Capitolo 6

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"Tess", sussurra con voce roca.

"Cosa vuoi Harry?" Inaspettatamente il mio tono di voce si alza.

"Voglio parlare, voglio poterti spiegare", sospira alzandosi dalla scrivania e facendosi più vicino.

"Sarebbe meglio mantenere le distanze per ora", respiro ancora una volta per far cercare di far diminuire i battiti del mio cuore ma non funziona per niente, il cuore sembra come impazzito. "Sono qui solo per un colloquio di lavoro non per parlare di ciò che è successo nel nostro passato", i suoi occhi sembrano delusi dalle mie parole, ma prima che possa capirci qualcosa si gira e si va a sedere sulla sedia dietro la scrivania.

"Bene, come spero tu abbia capito io sono il capo della casa editrice", accavalla le gambe tra di loro ma poi si agita sulla sedia e lascia perdere. "Ho parlato con il signor Walker e mi ha parlato delle tue abilità", sorride leggermente con sguardo perso, forse ricordando il loro incontro.

"Perché sorridi?" Maledetta lingua biforcuta. Mi mordo l'interno guancia quando lo vedo alzare il capo e scrutarmi lentamente con quei suoi occhi chiari, abbasso il capo incapace di sostenere quello sguardo. Come diavolo è possibile che a distanza di sette anni il mio cuore batta ancora più forte per lui?

"Speravo davvero tanto che tu me lo chiedessi", un suono proviene dal suo iphone, sembrerebbe un messaggio, ma lui non sembra farci caso perché non fa altro che guardare verso di me. "Mi ha parlato della tua lingua biforcuta che non fa altro che fare domande, a volte più del previsto", si riferisce a quando molte volte dovevo intervistare qualcuno e in quel momento mi sorgevano delle domande che ponevo ugualmente nonostante dovessi seguire una scaletta e nonostante dopo averle fatte qualcuno mi avrebbe rimproverato.

"E' solo curiosità", mi giustifico subito senza dar troppo peso alla cosa.

"Sono contento che tu sia rimasta sempre e solo te stessa, avevo paura che qualcosa ti avesse cambiata, ma comunque, date le tue abilità ho deciso di assegnarti un lavoro d'alto livello", prende dei fogli in mano e li sfoglia, poi alza lo sguardo. "Siediti", dice riportando poi lo sguardo sui fogli che ha in mano.

Mi siedo sulla sedia di fronte a lui. "In che senso d'alto livello?" Solleva lo sguardo e sorride. Perché ho la sensazione che ciò che dirà non mi piacerà per niente?

"Sarai la mia segretaria e lavorerai qui nel mio ufficio, con me", le fossette si intravedono sul suo viso mentre sorride ancora di più.

Boccheggio e penso a cosa dire, ma il problema è che non c'è niente da dire in questa situazione, mi verrebbe solo voglia di tirargli un ceffone per fargli cadere quei meravigliosi e bianchissimi denti. "La tua segretaria, davvero?"

"Sì, devi solo firmare se lo vuoi", non so precisamente perché dopo faccio ciò che faccio, forse perché i suoi occhi mi pregavano di farlo o forse perché ne ho bisogno, so solo che dopo prendo la penna che mi sta porgendo e firmo.

Qualcuno bussa nello stesso momento in cui porgo il foglio ad Harry.

"Avanti", dice Harry guardandomi negli occhi mentre prende il foglio e lasciando sfiorare le nostre mani, a quel contatto vari brividi percorrono il mio corpo e le dita sfiorate sembrano bruciare.

"Salve signor Brown, volevo parlare un momento da sola con lei", civettuola una donna. Mi volto a guardarla e istintivamente le mie labbra si piegano in una smorfia. E' bella da far paura, alta e magra, sembrerebbe persino una modella, ha i capelli neri perfettamente lisci che le ricadono sulle spalle, un vestito talmente tanto corto e attillato che risalta ogni curva del suo corpo e che lascia a desiderare poco all'immaginazione ed infine ha dei tacchi che sembrano per lo più trampoli.

Baci proibitiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora