12. È un ladro?

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Appena metto piede fuori dall'aereo mi sento circondata dalle voci dell'aeroporto di Roma.
Parlano abbastanza strano. Chi li capisce è fortunato, quindi non io...e ti pareva.

Ho perso di vista Andrea e la cosa mi tranquillizza e agita allo stesso tempo. Quell'individuo è strano...non si sa mai. Mentre mi guardo intorno sento Lol che non smette di parlare, il che significa che è contenta.

Ci dirigiamo verso il ritiro bagagli e, una volta presi i nostri compongo subito il numero di mia zia che vive qui. A rispondermi è una donna sulla quarantina, molto emozionata devo dire, che inizia a bombardarmi di domande. Dopo averla calmata la informo che io e Lol siamo all'interno dell' aeroporto e, solo dopo esserci perse un paio di volte, arriviamo finalmente dove si trova mia zia. Arrivando vediamo una donna che si sbraccia per farsi riconoscere, ma è l'unica all'interno del piccolo parcheggio dove ci troviamo, quindi è abbastanza inutile come cosa, oltre ad essere ridicola.

Appena entriamo in macchina, mia zia, il cui nome è Mary, ci bombarda di domande.
«Allora ragazze? Com'è andato il viaggio? La compagnia aerea era buona? Avete mangiato? Volete che ci fermiamo in a qualche bar? Avete sete? Sonno?» dice molto accelerata e quasi tutto d'un fiato.
«No zia, respira per favore» le dico simulando il gesto che sta a indicare "inspira-espira" che si fa quando si vuole calmare l'ansia, ma che in realtà non serve a un'emerita patatina fritta.
So che devo respirare, grazie per il consiglio.

Lei sorride e poi dice  «Va bene, mi calmo» e subito dopo prosegue dicendo «Saranno due settimane intense perché qui a Roma è pieno di monumenti importanti e bellissimi! Vi piacerà, ne sono certa!» io le rispondo con un sorriso e con un euforico «Sarà un viaggio da paura».

✈️✈️✈️

Appena mia zia parcheggia sul vialetto, io e Lol scendiamo per poter prendere i bagagli e portarli in casa.
Giro la testa verso l'ingresso alquanto imponente che è circondato da un immenso giardino colmo di siepi potate e con forme perfette e armoniose.
«Ma è stupendo!» dico lasciando cadere la borsa che porto in mano, mentre Lol si ferma a guardare attorno a sé dopo aver preso il bagaglio sfuggito alla mia presa.

«Su, entrate!» dice mia zia Mary che è alle nostre spalle e noi non ce lo facciamo ripetere due volte, che in meno di pochi secondi ci ritroviamo sull'uscio di casa.
Dentro è veramente spaziosa e diversa dalla mia.
Lo stile è più moderno e poi è piena di vetrate. Nel soggiorno c'è un piccolo tavolo posizionato al centro che si solleva premendo un tasto di un piccolo telecomando e diventa tavolo da pranzo per una qualsiasi occasione, mentre per salire al piano di sopra ci sono delle scale che apparentemente sembrano normali, come me, ma invece sono delle scale mobili alternative. Basta salire sul primo gradino che queste iniziano a muoversi automaticamente una volta percepita la pressione del peso.
«Ma qui servono due settimane solo per esplorare le stranezze di questa casa!» esclamo buttandomi sul divano che attiva automaticamente il meccanismo per massaggiare la schiena.

Sia Lol sia Mary trattengono una ristata e poi mia zia continua dicendo «Dopo il viaggio sarete stanche, salite in camera, sistemate i bagagli e nel frattempo io vi preparo una torta per merenda».
A queste parole mi si illuminano gli occhi e dico «Ma io sono bravissima a cucinare torte! Potrei aiut-» non riesco a finire la frase che subito vengo interrotta da Lol che mi trascina in camera mentre dice «Meglio di no, Brin, l'ultima volta che hai cucinato hai trasformato un cane in un cuoco».

Se vi state chiedendo come faccia a saperlo, informatevi e fatemelo sapere perché anche io non ho la più pallida idea di come lo sia venuto a sapere.

Dopo un'oretta circa abbiamo sistemato tutto e scendiamo al piano di sotto dove, oltre a mia zia che controlla la cottura della torta in forno, c'è anche un ragazzo che presumo sia...no non so chi sia.
Che ci fa questo qua? È un ladro?
Però anche se fosse è un ladro niente male.
Più lo guardo come un'imbambolata per cercare di metterlo a fuoco e più mi accorgo che assomiglia ad Andrea.

A riportarmi alla realtà è proprio la sua voce  che mi dice «Ehi Brin, non vieni a salutare il tuo cugino preferito?»
COSA?!
Che figuraccia!
Vabbè non è mica colpa mia se non mi ricordo di lui visto che non lo vedo da all'incirca 11 anni. Quando aveva 6 anni era più brutto...saranno stati i denti che erano caduti, ma ora è veramente di tutto rispetto.
Rispondo con un sorriso imbarazzato e mi avvicino sempre di più all'ingresso di casa dove si trova in questo momento.

«Se-sei ap-pe-na tor-na-to?» cerco di dire evitando di sembrare una completa idiota.
Che bello perdere la dignità, credo che sia uno sport in cui potrei gareggiare a livello agonistico.

Lui ride e poi mi schiocca un bacio sulla guancia e mi risponde dicendo «Si, sono andato a fare due passi con alcuni miei amici».
Per tutte le zucchina fritte di Zia Concetta!
Se i suoi amici sono belli quanti lui sono a cavallo...

«La torta è pronta» esordisce all'improvviso Zia Mary tirandola fuori dal forno con un sorriso a trentadue denti.
Io mi giro e mi inizio a dirigere verso la cucina, ma mi blocco subito non appena sento mia zia che continua e dice «Alex, caro, siccome non hai nulla da fare in questi giorni, che ne dici di fare da guida alle ragazze in giro per la città? È peccato che stiano da sole...».
Io mi irrigidisco all'istante e inizio a dire «Ma no zia non preoccup-» ma non riesco a finire la frase che vengo interrotta.

«Certo mamma, con piacere! Magari chiamo anche i miei amici così si inseriscono nel gruppo. Che dici Brin? » dice Alex rivolgendomi un sorriso di cortesia.
Arresa dico un gentile «E va bene! Mi raccomando, facci vedere i monumenti più belli di Roma, non vogliamo perdercene nemmeno uno!». Lui mi sorride e annuisce con la testa con un espressione buffa.

Ma come ho fatto a paragonarlo ad Andrea? Questi due sono una completa antitesi.

Più o meno 2 ore dopo ci ritroviamo seduti tutti e quattro sul divano, con la torta finita e una commedia in televisione.
Dopo il film siamo tutti distrutti e, chi un po' più presto, chi un po' più tardi decidiamo di andare nelle nostre camere a dormire.
Io e Lol ci chiudiamo nella nostre rispettive stanze e, una volta nel letto, ci abbandoniamo a un pesantissimo sonno prospettandoci una giornata lunga e intensa.

Ciao guys! Vi sta piacendo il libro? Scusate se non aggiorno in modo molto regolare, ma sono presa anche da altri impegni.
Ho appena finito di scrivere il capitolo e spero vi piaccia! Vi prego scrivetemi nei commenti, sarò felice di rispondere a tutti!
❤️❤️❤️

Quel viaggio in aereo...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora