13. Una pausa no?

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«BUONGIORNOOO! IL SOLE SPACCA LE PIETRE ED È UNA MERAVIGLIOSA GIORNATA PER USCIRE!» urla Alex entrando nella stanza.

No però così non vale.
È un complotto.
Che avete contro di me?
Perché non posso dormire?

Il ragazzo si precipita nella stanza e apre tutte le finestre per far entrare un po' d'aria fresca, anche se entra solo aria terribilmente calda.
Con un gesto automatico mi copro la faccia con il cuscino e dico con la voce impastata di sonno «No, Roma può aspettare. Io ho bisogno minimo di altre due ore di sonno».
Lui non perde tempo e mi risponde subito «In due ore riesci a malapena a fare la fila per vedere San Pietro, quindi alza il sedere pesante che ti ritrovi e fila a fare colazione», a queste parole scosto il cuscino dalla mia faccia e dico evidentemente scocciata «Ma che avete contro il sonno? Io mi rifiuto. Se mi vuoi fuori da questa camera prima delle 11 sappi che è impossibile, a meno che tu non porti tutto il letto fuori» detto ciò sprofondo sul cuscino e mi rilasso ancora un po'.

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Ed è così che ora mi ritrovo in soggiorno nel letto.
Nel letto dove ho dormito stanotte, già.
Si vede che Alex ha fatto molta palestra perché applicandosi per una buona mezz'ora, mentre io dormivo, vorrei specificare, è riuscito a portare il letto fuori dalla stanza.
Ora voi vi chiederete come è possibile far passare un letto attraverso una porta, giusto? Ebbene io posso rispondervi.
Visto e considerato che la sfortuna è tutta la mia...la porta aveva due battenti, che si potevano entrambi aprire, permettendo al letto di passare più facilmente.
Oh e ovviamente Alex mi ha ceduto la sua camera per questa notte, che è a piano terra, quindi non c'è stato nemmeno l'impedimento delle scale...grandioso, no?

La fortuna è tutta la tua Brin!
Le mie più sincere congratulazioni!
Grazie, grazie, modestamente.

«Bene, ora la Miss si alza e ci concede l'onore di fare colazione e magari prepararsi per uscire?» dice con aria sarcastica e io ribatto «La miss concede l'onore solo se ad aspettarla ci sono degli stupendi pancake» dico con il broncio e incrociando le braccia.
Lui mi guarda come con aria di sfida e poi caccia dal frigo dei pancake, che evidentemente Mary aveva cucinato prima, e io rimango a bocca aperta.

Okay non ho più scampo...devo uscire dal letto.
Vi ho amato care e dolci coperte.

Appena metto piede fuori dal letto il mio mignolo va a sbattere contro lo spigolo del tavolino-tavolo da pranzo e, non riuscendo a trattenermi, urlo «Porca insalataaa».
Alex mi guarda con una faccia che non riesco a decifrare, ma sicuramente sta tentando di nascondere una risata. Con il piede dolorante e saltellando su una sola gamba riesco ad arrivare semi-integra al tavolo della cucina dove, per mia grande fortuna, riesco ad addentare i pancake di mia zia.
Però,niente male...

Mentre mi gusto la mia colazione Alex messaggia al telefono, suppongo con la sua fidanzata, ma non ho intenzione di chiederglielo, quindi rimarrò zitta ad osservare quanto siano belle e affilate le punte della forchetta con cui sto facendo colazione.
Wow! Sono incredibili. Non trovate che rappresentino la perfetta armonia tra l'appuntito e l'arrotondato?

«Ma queste secondo te vanno bene per auto difendersi?» chiedo incuriosita e vedo un esemplare di Alex che alza la faccia dal telefono con un' espressione decisamente confusa e poi dice «Io credo che se dovessi auto difenderti non prenderesti una forchetta, ma un coltello. Comunque le punte sono abbastanza affilate quindi perché no...» conclude e poi riabbassa le testa sul suo telefono.
Continuo a riflettere sulla forchetta, senza smettere di guardarmi intorno e vedo che Lol non è ancora scesa e non perdo un attimo di tempo per chiedere dove sia.

Quel viaggio in aereo...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora