Quel viaggio in aereo...

1. La mattina non fa per me

Bip Bip

Quella maledettissima sveglia suona sempre troppo presto. I miei occhi non ne vogliono sapere di aprirsi e io non ne voglio sapere di andare a scuola...ormai siamo a fine Maggio: si dovrebbe sapere che gli studenti sono stanchi!

Ma proprio perché è la fine di Maggio mia madre mi obbliga ad andare, quindi niente scuse e si va all'inferno. Ok, forse esagero ma sappiate che non sono l'unica ad avere questa visione della scuola.
Beh, ritornando a noi...siccome il suono assordante della sveglia non basta ci si mette anche Blue, il mio cane, che PUNTUALMENTE ( ci tengo a sottolinearlo) mi viene a buttare giù dal letto fin quando non rotolo per terra; divertente no? Lo sento: un giorno mi romperò una costola, ma quel giorno non è oggi e, di conseguenza, si va a scuola.

Per un attimo ci avevo sperato.

Non mi sono ancora presentata, io sono Brianna che, in teoria, ora che ci penso, ricorda il nome di Rihanna. Vabbè, d'altronde l'ho sempre saputo che nelle mie vene scorreva l'arte del canto e, modestamente, me la cavo più che bene

O forse no perché a scuola mi hanno cacciato 2 volte dal gruppo di canto, ma noi andiamo oltre questi insignificanti dettagli, vero?

Ritornando al mio nome...Brianna per tutte le persone che respirano su questa terra e...Brin per gli amici, a meno che poi tutti non diventino miei amici e a quel punto cambio direttamente nome.
Spero di non avervi annoiato. Vi direi ancora molto, ma in questo momento proprio non posso.

Sento mia madre che mi chiama dal piano di sotto: "Brin vieni di sotto che è pronto!"
"Arrivo mamma!"
Dopo di che vado velocemente in bagno e do una sistemata ai miei capelli, che veramente non sopporto. Sono ricci, ma non troppo. Castano chiaro tendente al biondo. Sono abbastanza lunghi e il colore chiaro delle punte riprende quello dei miei occhi: castano chiaro, che alla luce del sole tende a diventare quasi giallo.

Afferro il mio zaino e le scarpe mentre scendo di sotto. Proprio mentre sto scendendo le scale sento crack e rotolo rovinosamente fino ad arrivare per terra.

Aia.
Sono sicura che c'è uno pterodattilo che sta volando in casa.

Mi rialzo a fatica e guardo sugli scalini per vedere perché sono inciampata, o meglio su cosa. Ho messo il piede su un giocattolo di Blue...sto iniziando a pensare che quel cane complotti seriamente contro di me e voglia farmi rompere una costola, ma non ci è ancora riuscito.

Arrivo in cucina saltellando mentre cerco di infilarmi disperatamente le scarpe, ma temo che mi sia cresciuto il piede. Riesco a indossare il mio adorato paio di converse il cui colore si abbina al manglioncino di filo che ho messo: rosso. Quando entro vedo mio fratello seduto al tavolo e mia madre che sta finendo di cucinare i pancake, mentre mio padre è già uscito di casa.

So che volete che io vi presenti la mia famiglia, ma ora non ho proprio tempo; posso dirvi giusto qualcosa su mio fratello Bennett, detto anche Ben. Ha un anno in più di me, ma frequentiamo la stessa scuola. Lui fa il 5 liceo e quest'anno si deve diplomare e quindi ha gli esami, mentre io mi godrò l'estate. Voglio bene a Ben, ma un po' meno ai suoi amici. Non sono antipatici, ma mi ritengono ancora piccola e si comportano come se io lo fossi, ma in fondo in fondo so che mi amano!

"Ben andiamo! Ti prego, prima andiamo e prima usciamo, non resisto un giorno di più dentro quella scuola!"
"Brin, sai che anche se arrivi prima non puoi uscire prima? Ci resti solo più tempo" mi risponde con tono da saputello però allo stesso tempo sento che è un tono divertito.
Comunque lo sapevo...solo che la mattina non fa per me, quindi dico cose senza un minimo di senso.

"Beh si, io lo so, però volevo dire che prima andiamo prima vedrò Laetitia" cerco di dire mentre porto le mani dietro la schiena e vado in punta di piedi. Ben ride e io anche. Salutiamo nostra madre con un bacio e usciamo. Saliamo in macchina e accendo la musica per colmare quei 10 minuti che ci separano dalla scuola.