23. Epilogo

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POV Alike

Dal capitolo precedente: 'Il rumore di una balestra che parte e di una freccia che si conficca a terra.'

Quando realizzo che il dardo non mi ha colpita, riapro gli occhi.

Sento un urlo di una persona agonizzante.

Un lupi, con l'odore di Teresino, dal manto scuro alto fra un metro e mezzo e due metri con gli occhi gialli e luccicanti come loro che cerca di aiutarmi a rimettermi in piedi, o meglio dire in zampe.

Appena riesco a tenermi su volto il mio sguardo all'origine di quel grido è il ragazzo di prima, si tiene il braccio sanguinante gridando e agitandosi dal dolore.

Guardando ancora in giro vedo una freccia conficcata in terra e altri cacciatori ricoperti di sangue, a occhio e croce saranno circa tre o quattro, ma loro, a differenza del ragazzo, sono immobili.

Volto lo sguardo e vedo un lupo albino, bianco, con occhi di rubino, alto due metri, che mi guarda negli occhi.

Ha la bocca sporca di sangue e solo la collego al ragazzo, l'ha morso, deviando il colpo della freccia, salvandomi.

Percepisco altri cacciatori, una decina direi, correre verso di noi e credo di non essere la sola ad averli percepiti.

I miei occhi e quelli del lupo bianco si incrociano, i suoi iniziano a bruciare come fuoco e sento anche i miei iniziare a pizzicare.

'Va via, Alike, scappa!' Sento dire nella mia testa, credo sia stato proprio il lupo mannaro che ho davanti.

I suoi occhi si spengono e così anche i miei.

Mi giro e rincomincio a correre a più non posso nonostante la ferita.








POV. Alphonse

Continuo a guardarmi intorno e ha interrogarmi sulle motivazioni dei cacciatori legate ad A.O.I..

Una volta accertati che non tutti i cacciatori sono morti, vado dentro, se un signor Omega è ancora vivo, voglio risposte.

Quando sto per varcare la soglia sento l'odore di mio padre, è tornato.

Mi dirigo verso di lui, che è accompagnato da mio fratello, solo da mio fratello, dove è finito Paolo, il beta di mio padre non dovrebbe mai lasciarlo solo fuori dai nostri confini.

-Padre cosa è successo?- Chiedo, attirando la sua attenzione così che lui volti il muso verso di me, solo ora mi accorgo che ha il muso sporco di sangue.

'Non è il momento Alphonse, parleremo dopo, ti dirò tutto e risponderò a ogni tua domanda. Ora spostati e fammi entrare in casa.' risponde mentalmente.

Mi scanso e mentre si avvicina alla casa di Alike si ritrasforma in umano.

Entra in casa, che è totalmente umano e nudo come un verme, i miei fratelli e io sulla porta per vedere cosa succede.

Si avvicina al corpo insanguinato, gli soleva il capo, Omega soleva appena le palpebre e i loro occhi si incrociano.

Mio padre fa brillare i suoi occhi del rosso classico degli Alpha e, quelli dell'altro figlio della dea luna, fanno lo stesso ma del classico blu di coloro che hanno, volenti o nolenti, preso vite innocenti.

'Alpha, sei tu vero?' chiede mentalmente l'uomo a terra.

Com'è possibile che comunichi mentalmente se il suo lupo è morto?

Appunterò anche questa fra le domande che devo porre al mio Alpha.

'Si, sono io. Stai morendo, ma credo tu già lo abbia capito, fra poco raggiungerai la tua kitsune, rallegrati. Dimmi cosa posso fare per aiutarti, qualsiasi cosa cercherò di aiutarti come tu aiutasti me quella volta.'

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