo, non voleva che toccasse il fondo. Si sentiva responsabile di tutto, di come aveva perso gli amici in tutte quelle stupide battaglie, di essere così debole all'esterno e così forte dentro, di essere stata così cieca da non accorgersi del fatto che piano piano stava affondando anche lei e, contro ogni principio che si era imposta, doveva sostenerlo.

Ed entrambi lo sapevano, senza motivo, lo sentivano: non potevano più scappare, nascondersi, la forza con cui si stavano trattenendo sul bordo del precipizio era forte, difficile da spiegare, difficile da distruggere.

Don't be afraid  _=Reylo=_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora