Capitolo 25

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Dopo aver girato tre volte per cercare un misero parcheggio, finalmente un uomo decide di andarsene e lascia lo spazio libero. Parcheggio la macchina ancor prima di un'altra che stava cercando di fregarmi il posto. Adesso che se li faccia lei tre giri per il parcheggio.

Scendo chiudendo la sportello avviandomi verso il pianerottolo di casa, piegandosi a terra quando noto una lettera dinanzi alla porta per raccoglierla. Impaziente infilo la chiave nella serratura tentando di aprirla per poi precipitarmi sul letto per leggere le righe scritte da Harry.

Lancio le chiavi della macchina di Chantelle sul tavolo dirigendomi con passo felpato verso la mia camera. Mi metto comoda stendendomi a pancia in giù scalciando con i piedi sfilandomi le scarpe facendole ricadere poi con un tonfo a terra. Sono troppo curiosa di vedere cosa questa volta lui abbia da raccontarmi. Accarezzo la lettera aprendola poi immergendomi nella sua scrittura ordinatamente bella.

5 gennaio 2011
Sono ancora io. Ci sto ormai prendendo l'abitudine a scriverti, mi piace raccontarti le mie cose anche se non le saprai sin da subito.
Ho passato tutta la notte di capodanno a riflettere sui miei errori. Anche se ormai è troppo tardi, ti chiedo scusa per non esserti stato vicino, in poche parole: per non essere stato ciò che volevi tu. Quella sera, ho messo le cuffie nelle orecchie e ho ascoltato un sacco di canzoni sdolcinate che solo a scrivertelo adesso, mi fa sentire in un certo senso "stupido". Grazie ai social riesco a seguirti e sapere alcune cose di te, ovviamente pubblicando quelle foto in discoteca vuoi far credere a tutti di essere felice e spensierata, ma non lo sei. Fingi di essere forte e dura con tutti, ma attendi solo che qualcuno possa difenderti e stringerti tra le sue braccia per portarti al riparo. Quel qualcuno che vuole portarti al riparo voglio essere io. Solo ed esclusivamente. Io.
Dopo un po', ho bevuto cinque bottiglie di birra per dimenticarti, ma eri sempre lì, un puntino fisso nei miei pensieri e desideri. Voglio viverti, voglio averti, voglio baciare le tue labbra rosee e sentire le tue braccia far pressione sul mio petto. Per favore, dacci un'altra opportunità, dacci tempo per capire e permettimi di amarti.
Piccola, non c'è cosa più bella di te e me insieme. Buona notte tesoro mio, spero che tu mi stia sognando ogni notte così come accade a me. Mi manchi.

Con affetto,
Harry.

Non riesco nemmeno a trovare parole per descrivere tutto ciò. Mi è capitato di pensarlo più di qualche volta e il suo pensiero mi dava fastidioso, proprio per questo decidevo di andare in discoteca e divertirmi, mi serviva qualcosa che non mi facesse pensare a tutta quella merda, ma era impossibile non farlo.

Mi alzo dal letto andando in cucina, ma il suono del cellulare mi fa fermare nel corridoio. Lo prendo dalla tasca posteriore dei jeans e apro la schermata. È Harry.

Dimmi di sì se adesso ti invito a cena.

Un sorriso enorme compare sul mio viso. Neanche per sogno, odio quelle pose fini e troppo perfette.

In un attimo arriva la sua risposta. Non ho detto che saremmo andati a cena fuori. Vieni a casa mia.

Un unico pensiero mi balena per la testa: cosa indosso? Solo se non tenterai di stuprarmi.

Entro in cucina ed apro il frigorifero prendendo la bottiglia d'acqua. Il telefono emette un trillo. Tesoro, è difficile dirti che non proverò a stuprarti, sai bene che resisterti non è facile così quanto non lo è resistermi. Porta anche le robe di ricambio per domani perché dormirai con me. Puoi anche venire senza robe. ;)

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