3. Primo giorno di scuola: entrare.

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POV. Alf.

- Alf. Muoviti.- mi chiamano i miei genitori.
- Si, si. Arrivo.- Dico prendendo lo zaino a uscendo.

Anche se i miei fratelli sono più grandi di me, frequentiamo tutti la stessa scuola, sezione e classe. Fra noi io sono quello che va peggio e che tutti mi paragonano agli altri due più grandi.

- Oh sei arrivato possiamo andare?- Tero.
- Si, si.-

Andiamo a piedi a scuola, impegnandoci una decina di minuti. Ma arriviamo comunque qualche minuti prima del suono della campanella. Loro si mettono a parlare ma io gli ignoro.

Cerco di vedere se arriva A.O.I..

- Ehi, ehi, Alf ci stai ascoltando?- Zeem.
- Eh. No, non vi stavo proprio considerando.-
- Che gentile.- Tero.
- Non mi interessa.- Rispondo.
- Secondo me sta cercando la fantomatica A.O.I.- Eve.
- La volete smetterla di chiamarla fantomatica A.O.I.!?! Il suo nome è semplicemente Alike!- sbotto.

Loro rimangono sorpresi. Non gli ho mai detto quelle è il suo vero nome.
A dire il vero non gli ho nemmeno mai detto il suo soprannome. È stato Zeeman dopo averlo letto sul mio telefono.

- È un nome molto bello.- Eve.

>DRIIIN!!!!!

Suona la prima campanella. Gli alunni hanno tempo dalla prima campanella 8:05 alla seconda 8:10 per entrare.

Ma di lei nessuna traccia. Continuo a guardarmi intorno cercandola in mezzo agli alunni che stanno entrando. Ma non riesco a trovarla non è ancora arrivata. Non sento Nemeno il suo odore.

- Alf dobbiamo entrare.- dice Eve.
- Voi andate io arrivo dopo.-
- Non preoccupatevi resto io.- Dice Zeem: - veniamo in classe quandosuona la seconda campanella.- gli rassicura.

Passano i cinque minuti e la campanella risuona.

- Andiamo Alf., andiamo in classe.- Mi chiama Zeeman.

Quando mi giro, perché mi sta tirando, sento un odore famigliare, il suo.
Mi volto e la vedo sta entrando dal cancello. Anche lei mi vede e inizia a corre. Tendo una mano per salutarla ma Zeeman usa la sua forza per portarmi dentro.
Poi mi trascina per i corridoi del secondo piano e arriviamo in classe. L'insegnante non c'è ancora. Ma di alunni mancavano solo noi e A.O.I..

Mi guardo in torno e vedo che sono rimasti solo tre posti. I primi due banchi difronte alla cattedra e il terzo di un banco a tre già occupato per due posti dai miei fratelli.

- Ehi ragazzi.- Mi chiama mia sorella.
- Vai tu accanto a loro.- Dico rivolgendomi al mio migliore amico.
- Ma...- tenta.
- Niente ma. Non preoccuparti.-

È perfetto quando arriverà Alike potrà sedersi accanto a me. E nessuno di loro potrà dirmi che gli ho lasciati soli.

A proposito di A.O.I., devo andarla cercare. Lascio lo zaino al banco e prendo il telefono.

- Avvisatemi quando arriva il prof. E se chiede sono in bagno.- Dico hai miei fratelli.

Poi mi dirigo alla porta dall'aula. Prima che io apra mi salta al collo Brittany.

- Ciao. Alf.- dice dandomi un bacio a stampo. - Mi sei mancato. E io ti sono mancata vero?-

Resto muto. Non la sopporto, vuole solo un bel ragazzo, magari  anche ricco, per potersene poi vantare con le amiche, e visto che mio fratello è gay, rimango io.

Ricco? Non so se si può dire che la mia famiglia lo sia, ma i soldi non ci mancano. Comunque non mi piace parlarne.

Pero una cosa giusta la detta: qualcuno mi è mancato ma non lei.

- Oh. Tu sei al primo banco. Che brutto. Se vuoi puoi venire accanto a me?- propone, anche se ha gia una compagnia di banco.
- No, non mi importa. Devo andare.- Me la stacco e vado via.

Cerco l'odore di A.O.I. e dopo poco lo trova si sta aggirando per i corridoi.

Quindi decido di raggiungerla. Scendo le scale e...

POV. A.O.I.

- Muoviti cucciola o facciamo tardi il tuo primo giorno di scuola.- mi chiama mio padre.
- Arrivo, arrivo.- Rispondo. Recupero la cartella e partiamo.

Quando arriviamo al cancello sento il suono della campanella e a giudicare dalla poco gente qui fuori penso che molti siano gia entrati.

Saluto mio padre e appena entro nel cancello cerco l'odore di A.K.A., trovandolo quasi subito. Alzo la testa e lo vedo. Inizio a correre per raggiungerlo ma poi non lo vedo più.

Disorientata e spinta dagli altri alunni finisco da qualche parte per la scuola.

Cerco di focalizzarmi sull'odore di A.K.A., anche se mio padre mi aveva detto di non usare i miei poteri a scuola.

Sento il suo odore e lo seguo fino ad arrivare a delle scale. Il tempo di voltarmi e sbatto contro qualcosa, o meglio qualcuno.

O ancora meglio A.K.A..

Cosi mi ritrovai davanti un ragazzo: con i capelli rossi fuoco un po' scuro, non troppo, con la carnagione non troppo abbronzata ma nemmeno palida, giusta direi e con gli occhi blu che diventavano chiari come il cielo, se non di più, o scuri come la luna blu sorta la quale sono nata, ma sempre bellissimi.
Oggettivamente e soggettivamente un bel ragazzo.

- Aio! Fa più attenzione.- dice, lui è caduto sulle scale io sul pavimento.
- Scusa A.K.A..- Dico, e lui a sentire la mia voce spalanca gli occhi sorpreso. Non si era accorto che ero io.
- A.O.I.!- dice e mi abbraccia dopo avermi tirata su.
- Scusa se non ti ho aspettata, Zeem mi ha trascinato dentro.-
- Nessun problema, piuttosto perché non sei in classe come gli altri?-
- Che domande ti avevo promesso che ti avrei accompagnata alla segreteria, e io le mantengo sempre le promesse. Quindi sono venuto a cercarti.-
- Davvero?- Sorrido.
- Si.- mi sorride a sua volta.
- La segreteria è di qua.-

Mi accompagna fino a una porta con su scritto 'segreteria'. Faccio per aprire la porta e rivolgo uno sguardo preoccupato ad A.K.A..

- Dovresti bussare prima.- mi consiglia.

Faccio come dice e quando una voce mi dice di entrare lo faccio venendo seguita lui.

- Signor. Alphonse kelekorand che ci fa qui?- Chiede la signora.
- Accompagno A.O.I. alla segreteria,- risponde poi guardo me: -Come promesso.-
Non ho il tempo di rispondergli che lo fa la segretaria: -Bene. Ora va in classe. Alla signorina... come si chiama scusi.-
- Alike O... ISCIO.-
- Bene signorina lei si accomodi. Mentre tu- poi si rivolse a A.K.A.: -Vai in classe.-
- Ma A.O.I. non sa dove è la classe, pensavo di accompagnarla.-
- Non servirà se la può cavare. Mi sembra una ragazza grande e forte.-

A.K.A. sbuffa e si folta ed andarsene, ma io lo fermo prendendolo per la manica.

- Grazie.-
- Niente. La classe 3°C è al piano di sopra.-
- Vada!!!-

Usci e sentii il suo odore allontanarsi.

- Bene signorina ora che il suo accompagnatore è andato via si accomodi che iniziamo. Anche se noto dai documenti che è gia stato fatto tutto.-

Mi sedo davanti a lei ed essa continuò a controllare i documenti, finche non mi guardo sorpresa di qualcosa.
- È corretto? Lei a sul serio studiato a casa fino ad ora?-
- Si, è corretto.-
- Spero che i suoi genitori siano stati dei bravi insegnanti, perché noi non facciamo molti sconti e pretendiamo molto.-
- Non si preoccupi, e comunque mio padre è stato un ottimo insegnante.-
- È sua madre?-
- Mia madre morì dopo la mia nascita.-
- Oh. Scusi.-
- Non si preoccupi.-
- Bene le carte ci sono tutte e questo e il suo orario scolastico provvisorio.- disse portandomi un foglio.
- Grazie.-
Poi usciti e, salita al piano superiore, cercai l'odore di A.K.A. per trovarlo.

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