Capitolo 17

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"Cosa ci fai tu qui?" Sono sorpresa di ritrovare mio fratello davanti ai miei occhi, solitamente prima di venire a trovarmi mi avvisa, quindi sono confusa di vederlo qui davanti a me. Da poco più di due anni si è stabilizzato a Greenwich, ha aperto un'agenzia di modelle di alto livello, lavora sodo ed è uno dei migliori a fare fotografie. Crea tantissime riviste di moda al mese, il numero di modelle è molto vasto. Ha modelle tutte diverse dalla bionda alla bruna, da quella con gli occhi chiari a quella con gli occhi scuri. Ha tantissime rappresentazioni di modelle differenti tra loro. Sulla copertina delle riviste compare sempre la solita scritta: La bellezza è molto vasta in ognuno di noi. Ancora adesso mi sembra assurdo che lui abbia avuto tanto successo, ma nonostante tutto sono felice per lui, dopotutto anche se è sempre stato un vero rompi bussole sono orgogliosa di ciò che è diventato.

"Devo dirti una cosa importante", inizia a torturarsi le mani mordendosi forte il labbro guardando a terra davanti a sé.

Gli prendo le mani tra le mie accarezzandogliele dolcemente. "Cosa c'è che non va?" Il suo comportamento è davvero strano, non l'ho mai visto così tanto agitato in vita mia e la cosa mi mette terrore.

"Meglio parlarne in un posto più appartato, ti aspetto fuori", si fa largo tra la folla senza attendere ulteriore risposta.

"Vuoi che ce ne andiamo adesso?" Chiede gentilmente Harry. In questo momento vorrei odiarlo, ma se dovessi sapere qualcosa di brutto da mio fratello non saprei da chi altro andare per piangere ed essere consolata da quelle sue possenti e protettive braccia.

"Se non ti dispiace sì, ho bisogno di sapere cosa preoccupa così tanto Jason", niente mi passa per la testa adesso, tranne che una possibile cosa che abbia potuto fare mia madre anche se esattamente non so bene cosa. Quando me ne stavo andando di casa dopo l'incidente, lui ha deciso di raggiungermi mettendo fine anche ai suoi rapporti con la mamma. Lei stava cercando di accettare che me ne andassi io, ma dopo aver visto il suo figlio 'preferito' venire con me è andata su tutte le furie diventando una persona completamente diversa. All'inizio io vivevo con Jason a Greenwich in un piccolo appartamento con una camera da letto, il salotto, il bagno e la cucina. Se non ricordo male sarebbe dovuta essere di sessanta metri quadri. Io ovviamente mi ero sistemata per un po' sul divano-letto di dentro al salotto e, ahimè, era molto scomodo!

"Certo, andiamo, non preoccuparti, ti capisco", prende la mia mano incastrandola saldamente alla sua. Si avvicina a Eric e gli sussurra qualcosa all'orecchio. A sua volta Eric dice qualcosa a Cris e poi entrambi si dirigono verso il nostro tavolo. "Eric sta prendendo le nostre cose e sta pagando il conto, noi raggiungiamo tuo fratello."

Si fa largo tra i corpi sudati come pezze d'acqua e l'odore di sudore mi fa rivoltare lo stomaco, alcune persone puzzano di qualcosa che ha a che fare con l'acido per quanto forte di sente.

Una coppia si struscia come se non ci fossero tante persone in questa sala e nel modo che io, se solo dovessi farlo, di sicuro lo farei in camera da letto e non qui. Lui le lecca la pelle scoperta del collo e lei sorride radiosa, sembrano una giovane coppia e di sicuro non avranno più di vent'anni. Solitamente gli uomini si mostrano così attaccati alle loro donne solo quando sono agli inizi di una relazione, io ho sempre notato questo in tutta la gente che incontravo, passati un paio di anni tendevano a distaccarsi dedicandosi a guardare altrove e iniziando a non prestare attenzione a cosa realmente desiderava la donna al loro fianco. Non ho mai creduto che l'amore fosse qualcosa di straordinario, da una parte sì, era la cosa più bella del mondo perché ti faceva sognare, ma solo fino a quando la fiamma non si sarebbe spenta. Mi chiedo, come si fa a far rimanere la fiamma accesa?

Harry mi tiene la porta aperta attendendo di uscire subito dopo che lo avessi fatto io da vero gentiluomo. Usciti fuori si chiude la porta alle spalle e il vento mi colpisce in pieno volto scompigliando i miei capelli e facendoli finire sul mio viso nonostante io cerchi di portarli dietro un orecchio.

Con lo sguardo cerco di trovare mio fratello e lo ritrovo con il cellulare in mano poco più avanti appoggiato allo sportello della sua auto nuova di cui da qui non riesco a capire bene di che modello si tratti.

Due delle guardie mi squadrano da capo a piedi con sguardo gelido e inquietante, i loro lineamenti sono duri e non riesco persino ad immaginarli sorridere perché non sembrano dei tipi sorridenti e simpatici, ma solo blocchi di ghiaccio.

Se loro mi sembravano in quel modo, io come sarei sembrata alla gente con questo mio insolito e leggermente arrogante caratterino?

Arrivata dinanzi a mio fratello che estrae una sigaretta dal pacchetto portandosela alle labbra ed esito sul da farsi.

Si accende la sigaretta e sospira tirandone un lungo tiro facendo uscire denso il fumo attorno a noi. L'odore di sigaretta è leggermente sgradevole anche perché è da un bel po' che non ne fumo una.

Quando noto che continua a perlustrare il posto senza rompere il silenzio decido di farla finita. "Cosa diamine ti è successo, Jason?" Sussulta e riporta il suo sguardo nel mio, i suoi occhi sono leggermente velati di lacrime e se solo sapessi cosa gli sta succedendo potrei consolarlo come si deve, ma non fa che rimanere in silenzio. Harry dietro di me sospira, forse anche lui ha capito che qualcosa di importante sta sconvolgendo mio fratello anche se non sappiamo bene cosa.

Appena termina la sigaretta gli scappa un singhiozzo per il pianto, al che non riesco più a resistere e gli cingo il collo con le braccia tentando di consolarlo il più possibile. "Non ci riesco, Tess. Non credo di essere pronto a questo." Piange ininterrottamente sulla mia spalla come un piccolo bambino che teme di non vedere mai più la sua mamma. Gli accarezzo la schiena tentando di rassicurarlo in qualche modo.

Ammetto che vedere mio fratello in questo stato mi fa male, non l'ho mai visto piangere in tutta la mia vita quindi adesso che siamo grandi abbastanza mi sento un po' impacciata quando lo abbraccio, non lo abbiamo mai fatto, dopotutto non facevamo che rincorrerci per la casa come cane e gatto e a malapena ci sfioravamo, nemmeno per sbaglio.

"Qualunque cosa sia, io sono qui", mi sento di dirgli almeno questo come rassicurazione.

"Tesa, è una cosa nuova per me, sono rimasto sconvolto quando l'ho saputo", ha la voce rauca per il pianto.

Si alza dalla mia spalla e asciugandosi le lacrime mi guarda negli occhi e poi distoglie lo sguardo mentre si concentra a guardare per terra imbarazzato. "Diventerò padre."

Il fiato mi manca subito alla gola, non credevo che potesse essere questa la notizia, da una parte c'era da aspettarsela una reazione simile da parte sua.

Nonostante le lacrime che ha versato io lo sapevo, lo sentivo, sarebbe stato un buon padre anche se adesso diceva di non essere pronto.





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