Non avremmo più molta tranquillità, ora che sia Nergal che Chernobog ci cercano...
Sarà meglio godersi questi momenti di pace.Giulia mi stringeva, come se non volesse che me ne andassi, ma non volevo andarmene, ero nella tranquillità.
Poi però, Message mi fece tornare tutti i problemi alla mente, e tutte le ansie, con un'unica frase.
-Ragazzi, sui rami di quest'albero, c'è qualcuno.-
-Chi è?- chiesi con l'ansia che cresceva
-Non lo so, non l'abbiamo mai incontrato, e di questo sono certo.-
-Ci spostiamo?-
-No, sta scendendo-
-Ascolta potrebbe essere qualunque cosa, anche uno sgherro di Nergal, o di Chernobog.-
-Lo so, ma se sappiamo porterà qui altri mostri-
Odio ammettere di aver torto. Credo di essere troppo orgoglioso... Mentre ero immersi nei pensieri, sentii un fruscio nel cespuglio dietro di noi. Ci alzammo di colpo, ed estraemmo le armi, vidi quell'essere uscire dalla vegetazione, era un vero e proprio mostro, dalla colazione rossastra, con le vene risaltate; aveva quattro braccia, e due di esse al posto delle mani avevano un grosso artiglio a forma di lama, mi osservava, con quegli occhietti rossi, poi vidi che cominciò a muoversi, si avvicinava sempre di più, puntava me.
Mi misi in una posizione comoda per contattaccare, ma lui mi caricò, era velocissimo. Mi saltò addosso, ed io mi scansai all'ultimo momento, guardando la piccola depressione sul terreno creata dal suo atterraggio... Poi lo attaccai, cercai di accoltellarlo ma fu impossibile, mi immobilizzò con una strana melma rosastra, poi attaccò Message, ed infine Giulia. Non uccise nessuno. Ma ci immobilizzò e ci portò in una caverna lì vicino, ci posizionò in un angolo della caverna, non sapevo come saremmo potuti scappare, ma capii presto che sarebbe stato difficile, strappai il rivestimento gelatinoso che mi immobilizzava, lo feci scavando con le dita, come se avessi perso qualcosa di prezioso nel fango di un lago, e per recuperarlo infilassi le dita nella fanghiglia, spostando il terreno...
Poi mi avvicinai a quell'essere, mentre era di spalle, feci scattare il coltello, ma quel fruscio, quel delizioso fruscio... Mi fece scoprire. Vidi un occhio comparire sulla schiena di quell'essere, mi fissò per meno di un secondo e si girò di scatto. Quel suo volto da rettile, mi puntò, ed in pochi secondi mi immobilizzò nuovamente.
Ma non mi mise in un angolo, non lo fece più.
Mi portò nel mezzo della caverna, e cominciò l'incubo, mi tagliò lentamente con le sue lame, mi riempì di ferite, mi sfregiò... Ed io non potei fare nulla, solo soffrire, urlare per il dolore... Urlai così tanto che le cicatrici sul mio volto, si aprirono mostrando il mio sorriso insanguinato... Poi, nel bel mezzo della tortura l'essere cominciò a parlare.
-Leo, perché urli? Dal tuo viso si direbbe che sei felice...-
-L... La... Lascia... Mi...-
-Oh no, il mio padrone ha dato chiari ordini.-
-C... Chi?-
-Il grande signore Chernobog!-
-T... Ti... Prego...-
-Mi ha ordinato di torturati finché non si fosse rivista vivere la follia nei tuoi occhi, l'hai persa; ricordi quella notte? La notte in cui uccidesti la tua famiglia.-
-Si...-
-Quella notte, il grande signore Chernobog ti vide.-
-C... Cosa?-
-Esatto, ti stava osservando, e gli piacque. Ma tutti sanno che ti sei rammollito, e che la tua, non è più pazzia, ma semplice impacciatezza... Ed il mio padrone vuole che io te lo ricordi.-
In quel momento mi conficcò nella spalla destra un artiglio... Il dolore fu terribile, ed io cominciai a pensare, non so come facessi ad essere così lucido... L'ultima volta che era successo... Fu nei giorni in cui andavo a caccia dei partecipanti delle Gang...
-Credo che così non funziona con te eh... Insomma come devo fare per farti impazzire? Magari se toccassi i tuoi amici, o la tua fidanzata.-
-N... Non azzardarti...-
-Ma è proprio quello che farò!-
-Stai dove sei.-
Lo vidi alzarsi, ed avvicinarsi all'angolo dove si trovavano Message e Giulia...
Lo vidi mentre scuartava Message... Sangue nero ovunque, e quelli che sembravano organi, si stavamo spargendo in giro... Poi mi lanciò la testa di Message, che mi cadde accanto... E quegli occhietti... Ormai spenti...Poi si avvicinò a Giulia... Lo guardai, ed urlai, un forte urlo...
-No!-
A quel punto lo vidi avvicinare un artiglio al suo viso, e non mi contenei più, sentii una forte carica di adrenalina in corpo, una sensazione stupenda, ma terrificante... Mi alzai, e strappai la gelatina che mi imprigionava, poi cominciai a ridere, risi come non avevo mai riso...
-Vedo che funziona, aspetta che finisco con lei e poi vengo da te.-
Continuavo a ridere.
-Haha tu pensi anche di potermi trattenere! Mi fai morire! Però... Hai messo a dormire message... Sai, era mio amico, ed ora si è fatto tardi... Vai a dormire.-
ANGOLO SCRITTORE
SUSPANCE!
Saprete come andrà avanti solo nel prossimo capitolo! Ma vi avverto di una cosa, (piccolo spoiler) tra poco vedrete il vero e proprio Psycho Leo.
Volevo chiedervi due cose, prima cosa: secondo voi chi è la creatura che ho fatto apparire in questo capitolo? 😏
E ultima cosa, gradirei davvero molto che qualcuno mi consigliasse nuovi personaggi. Grazie!
(Lasciatemi una stellina 😍★)
STAI LEGGENDO
Psycho Leo: La fuga
Fanfictionil sequel della storia "Psycho Leo", Leo ormai fa parte della casa degli assassini, ma succede qualcosa... E lui si ritrova in una fuga contro il tempo, riuscirà a mantenere quel poco di sanità mentale che gli resta?