9. CERCARSI

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Il mattino seguente Hermione venne bloccata e importunata prima da Harry e poi da Ginny.

Il suo migliore amico l'aggredì dicendole che era un grosso errore iniziare una 'frequentazione' con Malfoy, mentre la sua migliore amica le chiese dettagli piccanti sulla sera precedente.

La bruna aveva sempre saputo che Ronald Weesley non era il massimo della discrezione, ma questa volta aveva davvero esagerato.

Darla in pasto ai suoi amici, spettegolando su quello che era successo, o meglio, che non era successo con Draco, era troppo.

A metà mattinata decise di affrontare il rosso e di chiarire la situazione.

"Ron possiamo parlare?" chiese calma e pacata.

"Come no! Dimmi!" rispose gentilmente lui.

"Non qui, preferirei parlarti lontano da occhi e orecchie indiscrete" continuò Hermione avviandosi verso il piano superiore.

Quando i due ragazzi furono nella stanza della grifoncina, lei iniziò:"Senti Ron, riguardo ieri sera...io volevo..."

"Herm tranquilla non mi devi dare alcuna spiegazione. Sono molto felice che tu abbia spostato i tuoi interessi su Malfoy. Chiariamo, lui non mi piace, ma sono felice che tu non abbia sofferto nel vedermi con Pansy" la interruppe Ron, facendo capitolare la situazione.

Hermione irritata dalla stupidità e dalla faccia tosta di Ron si infervorò:"Primo: non avevo nessuna intenzione di darti spiegazioni, perché non te ne devo! Secondo: non so cosa ti dà il diritto di pensare che ti morissi dietro. Tu piacevi a me, quanto io piacevo a te e se non ricordo male sei stato solo tu a dire 'ti amo' alla sottoscritta e non il contrario. Terzo: quello che faccio della mia vita e con chi, non sono affari tuoi e per questo non sei autorizzato a spiattellare i fatti miei ai quattro venti!"

Il rosso rimase interdetto per qualche secondo e poi sbuffando replicò:"Forse sei ancora stanca e scossa per la tua reclusione, ma questo non ti dà il diritto di trattarmi male. Io non ho sbagliato né a preoccuparmi dei tuoi sentimenti, né a rivelare ad Harry e a Ginny della tua tresca con Malfoy"

La strega alterata per la superficialità di Ron, si diresse verso la porta e prima di uscire sbottò:"Sei un emerito idiota!"

Herm andò a rintanarsi nella stanza di Sirius, che dopo la sua morte non era stata più toccata e iniziò a piangere disperata.

Mentre piangeva una voce gracchiante cominciò ad urlare e a sbraitare. La bruna si rese conto che appeso nella stanza di Sirius c'era il quadro della Signora Black che, come aveva notato al suo ritorno a Grimmauld Place, era stato rimosso dall'ingresso.

Rimase pietrificata a sorbirsi le grida e gli insulti della patriarca, finché Malfoy non entrò nella stanza con la bacchetta sguainata.

"Vecchiaccia cos'è tutto questo baccano?" urlò il biondo scocciato.

Hermione si asciugò in fretta gli occhi e mormorò:"E' colpa mia, non sapevo che il quadro fosse stato spostato qui"

Malfoy le lanciò uno sguardo enigmatico e poi voltandosi verso la zia Black tuonò:"Non voglio più sentire volare una mosca in questa stanza, intesi!? E' solo grazie alla mia generosità se non sei stata mangiata, quindi vedi di stare zitta e di non farmi pentire della mia scelta"

Stranamente l'altera discendente dei Black, guardò il nipote spaventata e si allontanò dal quadro senza dire una parola.

"Allora Mezzosangue, cosa ci facevi qui e perché stavi piangendo?" domandò Draco serio.

"Volevo stare un po' da sola e non stavo affatto piangendo" tentò di mentire la grifoncina.

"Prenderò la tua risposta per buona. Adesso però vai in bagno a lavarti il viso e poi scendi nel seminterrato, sto facendo una pozione molto complessa ed ho bisogno del tuo aiuto" ordinò la serpe distaccata.

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