1. Trasferimenti

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POV. A.O.I.

Dal capitolo precedente: "A.O.I. dalla prossima settimana ci trasformo in città. Mi hanno spostato la sede di lavoro. Prepara la tua roba".

Ricevuta la notizia di mio padre corsi in camera mia. Dovevo riflettere.

La mattina dopo presi il cellulare per chiamarlo.

Vi chiederete chiamare chi? Semplice il mio migliore e unico amico. Lui rispose dopo un paio di squilli.

-Pronto.-
-A.K.A.!-
-TI ho detto più di una volta di non chiamarmi così.-
-Non è il momento delle lagne. È successa una cosa terribile.-
-Calma, calma, calma. Non gridare al telefono dopo avermi appena svegliato.-
-Scusa.-

Lo sento parlare con qualcuno e poi rivolgermi di nuovo attenzione.

POV. Alf.

> Pum.

-Svegliati e rispondi.- dice buttandosi giù dal letto Zeem. Lui sta nella camera accanto alla mia. Inizialmente non lo considero.

>Pum.

-Rispondi tu o lo farò io.- Capisco che guarda lo schermo del mio telefono. Per poi ripete la domanda che mi ha già fatto decine di volte e che ormai è diventata un assillo : -Chi è A.O.I.? E perché lei ti chiama a quest'ora?-

>Pum.

-Se non rispondi tu, allora posso rispondere io, alla chiamata, e chiedere a lei.- dice tutto in una volta. Ma quando pronuncia quelle parole, io spalancato gli occhi e cerco di afferrare il telefono ma non faccio in tempo: risponde lui.
-Pronto-

Sento che lei risponde con quel soprannome che gli ho ripetuto più volte di non usare. Zeem sente la risposta ma non lo lascio parlare che mi riprendo il telefono e rispondo come mio solito:

-TI ho detto più di una volta di non chiamarmi così.-
-Non è il momento delle lagne.- Zeem sente la risposta è ridacchia nessuno si rivolge cosi a me sono pur sempre il figliolo dell'alpha.

-È successa una cosa terribile.-
-Calma, calma, calma. Non gridare al telefono dopo avermi appena svegliato.-
-Scusa.-

Vedo Zeem con una espressione beffarda in volto.

-Che vuoi?-
-Niente.-
-Zeem...-
-Che succede? Ci sei? Tutto a posto A.K.A? Non ti sei arrabbiato per averti svegliato?-
-Non preoccuparti Alf.... O meglio A.K.A.- ridacchia e mentre esce dalla mia stanza continua: -Ne parliamo dopo.-
-A.O.I. dimmi ci sono. Cosa è successo di terribile?-
-Mio padre verrà trasferito di lavoro, in città. Devo trasferirmi in città! Ho paura. Molta paura!-
-Calmati. Ovunque ti trasferisci ci sono sempre io qui.-
-Lo so ma... ho comunque paura.-
-Allora fammi riflettere. Dove vi trasferite?-
-Non lo so. Glielo chiedo.-

La sento andare a parlare con qualcuno, suo padre. Poi torna a parlare al telefono con me: -Allora?-
-A Roma.-
-Ne sono felice.-
-COSA!?! TU SEI FELICE DELLA MIA SCIAGURA!?!...- Non la lascio finire.
-Calmati. Sono felice perché io vivo a Roma.-
-Su.. Sul serio.-
-Si. Quindi non sarai sola ci sarò io.-
-M..ma... Grazie.-

Sento un rumore dell'altro capo del telefono. Poi la sento parlare.

-Cosa!?! Papà, io dovrei andare in una scuola pubblica?-Grazie al mio udito sento il padre che gli risponde: -Si. Tu andrai in un liceo pubblico. E sappi che potrai sceglierlo da sola, non voglio importi anche questo.-

La sento che sta per parlare, ma io la interrompo.

-A.O.I. calma ascoltami.-
-Papà vai via ho bisogno di tempo.-
-Dimmi A.K.A.-
-Potresti venire nella mia scuola. Cosi non sarai sola. E soprattutto voglio rivederti è da troppo che non ci vediamo. Per colpa... di alcuni imprevisti che ci sono in famiglia.-
-V..va bene.-

Continuiamo a parlare per un po'. Poi attacco e mi dirigo giù a fare colazione.

-Allora mi dirai prima o poi chi è questa A.O.I.?- Zeem.
-Sei geloso?- Ridacchio.
-Solo di tuo fratello.- risponde dando un braccio a Tero che si è appena seduto.
-Che è questa accoglienza improvvisa.- Gli sorride. Poi si rivolge a me - Allora chi è che ti ha chiamato di prima mattina.-
-Secondo me è stata questa fantomatica A.O.I.- dice mia sorella anche lei appena entrata e seguita dai nostri genitori.
-Figliolo ricordati sempre di fare attenzione.- dice con la sua solita autorità mio padre.
-Comunque si, era lei è.- conferma Zeem.
-Alphonse dovresti presentarcela prima o poi, o almeno dirci qualcosa.- interviene mia mamma.
-La conscerete.-
-Si? E quando?- chiede mia sorella, Evelyn.
-Presto.-
-L' hai gia detto- Zeem.
-Presto, mi ha detto che suo padre è stato trasferito a lavoro e che quindi verrà a vivere a Roma, freguenterà la nostra scuola.- Dicco e tutti rimangono a bocca aperta. Mi alzo e dirigo in camera mia per fare gli ultimi compiti, visto che tra una settimana ricomincia la scuola.

Fu cosi che la mia più cara amica si trasferì qui e tutto cambiò. Ma di una cosa sono e sarò sempre certo: posso fidarmi per sempre di A.O.I. e sono certo che lei non mi paragonera mai a nessuno...

POV A.O.I.

Dissi a mio padre la decisione sulla scuola.

-Sei sicura?-
-Si.-
-Sono felice che non sarai sola. Ma sappi che se quel ragazzo ti farà soffrire io lo sbrano.-

Ridacchio.

Poi vado in camera mia per prepararmi.

Il giorno dopo partiamo per la nuova casa.

Poco dopo mi arrivarono i libri per la scuola, che controllai per vedere il livello di conoscenze necessarie. Mi rassicurò capire che anche se avevo sempre studiato a casa ero al livello necessario se non più alto.

Fra qualche giorno sarà il mio primo giorno di scuola.

Fu cosi che la mia vita venne stravolta ma ho e avrò sempre una certezza: io non sarò mai sola ci sara sempre lui con me...

POV. Alf. & A.O.I.

O almeno cosi credevo.


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